Farmaci per Curare l'Attacco Ischemico Transitorio

Ultima modifica 21.01.2020

Definizione

L'attacco ischemico transitorio - anche conosciuto con l'acronimo TIA - è una particolare forma di attacco ischemico, che provoca un deficit neurologico temporaneo e reversibile (a differenza di ciò che avviene nell'ictus dove le conseguenze sono permanenti).

Cause

L'attacco ischemico transitorio è causato da un ridotto afflusso di sangue in una determinata zona del cervello. Questa ischemia cerebrale può essere provocata dalla presenza di un coagulo (ossia un trombo) all'interno di una delle arterie cerebrali, che si trova, quindi, ad essere ostruita.
I fattori che favoriscono la formazione del trombo possono essere: l'ipertensione e altre patologie cardiovascolari, il diabete, l'inattività fisica, l'obesità, il vizio del fumo e/o dell'alcool, le terapie ormonali, l'ipercolesterolemia e l'ipertrigliceridemia, l'età avanzata e l'eventuale presenza di una storia famigliare di TIA.

Sintomi

I sintomi provocati dall'attacco ischemico transitorio sono molto simili a quelli causati dall'ictus e variano in funzione dell'area cerebrale colpita.
Ad ogni modo, i principali sintomi che possono manifestarsi sono paralisi e intorpidimento di faccia e arti, difficoltà di deambulazione e nel mantenere l'equilibrio, difficoltà del linguaggio e perdita improvvisa delle capacità visive.
Questa sintomatologia è temporanea e tende a risolversi in un arco di tempo che va da pochi minuti fino a un massimo di 24 ore.


Le informazioni sui Attacco Ischemico Transitorio - Farmaci e Cura non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di assumere Attacco Ischemico Transitorio - Farmaci e Cura.

Farmaci

Nonostante il suo carattere temporaneo e reversibile, l'attacco ischemico transitorio non è un fenomeno da sottovalutare, poiché può ripresentarsi e può essere un segnale di allarme che sta a indicare un possibile rischio di ictus.
Pertanto, il TIA dev'essere considerato come un'emergenza medica e, in quanto tale, dev'essere adeguatamente e tempestivamente trattato.
Generalmente, la terapia farmacologica dell'attacco ischemico transitorio si basa sulla somministrazione di antiaggreganti piastrinici, in modo tale da impedire, appunto, l'aggregazione delle piastrine, quindi, la formazione di trombi.
Fondamentale è anche l'individuazione e il conseguente trattamento della causa primaria (ad esempio, patologie cardiovascolari, diabete, colesterolo alto, ecc.), che ha favorito la formazione del trombo che, a sua volta, ha provocato il TIA.
Infine, lo stile di vita e la dieta dei pazienti rivestono un ruolo fondamentale nella prevenzione di futuri attacchi ischemici transitori. Pertanto, i pazienti che hanno sofferto di TIA devono adottare uno stile di vita sano associato a una dieta equilibrata e ad una regolare attività motoria.


Farmaci Attacco Ischemico

Di seguito sono riportati alcuni tipi di farmaci antiaggreganti piastrinici che possono essere impiegati nella terapia contro l'attacco ischemico transitorio ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato ed alla sua risposta alla cura.

Acido acetilsalicilico

L'acido acetilsalicilico (Cardioaspirin ®, Ascriptin ®) è un farmaco antinfiammatorio non steroideo (o FANS), ma - se assunto a piccole dosi - è in grado di esercitare un'azione antiaggregante piastrinica.
Proprio per questo motivo, le preparazioni farmaceutiche a base di acido acetilsalicilico a basso dosaggio, costituiscono i medicinali di prima scelta nella terapia contro l'attacco ischemico transitorio.
La dose di acido acetilsalicilico solitamente impiegata per prevenire la formazione di coaguli ematici è di 75-100 mg al giorno, da assumersi per via orale.

Dipiridamolo

Il dipiridamolo (Persantin ®) è un antiaggregante piastrinico appartenente alla classe degli inibitori delle fosfodiesterasi. Solitamente, questo principio attivo è impiegato nella prevenzione dell'embolia da trombi in pazienti con protesi meccaniche cardiache. Tuttavia, esistono formulazioni farmaceutiche a rilascio prolungato e ad alto dosaggio di dipiridamolo, il cui uso è stato approvato per la prevenzione degli attacchi ischemici transitori.
La dose di dipiridamolo abitualmente impiegata nella prevenzione del TIA è di 400 mg, da assumersi per via orale, in dosi frazionate e preferibilmente in corrispondenza dei pasti.
Il dipiridamolo può essere somministrato sia da solo, sia in associazione ad acido acetilsalicilico.

Ticlopidina

La ticlopidina (Tiklid ®) è un antiaggregante piastrinico appartenente ala classe delle tienopiridine che può essere utilizzato nella terapia contro gli attacchi ischemici transitori. La sua efficacia è simile a quella dell'acido acetilsalicilico, tuttavia, gli effetti collaterali piuttosto gravi che può causare (come, ad esempio, neutropenia ed emorragie) ne limitano l'uso, soprattutto a lungo termine.
La ticlopidina è disponibile per la somministrazione orale e, generalmente, viene somministrata alla dose di 250-500 mg al giorno. Ad ogni modo, l'esatta posologia di medicinale e la durata del trattamento devono essere stabilite dal medico.

Clopidogrel

Il clopidogrel (Clopidogrel Teva ®, Plavix ®, Iscover ®, Clopidogrel Mylan ®) è un antiaggregante piastrinico appartenente anch'esso alla classe delle tienopiridine che può essere impiegato nel trattamento dell'attacco ischemico transitorio, benché non sia considerato un farmaco di prima scelta.
È disponibile per la somministrazione orale e, generalmente, viene assunto alla dose di 75 mg di principio attivo al giorno.


Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista