Farmaci per la Cura della Blefarite

Ultima modifica 20.02.2020
INDICE
  1. Che cos'è
  2. Cause
  3. Sintomi
  4. Farmaci per la Blefarite
  5. Altri Rimedi

Che cos'è

Che cos'è la Blefarite?

La blefarite è una patologia infiammatoria che coinvolge le palpebre e che può presentarsi in forma acuta o in forma cronica. In funzione della natura dell'infiammazione, invece, è possibile distinguere: blefarite ulcerativa; blefarite iperemica e blefarite seborroica (o squamosa). Si segnala, inoltre, anche l'esistenza della blefarite allergica.

Cause

Quali sono le cause della Blefarite

Le cause della blefarite possono essere molteplici e variabili a seconda della tipologia di blefarite che si sviluppa:

  • La blefarite ulcerativa, solitamente, è causata da infezioni batterichesostenute da stafilococchi o da infezioni virali sostenute soprattutto da Herpes simplex.
  • La blefarite seborroica, invece, pare sia favorita dalla presenza di disturbi quali l'acne rosacea, la dermatite seborroicadel viso e del cuoio capelluto e la forfora.
  • Per quanto riguarda la blefarite iperemica, invece, le cause sono molto spesso difficili da individuare.

Altri disturbi che possono favorire l'insorgenza della blefarite sono: alterazioni nella secrezione delle ghiandole di Meibomio (meibomite), allergie (blefarite allergica), infestazioni da acari o da pidocchi delle ciglia e congiuntivite di varia natura.

Sintomi

Quali sono i sintomi della Blefarite?

I sintomi della blefarite variano in funzione della forma che colpisce il paziente e della gravità dell'infiammazione. Alcuni sintomi, tuttavia, sono comuni pressoché a tutte le forme di blefarite; fra questi ricordiamo:

Nella blefarite ulcerativa, inoltre, possono comparire piccole ulcere sanguinanti; mentre nella blefarite seborroica si può assistere alla formazione di squame untuose. La blefarite iperemica, invece, si manifesta con sintomi molto generici (gonfiore e arrossamento).

Complicanze della Blefarite

La più comune complicanza della blefarite consiste nella sua cronicizzazione. Difatti, essa generalmente si presenta in forma acuta, ma poi tende a guarire difficilmente evolvendosi in una forma cronica.

Oltre a ciò, la presenza della blefarite può degenerare portando alla comparsa di orzaiolo, calazio, cheratite o cheratocongiuntivite.

La blefarite è contagiosa?

La blefarite in sé non è generalmente contagiosa; tuttavia, nel caso siano presenti infezioni batteriche o virali, i patogeni possono essere trasmessi da un individuo all'altro (ad esempio, mediante l'uso promiscuo di asciugamani, biancheria da letto, accessori per il trucco, ecc.), pertanto, si deve usare cautela. Ad ogni modo, per maggiori informazioni, è bene chiedere consiglio al proprio medico.

Per approfondire: Blefarite

Le informazioni sui farmaci per la cura della blefarite presenti in questo articolo non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di prendere farmaci per la cura della blefarite.

Farmaci per la Blefarite

Come si cura la Blefarite e con quali farmaci?

I farmaci per curare la blefarite possono variare in funzione della forma della malattia che ha colpito il paziente. A tal proposito la valutazione medica è sempre importante, anzi assolutamente necessaria.

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La blefarite, purtroppo, è una patologia che difficilmente guarisce spontaneamente, ma al contrario tende a cronicizzare e a creare non pochi disagi all'individuo. In simili casi - dopo un'accurata diagnosi e un'attenta valutazione delle condizioni del paziente - il medico può decidere di prescrivere l'assunzione di determinati farmaci.

Tuttavia, è doveroso precisare che - anche nel caso in cui il medico decida di ricorrere ad un trattamento farmacologico - la guarigione della blefarite è fortemente influenzata anche dall'igiene del viso e delle palpebre. I pazienti, infatti, devono accuratamente detergere palpebre e viso ogni giorno - sia al mattino, sia la sera - in modo da rimuovere secrezioni, sebo, detriti cellulari, impurità e inquinamento che possono depositarsi e accumularsi in corrispondenza degli occhi, e che potrebbero rendere più difficoltoso il processo di guarigione. Oltre a ciò, per favorire la guarigione - anche in contemporanea alla cura farmacologica - può rivelarsi utile:

  • Effettuare impacchi caldi sulle palpebre;
  • Evitare di truccarsi; difatti, l'applicazione di prodotti per il make-up potrebbe irritare ulteriormente un occhio già messo alla dura prova dalla malattia infiammatoria in questione. Inoltre, in caso d'infezioni - batteriche o virali che siano - l'uso di applicatori per il trucco potrebbe favorire la diffusione dei patogeni anche all'altro occhio o ad altre aree del viso.

Di seguito sono riportati i principi attivi maggiormente impiegati nella terapia contro la blefarite ed alcuni esempi di medicinali che li contengono. Spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute dell'individuo e in base alla sua risposta alla cura.

Antibiotico per la Blefarite

L'uso di un farmaco antibiotico per la cura della blefarite è indicato quando l'infiammazione che si sviluppa è causata da un'infezione batterica. Generalmente, i batteri responsabili della blefarite sono stafilococchi. I principi attivi che si possono utilizzare sono molteplici e spetta al medico decidere quali prescrivere al paziente. In funzione della gravità dell'infezione, gli antibiotici possono essere somministrati per via topica (collirio, pomate e unguenti oftalmici), oppure per via orale (di rado). Fra questi, ricordiamo:

  • Ofloxacina (Eukinoft®, Exocin®, Floxigen®, Monofloxofta®, Multifloxofta®, Visuab®): l'ofloxacina è un antibiotico appartenente alla classe dei fluorochinoloni che può essere utilizzato per la cura della blefarite dovuta a infezioni batteriche e per il trattamento della meibomite. È disponibile sotto forma di collirio e unguento oftalmico. Quando si utilizza il collirio, la dose di farmaco raccomandata è di 1-2 gocce, da somministrarsi 4-6 volte al dì, oppure secondo prescrizione medica. Quando, invece, si utilizza l'unguento oftalmico, si raccomanda di effettuare 1 applicazione 3-4 volte al giorno, o secondo la prescrizione del medico.
  • Ciprofloxacina (Oftacilox®): anche la ciprofloxacina appartiene alla classe dei fluorochinoloni. Per la cura della blefarite causata da batteri ad essa sensibili, la ciprofloxacina può essere utilizzata sotto forma di collirio o unguento oftalmico. Quando si utilizza quest'ultima forma farmaceutica, si consiglia di applicare l'unguento (circa 1,25 centimetri nel sacco congiuntivale) tre volte al dì per i primi due giorni. Dopodiché, il trattamento dovrebbe essere proseguito per altri cinque giorni effettuando due applicazioni al giorno.
  • Tetraciclina (Alfaflor®, Alfatex®, Colbiocin®, Pensulvit® - in associazione a sulfametiltiazolo): la tetraciclina è un antibiotico appartenente alla classe delle tetracicline. Viene utilizzata in forma di collirio o unguento oftalmico per il trattamento della blefarite e della blefarocongiuntivite. Quando impiegata in forma di collirio, si consiglia l'instillazione nel sacco congiuntivale di 1-2 gocce dalle 2 alle 4 volte al dì, a seconda dei casi. Quando si utilizza l'unguento, invece, solitamente si consiglia di effettuare 3-4 applicazioni giornaliere.
  • Tobramicina (Combistill® - in associazione a desametasone, Mitobrin®, Ocupix®, Paidomicina®, Tobradex® - in associazione a desametasone, Tobrastill®): la tobramicina è un antibiotico amminoglicosidico che può essere utilizzato nel trattamento della blefarite. In simili casi, solitamente, viene utilizzata in forma di collirio o unguento oftalmico. Quando si impiega il collirio, si consiglia di instillare 1-2 gocce di prodotto nel sacco congiuntivale, quattro volte al dì nelle forme acute e tre volte al giorno nelle forme croniche.

Nota: i medicinali a base di tobramicina e desametasone in associazione non devono essere utilizzati in caso di blefarite purulenta o blefarite erpetica, poiché queste forme di blefarite possono essere mascherate o aggravate dalla somministrazione di corticosteroidi.

Antivirali per la Blefarite

I farmaci antivirali vengono utilizzati, naturalmente, per il trattamento della blefarite virale. Solitamente, il virus responsabile dell'infiammazione è l'Herpes simplex. In simili casi, il medico potrebbe decidere di ricorrere alla somministrazione di ganciclovir (Virgan®) in forma di gel oftalmico. La dose abitualmente impiegata è di una goccia di gel, da somministrarsi dalle tre alle cinque volte al giorno. Ad ogni modo, è indispensabile attenersi sempre alle indicazioni mediche.

Corticosteroidi per la Blefarite

I corticosteroidi possono essere utilizzati nel trattamento della blefarite grazie alla loro spiccata attività antinfiammatoria. I corticosteroidi sono anche utili nel trattamento delle affezioni oculari allergiche, quindi, anche nel trattamento della blefarite allergica. Generalmente, il medico prescrive l'uso di formulazioni farmaceutiche adatte alla somministrazione oculare (colliri, ungenti oftalmici, gel oftalmici). Tuttavia, è molto importante ricordare che i corticosteroidi non devono essere utilizzati in caso di blefariti purulente e/o erpetiche, congiuntiviti purulente o infezioni virali, i cui sintomi possono essere mascherati o aggravati dal trattamento con questi stessi farmaci.

  • Idrocortisone (Cortivis®): nel trattamento delle affezioni oculari di natura infiammatoria o allergica si può utilizzare l'idrocortisone in collirio od unguento oftalmico. La dose di farmaco solitamente impiegata è di due gocce di collirio, da somministrarsi due o più volte al giorno o secondo prescrizione medica. Nel caso in cui si utilizzi l'unguento oftalmico, si consiglia di applicare il farmaco 2-3 volte al giorno, secondo prescrizione medica.
  • Desametasone (Desadoc®, Dexamono®, Etacortilen®, Tobradex® - in associazione a tobramicina, Visucortex®): il desametasone in forma di collirio, gel oftalmico o unguento oftalmico viene utilizzato nel trattamento della blefarite, anche allergica, e nel trattamento delle blefarocongiuntiviti allergiche. La dose abitualmente impiegata è di una goccia di collirio o gel oftalmico, da somministrarsi 3-4 volte al giorno, o secondo prescrizione medica. Quando si utilizza l'unguento oftalmico, invece, si consiglia di effettuare un'applicazione ogni due o tre ore, o secondo la prescrizione del medico.
  • Betametasone (Visublefarite® - in associazione a sulfacetamide e tetrizolina): il desametasone in collirio può essere utilizzato nel trattamento della blefarite allergica, settica, eczematosa, ulcerosa, eritematosa e furfuracea. La dose abitualmente impiegata è di 2-3 gocce, da somministrarsi 3-4 volte al dì, secondo il parere del medico.

Altri Rimedi

Curare la blefarite con metodi naturali, con rimedi casalinghi o rimedi della nonna

Viste le cause scatenanti la blefarite e la difficoltà del suo trattamento, i metodi naturali non sono generalmente consigliati nel trattamento della blefarite e ancor meno lo sono i rimedi casalinghi fai da te o i rimedi della nonna.

Un esempio di riemdi di questo tipo sono gli impacchi effettuati con decotti e infusi ottenuti da piante contenenti principi attivi ad azione antinfiammatoria. Tuttavia, prima di ricorrervi - allo scopo di evitare l'insorgenza di effetti indesiderati o l'instaurarsi di interazioni in caso di terapia farmacologica in atto - è necessario contattare il medico.

In qualsiasi caso, è sempre bene usare cautela: l'uso di sostanze non idonee o di rimedi naturali o alternativi di non accertate sicurezza ed efficacia, infatti, potrebbe portare ad un peggioramento della patologia o anche a gravi complicazioni. Inoltre, quando la blefarite è scatenata da infezioni batteriche o virali, è molto importante intraprendere un trattamento che sia in grado di eliminare i patogeni responsabili della malattia in maniera efficace e sicura. Per tali ragioni, è bene evitare sia l'auto-diagnosi che l'auto-prescrizione di rimedi naturali, casalinghi o rimedi della nonna di discutibile utilità e sicurezza. In caso di blefarite, il medico deve SEMPRE essere consultato.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista