Marrubio in Erboristeria: Proprietà del Marrubio

Ultima modifica 10.01.2020
Marrubio

Nome Scientifico

Marrubium vulgare L.

Famiglia

Labiatae

Origine

Paesi mediterranei

Parti Utilizzate

Droga data dalle sommità fiorite

Costituenti chimici

Marrubio in Erboristeria: Proprietà del Marrubio

Il marrubio è utilizzato come mucolitico e sedativo della tosse, in particolare nelle affezioni catarrali croniche dell'apparato respiratorio; contiene però anche sostanze amare che aumentano la secrezione gastrica e la coleresi.

Attività biologica

Il marrubio è una pianta dotata di diverse proprietà, fra cui spiccano quelle amaro-toniche, stomachiche e coleretiche, attribuitegli dalle sostanze amare, dai flavonoidi e dall'olio essenziale contenuti al suo interno. Alla pianta, inoltre, vengono ascritte proprietà espettoranti, sedative della tosse e antispasmodiche a livello bronchiale.
Per uso esterno, invece, al marrubio si attribuiscono proprietà astringenti, cicatrizzanti, detergenti e antisettiche.
Ad ogni modo, l'uso del marrubio ha ottenuto l'approvazione ufficiale solo per il trattamento dell'inappetenza e dei disturbi digestivi.

Marrubio contro l'inappetenza e i disturbi dispeptici

Come accennato, grazie alle proprietà stomachiche, amaro-toniche e coleretiche di cui il marrubio è dotato, l'utilizzo di questa pianta ha ottenuto l'approvazione ufficiale per il trattamento dell'inappetenza, dei disturbi digestivi e dei sintomi ad essi associati.
Per trattare i sopra citati disturbi, la pianta deve essere assunto internamente.
Se si utilizza l'estratto liquido di marrubio (rapporto droga/solvente 1:1, utilizzando etanolo al 20% come solvente di estrazione), solitamente, si consiglia l'assunzione di circa 2-4 ml di prodotto tre volte al dì.
Inoltre, non è raro che la pianta venga assunta anche sotto forma di infusi (per maggiori informazioni in merito, si consiglia la lettura degli articoli dedicati "Marrubio (Parti erbacee) nelle Tisane" e "Tisana colagoga-coleretica con Marrubio").


N.B.: quando il marrubio viene utilizzato per fini terapeutici, è essenziale utilizzare preparazioni definite e standardizzate in principi attivi, poiché solo così si può conoscere la quantità esatta di sostanze farmacologicamente attive che si stanno assumendo.
Quando si utilizzano preparazioni a base di marrubio, le dosi di prodotto da assumere possono variare in funzione della quantità di sostanze attive contenuta. Tale quantità, solitamente, è riportata direttamente dall'azienda produttrice sulla confezione o sul foglietto illustrativo dello stesso prodotto, pertanto, è molto importante seguire le indicazioni da essa fornite.
In qualsiasi caso, prima di assumere per fini terapeutici un qualsiasi tipo di preparazione contenente marrubio, è bene rivolgersi preventivamente al proprio medico.

Marrubio nella medicina popolare e in omeopatia

Nella medicina popolare, il marrubio viene utilizzato internamente per il trattamento di diverse affezioni del tratto respiratorio, come bronchiti (sia acute che croniche), pertosse, asma, infezioni delle vie aeree, affezioni catarrali del tratto respiratorio e per il trattamento di disturbi quali tubercolosi, diarrea, itterizia e mestruazioni dolorose. Inoltre, ad alte dosi la pianta viene utilizzata come rimedio lassativo.
Esternamente, invece, la medicina tradizionale sfrutta il marrubio per il trattamento di ulcere e ferite cutanee ,e lo impiega all'interno di soluzioni per sciacqui e gargarismi da impiegarsi in caso di infezioni della gola.
Il marrubio trova impieghi anche in ambito omeopatico, dove lo si può trovare sotto forma di granuli, gocce orali e tintura madre.
La medicina omeopatica sfrutta questa pianta in caso di bronchiti e affezioni catarrali delle vie aeree.
La quantità di rimedio omeopatico da assumersi può variare fra un individuo e l'altro, anche in funzione del tipo di disturbo che si deve trattare e a seconda del tipo di preparazione e di diluizione omeopatica che s'intende impiegare.


N.B.: le applicazioni del marrubio per il trattamento dei suddetti disturbi non sono né approvate, né supportate dalle opportune verifiche sperimentali, oppure non le hanno superate. Per questo motivo, potrebbero essere prive di efficacia terapeutica o risultare addirittura dannose per la salute.

Controindicazioni

Evitare l'assunzione di marrubio in caso d'ipersensibilità accertata verso uno o più componenti, in pazienti affetti da gastrite e/o ulcera peptica e durante la gravidanza.

Interazioni Farmacologiche

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista