Mente e Ayurveda
Ultima modifica 20.02.2020

La mente e l'Ayurveda

Come il corpo, la mente presenta una propria costituzione. I tre tipi sono: sattvico, rajasico e tamasico.

  • La mente sattvica, senza contaminazione o negativismo, è lo stato più puro a cui la mente può aspirare, ed è molto raro. I tipi sattvici hanno solo pensieri puri e positivi, sia riguardo se stessi che gli altri. Hanno fiducia in se stessi ed un'elevata autostima, senza essere egoisti. Rispettano gli altri ma non si lasciano calpestare dagli altri. Hanno una chiara idea riguardo a ciò che vogliono e si muovono per ottenerlo. Non causano sofferenza ad alcun essere vivente. Godono di eccellente salute fisica, preferendo una dieta pura e libera da stimolanti artificiali. Questo stato non viene naturale alla maggior parte delle persone; tuttavia, la pratica della meditazione e il nobile ottuplico sentiero del Buddismo ci aiutano a dirigerci in questa direzione. L'Ayurveda assiste gli aspiranti sattvici con consigli per una dieta adatta, la meditazione, l'esercizio, il pensiero e la comprensione. Anche se magari non lo raggiungeremo mai, dovremmo tutti aspirare allo stato satirico.
  • La mente rajasica è appassionata ed irosa. Può essere violenta, parziale e soggetta a sbalzi di umore irrazionali. I tipi rajasici cercano stimoli di tutti i tipi, amano il cibo ricco e speziato, l'andare fuori a mangiare, il teatro, il cinema, i romanzi, l'alcol, i pettegolezzi e i comportamenti estroversi. Sono irrequieti, sempre alla ricerca di nuove sfide ed esperienze, e non sono mai soddisfatti. Sono spesso intelligenti e creativi, ma non sono mai in pace, né con se stessi, né col mondo.
  • La mente tamasica è bassa è ignorante. I tipi tamasici amano i cibi trattati e poco sani e non hanno vitalità né vigore. Non mostrano intelligenza, sono ignoranti, irrazionali, ingordi e colmi di pensieri e di idee distruttive.

    Sia gli atteggiamenti rajasici che quelli tamasici sono considerati corrotti e possono essere causa di cattiva salute. Gli elementi rajasici e tamasici nelle nostre vite allontanano da noi lo stato sattvico.

Unicità dell'individuo

Affinché le cure ayurvediche abbiano successo, è essenziale che il medico ed il paziente riconoscano il tipo costituzionale di quest'ultimo. La costituzione di ognuno ha tre elementi principali: i dosha, l'eredità genetica ed il karma.

I dosha sono le energie predominanti che determinano il tipo basilare del corpo; dai genitori e dagli antecedenti ereditiamo caratteristiche e, in alcuni casi, una predisposizione ad alcune malattie e condizioni; similmente, attraverso il karma, ci portiamo appresso in questa esistenza aspetti e propensioni derivanti dalle incarnazioni precedenti.

I tre fattori interagiscono per dare ad ogni singolo individuo una costituzione con carattere di unicità, stabilita al momento della nostra nascita e immutabile.

Con il passare del tempo, tuttavia, la costituzione può essere influenzata da fattori quali la dieta, le abitudini, lo stile di vita, l'ambiente, l'esercizio fisico, il lavoro, i cambiamenti ormonali e lo stress.

I marma

L'Ayurveda considera dunque ogni singolo individuo come unico nel suo genere, con una costituzione individuale, sia fisica che psicologica, determinata da ereditarietà genetica, e influenza dei dosha e del karma. Nonostante nel corso della vita si verifichino molti cambiamenti nel corpo e nella mente, nell'essenza, la persona rimane la stessa dalla nascita, a meno che non si imponga uno squilibrio di dosha con uno stile di vita insano.

L'Ayurveda identifica un fattore che collega i vari stadi delle nostre vite e mantiene la nostra identità individuale. Questo fattore si chiama smirti, che possiamo tradurre con "memoria", che permea ogni singola cellula del nostro corpo.

E' meglio apprendere l'arte della meditazione da un insegnante esperto. Vi sono tuttavia numerose linee guida che possono aiutare ad iniziare.
Cercare sempre di meditare alla stessa ora e nello stesso luogo, ogni giorno. Respirare senza sforzo, con ritmo regolare, dall'addome.
Iniziare con 5 minuti di respiri profondi, quindi respirare più lievemente. Tenersi caldi, e se possibile stare seduti in un luogo dove non si è disturbati o distratti, e che non è solitamente usato per altri scopi (mangiare, lavorare ecc.).
Sedersi sul pavimento a gambe incrociate, con le mani allungate, palmi in alto.
Gli occhi possono restare indifferentemente chiusi o aperti; tuttavia, se sono aperti, è necessario focalizzare l'attenzione su un oggetto rilassante e piacevole da guardare, o che ha per noi un significato speciale.
Cercare di focalizzare la mente su un solo pensiero, non divagare col pensiero.
Scegliere il proprio mantra particolare, che può essere una sillaba, una parola od una frase. Esso dovrà essere ripetuto, in silenzio o ad alta voce, come una cantilena, e non deve necessariamente avere un significato preciso. La cosa importante è la sua semplicità. Un mantra diffuso è "OM", che ha un potente suono vibrazionale quando viene ripetuto ininterrottamente.


La meditazione con la respirazione (Anapanasathi-bahaviana)

 

Cercare di focalizzare l'attenzione interamente sul respiro, concentrandosi sull'inspirazione e sull'espirazione. Continuare così per 15 minuti la mattina e 15 minuti la sera.
Questo metodo è ampiamente consigliato per coloro che soffrono di problemi di cuore, alta pressione e malattie legate allo stress.

L'Ayurveda, inoltre, ci insegna che per essere sani in questa vita dobbiamo permettere all'energia vitale, o prana, di fluire senza impedimenti. Se la nostra condizione è inadeguata, o se indulgiamo su pensieri e atteggiamenti che incrinano il nostro stile di vita rendendoci pieni di risentimento e di rabbia, tale energia si blocca. Il nostro corpo e la nostra mente non riescono più a funzionare armoniosamente, rendendoci impossibile il vivere appieno la nostra vita.

 

La matrice dei punti di energia

 

Nel corpo sono presenti numerosi punti di energia (107 in totale), che stimolano alcune delle sue funzioni e ne mantengono la salute. Sebbene questi punti (conosciuti come punti marma) non possano essere individuati utilizzando strumenti scientifici, si ritiene che vi siano prove sufficienti per poter affermare che se uno o l'altro non funziona o si blocca, si avrà l'insorgenza della malattia. La maggior parte di questi punti si trova in aree vitali come i tendini, le maggiori arterie e vene, e le principali articolazioni.

I testi ayurvedici suggeriscono che i punti marma sono parti del corpo dove due o più sistemi importanti s'incontrano, quali i nervi o i vasi sanguigni, le ossa e i nervi o i muscoli, i legamenti e le articolazioni.

Un punto marma è il sito dell'energia concentrata, e il danno a uno qualsiasi di questi punti può comportare serie malattie. Vi sono tre centri principali marma: la testa, il cuore e la vescica. Un ferimento violento a uno qualsiasi di questi centri marma può causare la morte.

 

L'eredità delle vite passate

 

L'Ayurveda insegna che i punti marma possono essere usati per manipolare le forze di vata, pitta e kapha. In alcune persone, il flusso di prana attraverso questi punti può risultare bloccato dalle "memorie" provenienti dalle vite precedenti.

 

La terapia marma

 

La cura applicata ai punti marma può influenzare le funzioni corporee in maniera molto simile a quanto fa l'agopuntura (marma puncture).

Alimentazione ayurvedica

Questo argomento viene inserito con un puro cenno, con il solo intento di far comprendere la filosofia che nell'ayurveda lega salute ed alimentazione in unico concetto. La tabella seguente ne è un esempio illuminante.

 

LE DIECI REGOLE DELL'AYURVEDA IN CAMPO ALIMENTARE (valide sia per il magro che per il robusto)

Evitare cibi cucinati il giorno prima e conservati durante la notte, perché hanno perso la loro vitalità

Evitare i cibi e le bevande freddi, poiché interferiscono con la funzione digestiva
Non mangiare prima di aver digerito il pasto precedente Regolare gli orari dei pasti con il sole. Fare un pasto veramente completo solo quando il sole è alto nel cielo
Bere durante il giorno 4-5 tazzine di acqua calda per ripulire lo stomaco e promuovere la peristalsi Non sopprimere i bisogni naturali concernenti l'intestino e la vescica
Consumare i pasti in un ambiente quieto e tranquillo, possibilmente seduti ed evitando distrazioni All'interno del pasto consumare gli alimenti crudi prima e quelli corri dopo; non concludere il pasto con una sostanza pesante, come una torta od una banana
Al termine del pasto rimanere per qualche minuto tranquillamente seduti, per dare il giusto avvio alla digestione Ascoltare molto il proprio corpo e sentire i suoi bisogni. A tal fine raccogliersi per qualche istante prima di cominciare il pasto.

 

Disclaimer
Le pratiche qui descritte non sono accettate dalla scienza medica, non sono state sottoposte alle verifiche sperimentali condotte con metodo scientifico o non le hanno superate. Queste informazioni hanno solo un fine illustrativo.