Ortica in Erboristeria: Proprietà dell'Ortica

Ultima modifica 30.03.2020
Ortica

Nome Scientifico

Urtica dioica, Urtica urens

Famiglia

Urticaceae

Origine

Pianta erbacea perenne, originaria dell'Asia occidentale e dell'Africa, oggi presente in tutte le regioni temperate del mondo

Parti Utilizzate

Droga costituita da foglie e radici. Nella medicina popolare i preparati a base di radice di ortica erano utilizzati come diuretici, astringenti e per gargarismi.

Costituenti chimici

I costituenti chimici delle foglie di ortica sono:

I costituenti chimici delle radici di ortica, invece, sono:

Ortica in Erboristeria: Proprietà dell'Ortica

Gli estratti delle foglie di ortica sono usati a scopo diuretico e  antiinfiammatorio, e diversi trial clinici ne confermano tali attività; per quanto riguarda l'azione diuretica, sono indicati come ausilio fitoterapico nelle condizioni di ritenzione idrica e renella, mentre a scopo antiinfiammatorio sono utili nelle sindromi dolorose dei tessuti periarticolari, muscolotendinei ed osteoarticolari.

Attività biologica

Oltre ad essere utilizzata per scopi culinari (previa bollitura), l'ortica viene ampiamente impiegata anche in ambito fitoterapico, grazie alle proprietà che possiede. Infatti, a questa pianta vengono attribuite proprietà diuretiche ed antinfiammatorie; oltre ad essere considerata un valido aiuto nel contrastare l'ipertrofia prostatica benigna.
Le attività diuretiche e antinfiammatorie sono attribuite alle foglie di ortica e, in particolar modo, ai derivati dell'acido caffeico in essa contenuti. Diversi studi clinici condotti in merito hanno confermato queste proprietà della pianta. In particolare, da tali studi è emerso che gli estratti di foglie di ortica esercitano la loro azione antinfiammatoria attraverso differenti meccanismi, quali l'inibizione della sintesi di leucotrieni ad opera dell'enzima 5-lipossigenasi e l'inibizione della produzione di prostaglandine infiammatorie attraverso la via della ciclossigenasi.
Inoltre, le foglie di ortica hanno anche dimostrato di possedere proprietà revulsive.
Gli estratti di radice di ortica, invece, hanno dimostrato una buona attività contro l'ipertrofia prostatica benigna, anche se l'esatto meccanismo d'azione attraverso il quale la pianta svolge tale attività non è ancora stato del tutto chiarito.
Da uno studio condotto in vitro è emerso che l'estratto acquoso di radici di ortica è in grado di inibire in maniera dose-dipendente la capacità di legame della SHBG (Sex Hormone Binding Globulin) ai suoi recettori presenti a livello del tessuto prostatico. Quest'azione sembrerebbe la più probabile nel determinare il ruolo della droga vegetale nell'ipertrofia prostatica benigna.
Tuttavia, da un altro studio condotto in vitro, è emerso che l'estratto metanolico di radici di ortica è anche in grado di inibire l'attività dell'enzima aromatasi a livello della prostata, un enzima responsabile della conversione degli androgeni in estrogeni. In questo studio, quindi, s'ipotizza che anche questo meccanismo d'azione possa contribuire al ruolo terapeutico svolto dalla pianta nei confronti dell'ipertrofia prostatica benigna.
Le suddette attività sono imputabili in particolar modo ai lignani e alle lectine contenuti nelle radici dell'ortica.

Ortica contro le infezioni delle vie urinarie e i calcoli renali

Grazie alla spiccata azione diuretica di cui le foglie di ortica sono dotate, esse vengono utilizzate in caso di infezioni del tratto urinario e di calcoli renali.
Più precisamente, viene sfruttata l'azione naturalmente dilavante delle urine per favorire la risoluzione di infezioni delle vie urinarie e per prevenire la formazione di eventuali calcoli renali.
Per il trattamento delle suddette affezioni, l'ortica viene utilizzata internamente. A titolo indicativo, generalmente, si consiglia l'assunzione di 8-12 grammi di droga al dì. Tuttavia, è bene ricordare che per favorire l'effetto diuretico dell'ortica è necessario assumere adeguate quantità di acqua (indicativamente, almeno due litri al giorno).

Ortica contro i reumatismi

Grazie alle proprietà antinfiammatorie e revulsive - di cui l'ortica e, in particolare, le sue foglie sono dotate - questa pianta può essere impiegata esternamente in caso di dolori reumatici.
Per il trattamento dei suddetti disturbi, l'ortica può essere utilizzata sotto forma di tintura (1:10) per uso esterno, da applicarsi in corrispondenza della zona interessata.

Ortica contro l'ipertrofia prostatica benigna

Come accennato, grazie all'attività esercitata dai lignani e dalle lectine presenti all'interno delle radici di ortica, l'uso di questa pianta può costituire un ottimo rimedio coadiuvante nel trattamento dell'ipertrofia prostatica benigna.
A tale scopo, l'ortica deve essere utilizzata internamente. Generalmente, per trattare questo disturbo, si consiglia l'assunzione di circa 4-6 grammi di droga al giorno.


N.B.: quando l'ortica viene utilizzata a fini terapeutici, è essenziale utilizzare preparazioni definite e standardizzate in principi attivi, poiché solo così si può conoscere la quantità esatta di sostanze farmacologicamente attive che si stanno assumendo.
Quando si utilizzano preparazioni a base di ortica, le dosi di prodotto da assumere possono variare in funzione della quantità di sostanze attive contenuta. Tale quantità, solitamente, è riportata direttamente dall'azienda produttrice sulla confezione o sul foglietto illustrativo dello stesso prodotto, pertanto, è molto importante seguire le indicazioni da essa fornite.
In qualsiasi caso, prima di assumere per fini terapeutici un qualsiasi tipo di preparazione contenente ortica, è bene rivolgersi preventivamente al proprio medico.

Ortica nella medicina popolare e in omeopatia

Le proprietà diuretiche e antinfiammatorie dell'ortica sono note già da tempo alla medicina popolare, che sfrutta le foglie di questa pianta proprio per favorire la diuresi e per il trattamento di reumatismi, artriti, dolori muscolari e dolori articolari. Inoltre, la medicina tradizionale utilizza le foglie di ortica all'interno di preparazioni per uso esterno per contrastare forfora e capelli grassi.
Le radici di ortica, invece, trovano impiego come rimedio interno in caso di reumatismi, edemi, gotta e prostatiti.
L'ortica è sfruttata anche in ambito omeopatico, dove la si può facilmente reperire sotto forma di granuli, tintura madre, gocce orali e macerato glicerico. Questa pianta è impiegata in medicina omeopatica in caso di reumatismi, gotta, ustioni, orticaria (in particolare quella causata dal contatto con piante urticanti) e prurito della cute e del cuoio capelluto.
La quantità di rimedio omeopatico da assumere può essere diversa fra un individuo e l'altro, anche in funzione del tipo di disturbo che si deve trattare e della tipologia di preparazione e di diluizione omeopatica che si vuole impiegare.


N.B.: le applicazioni dell'ortica per il trattamento dei suddetti disturbi non sono né approvate, né supportate dalle opportune verifiche sperimentali, oppure non le hanno superate. Per questo motivo, potrebbero essere prive di efficacia terapeutica o risultare addirittura dannose per la salute.

Effetti collaterali

In seguito all'utilizzo di ortica e di sue preparazioni, potrebbero manifestarsi effetti indesiderati di tipo gastrointestinale quali diarrea, nausea e dolore gastrico e reazioni allergiche a carico della cute.

Controindicazioni

Evitare l'assunzione di ortica in caso d'ipersensibilità accertata verso uno o più componenti. L'utilizzo dell'ortica è controindicato anche in individui che presentano ritenzione di liquidi causata da una compromessa funzionalità renale e/o cardiaca.
Infine, l'utilizzo dell'ortica - e delle sue radici in particolare - è controindicato anche in gravidanza, durante l'allattamento e in bambini con meno di 12 anni di età.

Interazioni Farmacologiche

L'ortica e le sue preparazioni possono instaurare interazioni farmacologiche con:

Inoltre, i tannini contenuti nell'ortica potrebbero complessare il ferro eventualmente somministrato in concomitanza, dando origine a complessi insolubili e scarsamente assorbibili. La formazione di tali complessi potrebbe avere effetti negativi sulle cellule ematiche.


Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista