Mirtillo in Erboristeria: Proprietà del Mirtillo

Ultima modifica 03.01.2020
mirtillo

Nome Scientifico

Vaccinium myrtillus

Famiglia

Ericaceae

Origine

Europa

Parti Utilizzate

Droga costituita dalle foglie e dai frutti (Farmacopea Ufficiale)

Costituenti chimici

I costituenti chimici delle foglie di mirtillo, sono:

I principali costituenti chimici dei frutti di mirtillo, invece, sono:

Mirtillo in Erboristeria: Proprietà del Mirtillo

I frutti del mirtillo sono utilizzati come alimenti, in gastronomia e nell'industria dei liquori.
Inoltre, al mirtillo sono attribuite diverse proprietà, quali: astringenti, antiossidanti, vasoprotettrici, ipolipidemizzanti, ipoglicemizzanti, antiaggreganti piastriniche, antisettiche e antivirali.
Non sorprende, quindi, come estratti di frutti di mirtillo siano tuttora presenti in numerose specialità medicinali.

Attività biologica

Come accennato, al mirtillo - più in particolare, agli estratti ottenuti dalle sue foglie e dai suoi frutti - è attribuita una grande varietà di proprietà.

Molte di queste proprietà sono state confermate da diversi studi condotti in merito, ma nonostante ciò, l'utilizzo della pianta ha ottenuto l'approvazione ufficiale solamente per il trattamento di diarrea e infiammazioni del cavo orofaringeo, grazie all'azione astringente, antinfiammatoria e antisettica di cui è dotata.
Il mirtillo, però, ha dimostrato anche di esercitare un'azione protettiva a livello dell'endotelio dei vasi arteriosi e dei capillari dai danni del fumo, del diabete e dell'ipertensione. Più nel dettaglio, tale attività è svolta dagli antocianosidi contenuti nei frutti del mirtillo, molecole alle quali, fra l'altro, viene ascritta la maggior parte delle proprietà attribuite al mirtillo. Infatti, gli antocianosidi riducono anche l'aggregazione piastrinica indotta da ADP, collagene, PAF ed acido arachidonico; sono dotati di spiccata attività antiossidante; proteggono la mucosa gastrica da stimoli infiammatori o irritativi ed esercitano effetti benefici sulla vista.

A tal proposito, diversi studi sono stati condotti per indagare l'azione che gli antocianosidi svolgono nei confronti della vista ed è emerso che queste molecole, non solo migliorano la visione notturna, ma sono anche capaci di generare miglioramenti alla vista di pazienti affetti da cataratta o da retinopatia diabetica.
Gli estratti di foglie di mirtillo, invece, in studi condotti su animali, hanno manifestato proprietà ipolipidemizzanti ed ipoglicemizzanti; mentre in vitro hanno dimostrato attività antibatterica nei confronti di diversi tipi di microorganismi, compresi ceppi di Staphylococcus aureus e di Escherichia coli.

Mirtillo contro la diarrea

Grazie alle proprietà astringenti esercitate dai tannini contenuti nelle foglie e nei frutti di mirtillo, questa pianta può essere impiegata come rimedio per contrastare la diarrea, in particolare, in caso di lievi enteriti.
A titolo indicativo, per il trattamento di questo disturbo, se il mirtillo viene assunto sotto forma di capsule (standardizzate al 36% in antocianosidi), si consiglia l'assunzione di circa 60-160 mg di prodotto tre volte al dì.

Mirtillo contro le infiammazioni del cavo orofaringeo

Grazie all'azione antinfiammatoria, antiossidante e antisettica posseduta dal mirtillo, questa pianta può essere utilizzata per trattare lievi infiammazioni del cavo orofaringeo.
Per trattare questi disturbi, il mirtillo viene utilizzato esternamente. Generalmente, si consiglia di fare degli sciacqui con un decotto al 10% ottenuto dai frutti schiacciati di mirtillo.


N.B.: quando il mirtillo viene utilizzato per fini terapeutici, è essenziale utilizzare preparazioni definite e standardizzate in principi attivi (antocianosidi espressi come antocianidine), poiché solo così si può conoscere la quantità esatta di sostanze farmacologicamente attive che si stanno assumendo.
Quando si utilizzano preparazioni a base di mirtillo, le dosi di prodotto da assumere possono variare in funzione della quantità di antocianidine contenuta. Tale quantità, solitamente, è riportata direttamente dall'azienda produttrice sulla confezione o sul foglietto illustrativo dello stesso prodotto, pertanto, è molto importante seguire le indicazioni da essa fornite.
In qualsiasi caso, prima di assumere per fini terapeutici un qualsiasi tipo di preparazione contenente mirtillo, è bene rivolgersi preventivamente al proprio medico.

Mirtillo nella medicina popolare e in omeopatia

Le foglie di mirtillo sono usate internamente nella medicina tradizionale per il trattamento di diversi disturbi, quali affezioni gastrointestinali, renali e delle vie urinarie, artriti, gotta e dermatiti. Esternamente, invece, le foglie di mirtillo vengono utilizzate per il trattamento di infiammazioni della mucosa orale, infiammazioni oculari, disturbi cutanei e scottature.
Anche i frutti del mirtillo sono sfruttati dalla medicina popolare, dove vengono utilizzati internamente come rimedio per migliorare la vista e per contrastare vomito ed emorroidi. Esternamente, invece, i frutti di mirtillo trovano impiego nella medicina tradizionale come rimedio per favorire la guarigione di ferite e ulcere cutanee.
Il mirtillo viene utilizzato anche in medicina omeopatica, dove lo si può trovare sotto forma di tintura madre, granuli e gocce orali. In quest'ambito, la pianta è usata come rimedio contro diarrea, coliti, gastroenteriti di origine virale, emorroidi, cistiti e varici.
La dose di rimedio omeopatico da assumere può essere diversa fra un individuo e l'altro, anche in funzione del tipo di disturbo che si deve trattare e della tipologia di preparazione e di diluizione omeopatica che si vuole impiegare.


N.B.: le applicazioni del mirtillo per il trattamento dei suddetti disturbi non sono né approvate, né supportate dalle opportune verifiche sperimentali, oppure non le hanno superate. Per questo motivo, potrebbero essere prive di efficacia terapeutica o risultare addirittura dannose per la salute.

Effetti collaterali

In seguito all'assunzione di mirtillo, potrebbero manifestarsi effetti indesiderati a livello della cute, del sistema nervoso e del tratto gastrointestinale (come disturbi digestivi e nausea, dovuti al contenuto di tannini).
L'utilizzo di mirtillo a dosi molto elevate e per lunghi periodi di tempo, inoltre, può condurre a un'intossicazione cronica.

Controindicazioni

Evitare l'assunzione di mirtillo in caso d'ipersensibilità accertata verso uno o più componenti.
Inoltre, l'utilizzo del mirtillo è controindicato in gravidanza e durante l'allattamento.

Interazioni Farmacologiche

Il mirtillo può instaurare interazioni farmacologiche con farmaci, quali:

Il mirtillo può instaurare interazioni farmacologiche con farmaci, quali:

  • Anticoagulanti, eparine a basso peso molecolare, antiaggreganti piastrinici e trombolitici (frutti), poiché può verificarsi un aumento del rischio di sanguinamento.
  • Antidiabetici orali (foglie).
  • Sali di ferro (foglie).

Avvertenze

Le foglie del mirtillo si trovano nella lista negativa della Commissione E tedesca, e oltretutto espongono al rischio di intossicazioni (anemia, ittero e cachessia), quindi il loro impiego a scopo curativo è oggi abbandonato.

Mirtillo -Note

Il succo del mirtillo americano può essere utilizzato nella prevenzione delle cistiti ricorrenti, ma non dev'essere associato ad antiaggreganti piastrinici o anticoagulanti.


Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista