Frassino in Erboristeria: Proprietà del Frassino

Ultima modifica 25.02.2020
frassino

Nome Scientifico

Fraxinus excelsior

Famiglia

Oleaceae

Origine

Regioni temperate e fredde dell'emisfero settentrionale

Sinonimi

Frassino comune

Parti Utilizzate

Droga data da foglie e corteccia

Costituenti chimici

I principali costituenti chimici contenuti nelle foglie di frassino, sono:

I principali componenti della corteccia di frassino, invece, sono:

  • Idrossicumarine, fra cui ritroviamo la fraxina, la fraxetina, la fraxidina, l'isofraxidina, la scopoletina e il fraxinolo;
  • Tannini;
  • Monoterpeni iridoidi.

Frassino in Erboristeria: Proprietà del Frassino

Il frassino comune, preparato sotto forma di infuso, sembra essere un utile rimedio contro la renella e le coliche renali, tuttavia non è stata dimostrata alcuna azione antispastica sulla muscolatura liscia, in particolare delle vie urinarie.

Il ricorso per periodi prolungati a preparati di frassino con finalità diuretiche e dimagranti può esporre a rischi, soprattutto quando non controllato dal medico.

Attività biologica

Benché l'utilizzo del frassino non sia stato approvato ufficialmente per alcun tipo di applicazione terapeutica, a questa pianta sono ascritte diverse proprietà, alcune delle quali sono state confermate da alcuni studi condotti in merito.
Alle foglie vengono attribuite soprattutto proprietà diuretiche e lassative (quest'ultime da imputarsi, con molta probabilità, al loro discreto contenuto di mannitolo e mucillagini). Infatti, non è raro che il frassino si trovi all'interno di tisane che ne sfruttano le suddette attività.
Alle foglie di frassino, inoltre, vengono anche ascritte proprietà analgesiche, antinfiammatorie toniche e febbrifughe.
Ad ogni modo, per informazioni più approfondite circa l'impiego del frassino nelle tisane, si rimanda alla lettura dell'articolo dedicato "Frassino nelle Tisane".
Preparazioni a base di corteccia di frassino, invece, hanno mostrato di possedere attività antiflogistica e antiossidante. Quest'ultima proprietà sembra essere esercitata dalle idrossicumarine contenute nella corteccia, in particolare dalla fraxina, dall'isofraxidina e dalla scopoletina. Inoltre, sembra che queste stesse cumarine siano anche in grado di inibire la cAMP-fosfodiestarasi, con conseguente aumento dei livelli di AMP ciclico.
Comunque, le foglie e la corteccia di frassino non sono le uniche parti della pianta ad essere state studiate per le loro proprietà. A tal proposito, uno studio condotto su animali, ha dimostrato che l'assunzione di estratto di semi di frassino per lunghi periodi può indurre un miglioramento della pressione sanguigna e dello stress ossidativo in ratti affetti da ipertensione. Ciò potrebbe fare dell'estratto di semi di frassino un potenziale alimento funzionale nel trattamento e nella prevenzione dell'ipertensione e dei disturbi ad essa associati.
Ad ogni modo, prima di approvare simili applicazioni mediche della pianta, sono sicuramente necessari studi clinici più approfonditi.

Frassino nella medicina popolare e in omeopatia

Nella medicina popolare, le foglie di frassino vengono impiegate internamente per il trattamento di costipazione, febbre, edema, disturbi gastrici, calcoli, reumatismi e perfino per contrastare le infestazioni da vermi. Esternamente, invece, le foglie della pianta vengono utilizzate per il trattamento di ulcere degli arti inferiori e di ferite.
La corteccia del frassino, invece, trova impiego nella medicina tradizionale in preparazioni usate come rimedio tonico o per contrastare la febbre.
Il frassino è anche sfruttato dalla medicina omeopatica, dove lo si può trovare sotto forma di macerato glicerico, tintura madre o granuli. In quest'ambito, la pianta viene utilizzata come rimedio contro la gotta, i reumatismi, l'infiammazione dei legamenti, la sinovite, l'insufficienza renale, i calcoli biliari e renali, lo stress, l'ansia e la nevrosi.
Inoltre, il frassino può rientrare nella composizione di preparazioni insieme ad altri rimedi omeopatici per il trattamento di: cellulite, sovrappeso, obesità, ipercolesterolemia, affezioni oculari, infiammazioni e dolori ossei, diminuzione della libido e astenia sessuale.
La quantità di rimedio omeopatico da assumere può variare fra un individuo e l'altro, anche in funzione del tipo di disturbo, del tipo di preparazione e del tipo di diluizione omeopatica che si deve impiegare.


N.B.: le applicazioni del frassino per il trattamento dei suddetti disturbi non sono né approvate, né supportate dalle opportune verifiche sperimentali, oppure non le hanno superate. Per questo motivo, potrebbero essere prive di efficacia terapeutica o risultare addirittura dannose per la salute.

Controindicazioni

Non usare il frassino in caso d'ipersensibilità accertata verso uno o più componenti.
Inoltre, a scopo precauzionale, l'uso del frassino è sconsigliato anche in gravidanza e durante l'allattamento.

Interazioni Farmacologiche

  • diuretici: l'uso prolungato del frassino senza controllo medico espone a rischi;
  • cautela nei soggetti con insufficienza renale e turbe idroelettrolitiche.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista