Rosmarino in Erboristeria: Proprietà del Rosmarino

Ultima modifica 30.03.2020
Rosmarino

Nome Scientifico

Rosmarinus officinalis

Famiglia

Labiatae

Origine

Europa meridionale, bacino del Mediterraneo

Parti Utilizzate

La droga è costituita dall'olio essenziale ottenuto per distillazione in corrente di vapore delle foglie e dei rametti freschi di rosmarino, ma si utilizzano anche le parti aeree e le sommità fiorite.

Costituenti chimici

Rosmarino in Erboristeria: Proprietà del Rosmarino

Il rosmarino è usato in erboristeria come digestivo eupeptico, mentre l'olio essenziale, poiché ricco in eucaliptolo, viene sfruttato per l'attività balsamica e ancora come batteriostatico, coleretico, colagogo e spasmolitico.
Molti studi hanno attribuito ai componenti del rosmarino anche una potente attività antiossidante: si è dimostrata la capacità di inibire l'anione superossido.

Attività biologica

Il rosmarino viene utilizzato internamente per il trattamento di disturbi dispeptici, mentre l'uso esterno viene fatto per trattare reumatismi e disturbi circolatori superficiali.
Più precisamente, l'attività benefica esercitata dalla pianta nei confronti dei disagi digestivi, dei reumatismi e dei disturbi circolatori viene ascritta all'olio essenziale in essa contenuto. Infatti, quest'ultimo ha dimostrato di essere in grado di esercitare un'attività spasmolitica sulle vie biliari e sull'intestino tenue e di esercitare anche attività colagoga e coleretica. Applicato esternamente, invece, l'olio essenziale di rosmarino è utile nel contrastare i reumatismi e i piccoli disturbi circolatori superficiali, grazie alla sua azione analgesica e lievemente revulsiva.
Inoltre, molti dei costituenti chimici del rosmarino (olio essenziale, diterpeni, flavonoidi) hanno dimostrato di possedere interessanti attività antiossidanti, che sembrano essere esercitate attraverso l'inibizione dell'anione superossido. Tuttavia, è bene precisare che tale attività antiossidante pare sia svolta soprattutto dai diterpeni contenuti nella pianta.
Inoltre, al rosmarino vengono attribuite anche proprietà antimicrobiche, anticonvulsive, balsamiche, epatoprotettive e antitumorali.

Rosmarino contro i disturbi dispeptici

Grazie all'azione colagoga, coleretica e antispastica sulle vie biliari e sull'intestino tenue esercitata dall'olio essenziale di rosmarino, questa pianta può essere impiegata per il trattamento di disturbi dispeptici.
Per trattare i sopra citati disturbi, il rosmarino deve essere assunto internamente.
Ad esempio, se il rosmarino viene assunto sotto forma di tintura (rapporto droga/solvente 1:5, utilizzando etanolo al 70% V/V come solvente di estrazione), solitamente, si consiglia l'assunzione di circa 20-40 gocce di preparato.
Nel caso in cui, invece, si utilizzi l'estratto liquido di rosmarino (rapporto droga/solvente 1:1, utilizzando etanolo al 45% V/V come solvente di estrazione), la dose generalmente consigliata è di 2-4 ml di prodotto.

Rosmarino contro i reumatismi e i problemi circolatori superficiali

Come accennato, grazie all'attività analgesica e revulsiva di cui è dotato l'olio essenziale di rosmarino, questa pianta viene utilizzata per il trattamento di reumatismi e disturbi circolatori superficiali.
Per il trattamento dei sopra citati disturbi, il rosmarino deve essere impiegato esternamente e per questa ragione è disponibile in formulazioni semisolide (come le pomate) o liquide.
Generalmente, si consiglia di impiegare preparazioni con concentrazioni di olio essenziale che variano dal 6% al 10% e di applicarle direttamente sulla zona interessata.


N.B.: quando il rosmarino viene utilizzato per fini terapeutici, è essenziale utilizzare preparazioni definite e standardizzate in principi attivi (olio essenziale), poiché solo così si può conoscere la quantità esatta di sostanze farmacologicamente attive che si stanno assumendo.
Quando si utilizzano preparazioni a base di rosmarino, le dosi di prodotto da assumere possono variare in funzione della quantità di olio essenziale contenuta. Tale quantità, solitamente, è riportata direttamente dall'azienda produttrice sulla confezione o sul foglietto illustrativo dello stesso prodotto, pertanto, è molto importante seguire le indicazioni da essa fornite.
In qualsiasi caso, prima di assumere per fini terapeutici un qualsiasi tipo di preparazione contenente rosmarino, è bene rivolgersi preventivamente al proprio medico.

Rosmarino nella medicina popolare e in omeopatia

Nella medicina popolare, il rosmarino non viene impiegato internamente solo per contrastare i problemi digestivi, ma anche per trattare numerosi altri disturbi, quali amenorrea, dismenorrea, oligomenorrea, mal di testa ed emicrania. Inoltre, è utilizzato perfino come rimedio contro le vertigini, gli stati di esaurimento e la scarsa memoria.
Esternamente, invece, la pianta viene utilizzata dalla medicina tradizionale nella composizione di impacchi per il trattamento di ferite che faticano a guarire ed eczemi. Inoltre, il rosmarino viene impiegato esternamente nel trattamento di dolori reumatici, dolori muscolari e sciatica.
Il rosmarino è sfruttato anche nella medicina omeopatica, dove lo si può trovare sotto forma di tintura madre, gocce orali, macerato glicerico o granuli. In quest'ambito, la pianta è impiegata per il trattamento di disordini gastrointestinali, dolori articolari, muscolari e reumatici, tosse, sinusite, bronchite, infezioni dell'orecchio e disturbi circolatori (comprese le vene varicose).
La quantità di rimedio omeopatico da assumere può essere diversa fra un individuo e l'altro, anche in funzione del tipo di disturbo che si deve trattare e del tipo di preparazione e di diluizione omeopatica che s'intende impiegare.


N.B.: le applicazioni del rosmarino per il trattamento dei suddetti disturbi non sono né approvate, né supportate dalle opportune verifiche sperimentali, oppure non le hanno superate. Per questo motivo, potrebbero essere prive di efficacia terapeutica o risultare addirittura dannose per la salute.


Vedi anche: Estratti di Rosmarino nei Cosmetici

Controindicazioni

Evitare l'assunzione di rosmarino in caso di epilessia (olio essenziale), in gravidanza o più in generale in caso di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti.

Interazioni Farmacologiche

  • interazioni con oli essenziali ricchi di chetoni (salvia, assenzio) per sommazione di effetti sul SNC.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista