Ippocastano in Erboristeria: Proprietà dell'Ippocastano

Ultima modifica 10.01.2020
ippocastano

Nome Scientifico

Aesculus hippocastanum

Famiglia

Hippocastanaceae

Origine

Europa orientale

Sinonimi

Castagno d'India

Parti Utilizzate

Droga data dai semi (castagne d'India)

Costituenti chimici

Ippocastano in Erboristeria: Proprietà dell'Ippocastano

L'ippocastano presenta numerose proprietà farmacologiche. In particolare, è stato dimostrato che l'ippocastano svolge un'azione benefica nei confronti dei vasi sanguigni - in particolar modo, nei confronti dei capillari e delle vene - quindi, si è rivelato un ottimo rimedio contro i disturbi causati da insufficienza venosa periferica, varici e sindromi postflebitiche, emorroidi, cellulite e fragilità capillare.

Attività biologica

L'utilizzo dell'ippocastano ha ottenuto l'approvazione ufficiale per il trattamento di disturbi circolatori venosi. Ciò è stato possibile grazie all'attività svolta soprattutto dall'escina contenuta nei semi della pianta.
L'escina è una miscela di saponine triterpeniche in grado di svolgere numerose azioni a livello dei vasi sanguigni, fra cui ricordiamo:

Inoltre, da uno studio condotto su 80 pazienti affetti da emorroidi, è emerso che l'assunzione dell'estratto di semi di ippocastano tre volte al dì per un periodo di due mesi, è in grado di diminuire il sanguinamento e il gonfiore provocato da questo disturbo. Ad ogni somministrazione è stata data ai pazienti una quantità di estratto corrispondente a circa 40 mg di escina.
Inoltre, sia all'escina, sia all'esculoside (un glucoside cumarinico) contenuti nella pianta sono attribuite proprietà antinfiammatorie che sembrano essere esercitate attraverso l'inibizione della sintesi di citochine pro-infiammatorie, quali interleuchine e TNF-α.

Ippocastano contro l'insufficienza venosa

Grazie all'insieme delle attività esercitate dall'escina contenuta nell'ippocastano nei confronti dei capillari e delle vene, l'utilizzo della pianta costituisce un valido aiuto per il trattamento di tutti quei disturbi caratterizzati da insufficienza venosa e dai sintomi ad essa associati, quali  gonfiore, pesantezza, dolore e prurito.
Indicativamente, per il trattamento dei suddetti disturbi, si consiglia l'assunzione di una quantità di estratto secco di ippocastano corrispondente a circa 40-120 mg di escina al giorno.
In commercio sono disponibili diverse preparazioni a base di ippocastano; la dose di prodotto da assumere, pertanto, sarà differente in funzione della quantità di escina contenuta nella preparazione che si vuole impiegare.
Ad ogni modo, per ulteriori informazioni circa gli usi dell'ippocastano nel trattamento dei disturbi circolatori venosi, si consiglia la lettura dell'articolo dedicato "Curarsi con l'Ippocastano".


N.B.: quando l'ippocastano viene utilizzato a fini terapeutici, è essenziale utilizzare preparazioni definite e standardizzate in principi attivi (escina), poiché solo così si può conoscere la quantità esatta di sostanze farmacologicamente attive che si stanno assumendo.
Quando si utilizzano preparazioni a base di ippocastano, le dosi di prodotto da assumere possono variare in funzione della quantità di escina contenuta. Tale quantità, solitamente, è riportata direttamente dall'azienda produttrice sulla confezione o sul foglietto illustrativo dello stesso prodotto, pertanto, è molto importante seguire le indicazioni da essa fornite.
In qualsiasi caso, prima di assumere per fini terapeutici un qualsiasi tipo di preparazione contenente ippocastano, è bene rivolgersi preventivamente al proprio medico.

Ippocastano nella medicina popolare e in omeopatia

Nella medicina popolare, le foglie di ippocastano vengono utilizzate come rimedio contro la tosse, le artriti e i reumatismi.
Altri impieghi non approvati delle foglie di questa pianta, riguardano il loro utilizzo per contrastare disturbi quali emorroidi, flebiti, vene varicose e dolori mestruali.
I semi d'ippocastano, invece, sono impiegati dalla medicina tradizionale per il trattamento di contusioni, distorsioni, mal di schiena, disturbi reumatici, edemi, prostatiti croniche e vene varicose.
L'ippocastano viene sfruttato anche dalla medicina omeopatica, dove lo si può trovare sotto forma di gocce orali, granuli e macerato glicerico. In quest'ambito, la pianta trova impiego come rimedio in caso di emorroidi, dolore nella zona sacro-iliaca, lombalgie, vene varicose e ulcere venose.
La dose di rimedio omeopatico da assumersi può variare fra un individuo e l'altro, anche in funzione del tipo di disturbo che si deve trattare e della tipologia di preparazione e di diluizione omeopatica che si vuole impiegare.


N.B.: le applicazioni dell'ippocastano per il trattamento dei suddetti disturbi non sono né approvate, né supportate dalle opportune verifiche sperimentali, oppure non le hanno superate. Per questo motivo, potrebbero essere prive di efficacia terapeutica o risultare addirittura dannose per la salute.


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Ippocastano - Effetti collaterali

In seguito all'assunzione di semi d'ippocastano possono manifestarsi irritazioni a livello della mucosa gastrointestinale. Inoltre, in pazienti affetti da preesistente insufficienza renale, può verificarsi un'ulteriore riduzione della funzionalità dei reni.
In alcuni casi, in seguito all'utilizzo di semi d'ippocastano, è stata riportata anche la comparsa di orticaria ed epatotossicità.

Controindicazioni

Evitare l'uso di ippocastano in caso di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti, nefropatie o insufficienza renale, in età pediatrica, gravidanza, allattamento ed in presenza di ulcere peptiche.

Interazioni Farmacologiche

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista