Lino in Erboristeria: Proprietà del Lino

Ultima modifica 10.03.2020
lino

Nome Scientifico

Linum usitatissimum

Famiglia

Linaceae

Origine

Oriente

Parti Utilizzate

Droga costituita dai semi maturi essiccati

Costituenti chimici

Lino in Erboristeria: Proprietà del Lino

Al lino sono attribuite proprietà lassative, emollienti, lenitive, antinfiammatorie, revulsive e risolventi.
In fitoterapia si utilizzano sia i semi di lino, sia l'olio da essi estratto. Quest'ultimo, in particolare, rientra nella composizione di diversi tipi d'integratori alimentari, poiché costituisce una fonte naturale di acidi grassi omega-3.

Attività biologica

L'attività lassativa attribuita al lino è stata ampiamente confermata ed è riconducibile alle mucillagini contenute all'interno della stessa pianta. Le mucillagini, infatti, una volta giunte nel lume intestinale sono in grado di assorbire grandi quantità di liquidi rigonfiandosi; così facendo stimolano la peristalsi intestinale e favoriscono l'evacuazione.
Il lino è anche dotato d'interessanti proprietà antinfiammatorie, conferitegli dall'acido linoleico e dall'acido alfa-linolenico in esso contenuti. Infatti, tali molecole fungono da substrato per la sintesi di eicosanoidi antinfiammatori. Inoltre, questi acidi grassi sono in grado di sopprimere la formazione di interleuchine, TNF e leucotrieni da parte dei monociti e dei granulociti.
Ai lignani contenuti nei semi di lino, invece, sono attribuite proprietà antitumorali. Uno studio condotto su animali, ha dimostrato che la regolare assunzione di semi di lino è in grado di ridurre le dimensioni dei tumori mammari in ratti affetti da questo tipo di patologia neoplastica.
Inoltre, da uno studio clinico relativamente recente (2005) - condotto in merito alle potenziali attività antineoplastiche del lino - è emerso che l'assunzione dei semi della pianta come supplemento dietetico nelle pazienti affette da carcinoma mammario, potrebbe ridurre lo sviluppo della massa tumorale.
In aggiunta a ciò, pare che il regolare consumo dei semi di lino possa essere utile nel prevenire l'insorgenza di alcuni tipi di cancro.
Le proprietà dei semi di lino, tuttavia, non finiscono qui. Infatti, da alcuni studi svolti in merito, è emerso che i semi di lino possiedono anche la capacità di ridurre i livelli ematici sia di colesterolo totale, sia di colesterolo LDL.

Lino contro la stitichezza

Grazie all'elevato contenuto di mucillagini presenti all'interno del lino, l'utilizzo di questa pianta è stato ufficialmente approvato per il trattamento della stitichezza.
Per ottenere l'effetto lassativo, i semi di lino devono essere assunti internamente.
Generalmente, si consiglia l'assunzione dei semi interi o contusi alla dose di un cucchiaino da dessert, da somministrarsi con almeno 150 ml di acqua dalle due alle tre volte al giorno, preferibilmente dopo i pasti.
Se i semi vengono contusi, viene sfruttata anche l'azione lubrificante dell'olio in essi contenuto, nel qual caso, tuttavia, si deve considerare l'enorme peso calorico (100 g corrispondono a quasi 500 calorie).

Lino contro le infiammazioni cutanee

Come accennato, il lino è dotato anche di proprietà antinfiammatorie, emollienti e lenitive. È proprio grazie a queste attività che la pianta è in grado di dare sollievo in caso di infiammazioni della cute, tanto che questo impiego terapeutico è stato ufficialmente approvato.
Naturalmente, per il trattamento dei sopra citati disturbi della pelle, il lino deve essere impiegato esternamente.
Solitamente, si consiglia di preparare un cataplasma utilizzando 30-50 grammi di farina di semi di lino. Il prodotto deve poi essere applicato direttamente sulla zona infiammata.


N.B.: quando il lino viene utilizzato per fini terapeutici, è essenziale utilizzare preparazioni definite e standardizzate in principi attivi, poiché solo così si può conoscere la quantità esatta di sostanze farmacologicamente attive che si stanno assumendo.Quando si utilizzano preparazioni a base di lino, le dosi di prodotto da assumere possono variare in funzione della quantità di sostanze attive contenuta. Tale quantità, solitamente, è riportata direttamente dall'azienda produttrice sulla confezione o sul foglietto illustrativo dello stesso prodotto, pertanto, è molto importante seguire le indicazioni da essa fornite.
In qualsiasi caso, prima di assumere per fini terapeutici un qualsiasi tipo di preparazione contenente lino, è bene rivolgersi preventivamente al proprio medico.

Lino nella medicina popolare e in omeopatia

Nella medicina popolare, il lino viene utilizzato come rimedio interno in caso di stitichezza, colon irritabile, diverticoliti, gastriti ed enteriti. Esternamente, invece, la medicina tradizionale sfrutta il lino per la preparazione di cataplasmi da impiegare nel trattamento delle infiammazioni cutanee e delle lievi infiammazioni rettali. Inoltre, i semi di lino vengono usati anche come rimedio esterno per rimuovere eventuali corpi estranei dagli occhi.
Nella medicina indiana, invece, il lino trova impiego all'interno d'infusi e tisane per il trattamento di affezioni dell'apparato respiratorio (come bronchiti e tosse), per il trattamento di disturbi gastrointestinali (come la diarrea) e per il trattamento di patologie dell'apparato genitourinario (come l'uretrite e la gonorrea). Inoltre, la pianta viene utilizzata anche come rimedio esterno nel trattamento delle infezioni cutanee. Infine, il lino viene sfruttato dalla medicina tradizionale indiana anche in ambito veterinario.
Il lino trova impieghi anche nella medicina omeopatica, dove lo si può reperire sotto forma di granuli. In quest'ambito, la pianta viene utilizzata in caso di sindrome del colon irritabile, stitichezza cronica, diverticoliti e infiammazioni dell'intestino provocate da un abuso di lassativi.
La dose di rimedio omeopatico da assumere può variare fra un individuo e l'altro, anche in funzione del tipo di disturbo che si necessita trattare e del tipo di diluizione omeopatica che s'intende impiegare.


N.B.: le applicazioni del lino per il trattamento dei suddetti disturbi non sono né approvate, né supportate dalle opportune verifiche sperimentali, oppure non le hanno superate. Per questo motivo, potrebbero essere prive di efficacia terapeutica o risultare addirittura dannose per la salute.

Effetti collaterali

Se correttamente impiegati, il lino e le sue preparazioni non dovrebbero provocare effetti indesiderati di alcun tipo.
Tuttavia, in caso di assunzione di elevate quantità di lino per scopi lassativi senza un adeguato apporto di liquidi, si può andare incontro ad occlusione intestinale.

Controindicazioni

Evitare l'assunzione dei semi di lino in caso d'ipersensibilità accertata verso uno o più componenti, in pazienti affetti da dolori addominali acuti (causati, ad esempio, da appendiciti o diverticoliti), sindromi intestinali occlusive e sub-occlusive, stenosi dell'esofago e in pazienti con patologie infiammatorie dell'intestino, dello stomaco e dell'esofago.

Interazioni Farmacologiche

Il lino potrebbe interferire con l'assorbimento di farmaci somministrati per via orale, a causa del suo elevato contenuto di mucillagini.

Avvertenze

Quando il lino è impiegato per i suoi effetti lassativi, è fondamentale assumere le preparazioni o la droga con opportune quantità di liquidi, in modo tale da evitare l'insorgenza di spiacevoli e non indifferenti effetti collaterali.
Inoltre, è molto importante che la terapia con semi di lino non si prolunghi oltre le 3-4 settimane.


Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista