Ultima modifica 24.03.2020

Definizione

Col termine dispnea si vuole indicare una respirazione difficoltosa, che richiede sforzi considerevoli per riuscire a inspirare ed espirare, e che viene percepita come una sensazione di affanno. Per questo motivo, la dispnea è anche definita come "fame d'aria".
Si possono distinguere tre diverse forme di dispnea: accessionale, da sforzo e continua.

Cause

Le cause scatenanti la dispnea possono essere di diversa origine e natura, a partire dalle cause polmonari e cardiache (più comuni), fino ad arrivare alle cause neoplastiche (tumori) e psicologiche (disturbi d'ansia e attacchi di panico). Ancora, la dispnea può essere provocata da patologie autoimmuni, quali la miastenia gravis, la sclerosi multipla o la sclerosi laterale amiotrofica.

Sintomi

La dispnea è essa stessa un sintomo che esprime, appunto, una significativa difficoltà respiratoria, percepita come una sensazione di affanno. Infatti, generalmente, la dispnea rientra a far parte delle manifestazioni cliniche di determinati tipi di patologie.


Le informazioni sui Dispnea - Farmaci per la Cura della Dispnea non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di assumere Dispnea - Farmaci per la Cura della Dispnea.

Farmaci

In realtà, non esistono dei veri e propri farmaci per curare la dispnea in sé. Il trattamento che si decide d'intraprendere, infatti, è mirato alla cura della causa primaria che ha scatenato questa difficoltà respiratoria.
In particolar modo, le cause più frequenti di dispnea sono quelle di tipo polmonare (asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva, polmonite) e di tipo cardiaco (infarto del miocardio e scompenso cardiaco). Pertanto, la terapia farmacologica sarà finalizzata al trattamento di queste patologie.
La somministrazione di ossigeno, invece, viene effettuata solo in pazienti con ipossia, poiché non è efficace negli individui che manifestano dispnea con valori ematici di saturazione dell'ossigeno nella norma.


Farmaci dispnea

Di seguito sono riportate le classi di farmaci maggiormente impiegate nella terapia contro alcune delle patologie che più frequentemente possono provocare dispnea ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato ed alla sua risposta alla cura.

Broncodilatatori

I farmaci broncodilatatori sono largamente impiegati sia nel trattamento dell'asma, sia nel trattamento della broncopneumopatia cronica ostruttiva (o BPCO), entrambe patologie che possono provocare dispnea nei pazienti che ne soffrono.
Fra i diversi principi attivi che si possono impiegare, ricordiamo:

  • Formoterolo (Symbicort ®): il formoterolo è un broncodilatatore appartenente alla classe degli agonisti selettivi dei recettori β2-adrenergici. Il formoterolo è un farmaco a lunga durata d'azione e viene somministrato per via inalatoria. Nei pazienti adulti e negli adolescenti con più di 18 anni di età, la dose di formoterolo solitamente impiegata è di 12-24 microgrammi, da assumersi due volte al giorno.
    Nei bambini dai sei anni di età in poi, invece, la dose di farmaco abitualmente somministrata è di 12 microgrammi due volte al dì.
  • Teofillina (Theolair ®, Theo-Dur ®, Aminomal ®): la teofillina è una metilxantina dotata di attività broncodilatatrice. È un farmaco disponibile per la somministrazione orale. Negli adulti, la dose di teofillina generalmente impiegata è di 200-350 mg due volte al giorno. Nei bambini, invece, la quantità di principio attivo abitualmente utilizzata è di 100-200 mg, da assumersi due volte al giorno.

Inoltre, per il trattamento dell'asma, si possono anche utilizzare farmaci antimuscarinici (o anticolinergici) ad azione broncodilatatrice, come, ad esempio, l'ipratropio bromuro (Atem ®, Breva ®, Naos ®). Questo farmaco è disponibile per la somministrazione per via inalatoria.
Negli adulti e negli adolescenti dai 14 anni di età in poi, l'ipratropio bromuro è somministrato alla dose di 0,5 mg, da assumersi dalle due alle quattro volte al dì, secondo prescrizione medica.
Ad ogni modo, per informazioni più dettagliate riguardanti la terapia farmacologica dell'asma e della BPCO, si rimanda agli articoli dedicati: "Farmaci per la Cura dell'Asma" e "Farmaci per la Cura della BPCO".

Antibiotici

I farmaci antibiotici possono essere utilizzati per il trattamento delle polmoniti scatenate da infezioni batteriche. Le polmoniti sono altri tipi di patologie respiratorie che possono favorire l'insorgenza di dispnea.
Allo stesso modo, i farmaci antibiotici possono essere impiegati nel trattamento delle sovrainfezioni batteriche che possono insorgere nei pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva.
Fra i diversi principi attivi che vengono normalmente utilizzati, ricordiamo l'amoxicillina (Zimox ®, Augmentin ®, Clavulin ®, Amox ®). La dose di amoxicillina generalmente somministrata è di 1-3 grammi al giorno, da assumersi per via orale in 2-3 dosi frazionate, secondo la prescrizione del medico.
Per ulteriori indicazioni sui farmaci impiegati nella cura della polmonite, si consiglia il consulto dell'articolo "Farmaci per la Cura della Polmonite".

ACE-inibitori

Gli ACE-inibitori sono soltanto una delle diverse classi di farmaci che possono essere impiegate nel trattamento dell'insufficienza cardiaca. Questa patologia è una fra le più frequenti cause di tipo cardiaco che provocano dispnea.
Fra i diversi principi attivi appartenenti a questa classe di farmaci, troviamo l'enalapril (Enapren ®, Converten ®). La dose iniziale di enalapril solitamente impiegata è di 2,5 mg di principio attivo al giorno. Tale dosaggio verrà poi gradualmente aumentato fino al raggiungimento di una dose di mantenimento pari a 20-40 mg di enalapril al giorno.
Ad ogni modo, per avere un quadro completo sulle strategie terapeutiche intraprese contro l'insufficienza cardiaca, s'invita a consultare l'articolo "Insufficienza Cardiaca - Farmaci e Cura".
In alcuni casi, inoltre, gli ACE-inibitori possono essere impiegati anche nella prevenzione delle ricadute d'infarto del miocardio, altra condizione patologica che può causare dispnea (per maggiori informazioni vedi l'articolo "Farmaci per la Cura dell'Infarto del Miocardio").


Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista