Lo scopo delle tinture è donare al capello un certo tipo di colore, diverso da quello naturale conferitogli dalla melanina.
Esistono diverse tipologie di tinture per capelli. Possiamo distinguere quelle vegetali, quelle metalliche, quelle temporanee ed infine quelle sintetiche. Con il termine generico "tinture" si fa principalmente riferimento a quelle sintetiche.
Nella seguente tabella viene illustrata la permanenza generale delle varie tinture.
Tinture vegetali
Qui il termine tintura è utilizzato impropriamente. Infatti, queste sostanze non sono in grado di colorare l'intero capello in maniera uniforme, ma si limitano a conferirgli riflessi colorati.
Le tinture vegetali si estraggono dalle piante, sono poco allergizzanti e/o irritanti ma hanno una gamma limitata di colori. Una volta applicate, si legano al capello con legami deboli ad idrogeno, per cui il colore conferito ha una resistenza temporanea e non permanente.
L'henné è una sostanza vegetale colorante in grado di conferire ai capelli scuri una colorazione rosso-arancione con riflessi ramati, mentre sui capelli biondi o chiari produce riflessi color rosso-carota. Un'altra sostanza vegetale è l'AZULENE o 4,5,7 triidrossiflavone, che viene estratto dalla camomilla tramite spremitura delle sommità fiorite. L'azulene è un riflessante per capelli biondi o chiari. La terza sostanza vegetale colorante è l'INDACO, che viene estratto per macerazione dalle piante appartenenti alla famiglia delle Indigofere. L'indaco di per sé dà una colorazione blu; per questo lo si utilizza in associazione con l'henné allo scopo di donare ai capelli un riflesso rosso-brunastro. La molecola responsabile della colorazione blu è l'indacano, che a sua volta tramite idrolisi origina indossile, il quale verrà ossidato formando l'indaco.
Tinture graduali o metalliche
Queste tinture conferiscono al capello il colore desiderato in maniera molto graduale, per cui sono necessarie ripetute applicazioni. Le tinture graduali sono principalmente composte da sali metallici in grado di formare ossidi metallici, o di reagire con composti contenenti zolfo (originando solfuri metallici), come per esempio cheratina, cistina e cisteina. I sali in questione sono acetato di piombo e sali di bismuto, di rame, di
nikel, di cobalto o manganese. La formulazione colorante tipo è quella del piombo acetato (Pb(CH3COO)2) in soluzione acquosa di glicerina; essa presenta una serie di caratteristiche:
- Lavora molto lentamente per conferire la colorazione desiderata;
- Accentua la colorazione dei capelli scuri;
- La concentrazione massima consentita nella formulazione è di circa 1-2%;
- Il piombo non dà nessun legame con la cheratina, ma ha soltanto un effetto coprente;
- Il piombo è tossico a concentrazioni elevate (non deve superare il 2% o 20.000 ppm);
- Il piombo può essere impiegato nella formulazione di ciprie e belletti (max. 20 ppm).
Oltre all'acetato di piombo si può utilizzare il nitrato d'argento (AgNO3), che viene solamente impiegato in prodotti per ciglia e sopracciglia. La concentrazione massima è del 4%. Questa sostanza conferisce una colorazione nera brillante alla luce, perché a contatto con essa il nitrato d'argento origina argento puro. Il nitrato di argento presenta una certa tossicità per l'uomo; infatti sul prodotto viene riportata la dicitura “può essere nocivo, tenere lontano dagli occhi”.
Tinture permanenti »
INDICE COSMETOLOGIA
Cosmetici
Cos'è il prodotto cosmetico? Nuovo regolamento dei prodotti cosmetici
Cosmetici: etichetta e classificazione degli
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Etichetta dei prodotti cosmetici. Classificazione degli ingredienti
Cosmetici ad azione detergente
Tensione superficiale ed equazione della detersione
Saponi e tensioattivi
Come si ottiene un sapone? Possibili incompatibilità dei saponi
Tensioattivi: proprietà e classificazione
proprietà dei tensioattivi. Classificazione dei tensioattivi
Tensioattivi anionici
Tensioattivi anionici. Eterosaponi. Condensati proteici con acidi grassi. Esteri solforici.
Solfosuccinati. Solfonati
Tensioattivi cationici
Benzalconio cloruro. Cetiltrimetil ammonio bromuro
Tensioattivi anfoteri
Alchil betaine e Alchil Solfobetaine
Tensioattivi non ionici
Alcoli etossilati. Alchil glucosidi. Esteri. Alcanolammidi
Analisi di alcuni detergenti e dei loro
ingredienti
Formulazione 1: Shampoo. Formulazione 2: Detergente intimo. Formulazione 3: Schiuma detergente.
Dentrifrici: analisi degli ingredienti di un
dentifricio
Sostanze abrasive. Sostanze leganti. Umettanti. Dolcificanti. Sostanze schiumogene. Conservanti.
Coloranti. Lubrificanti. Aromatizzanti. Esempio Formulazione di un dentifricio
Emulsioni cosmetiche
Emulsioni acqua in olio. Emulsioni olio in acqua. Regola di Brancoft.
Emulsionanti nei cosmetici
Emulsionanti lipofili. Emulsionanti idrofili
Idrocarburi nei cosmetici
Idrocarburi fluidi. Idrocarburi semisolidi. Idrocarburi solidi. Paraffina. Cera microcristallina.
Ozokerite. Ceresina.
Trigliceridi nei cosmetici
Oli e burri nei cosmetici
Cere nei cosmetici
Olio di Jojoba. Cera Candelilla. Cera carnauba. Cera d'api. Lanolina.
Lanolina
Caratteristiche chimiche. Composizione. Pruduzione. Derivati. Applicazioni.Osservazioni
Alcoli grassi, acidi grassi e lipidi modificati nei
cosmetici
Alcoli grassi fluidi. Acidi grassi. Lipidi modificati.
Additivi reologici
Classificazione. Additivi reologici naturali.
Additivi reologici naturali
modificati
Additivi reologici semi-naturali modificati. Additivi reologici sintetici
Additivi reologici
inorganici
Silice pirogenica. Silicato di magnesio e alluminio. Ettroite. Bentonite. Silici precipitate. Gel
di silice. Come si sceglie un modificatore reologico?
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Conservanti: introduzione, classificazione ed elenco
Conservanti antimicrobici cutanei
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4-idrossibenzoico, imidazolidinilurea, fenossimetanolo, dimetilol dimetil idantoina, acido deidroacetico e sali,
isotiazolinoni). Conservanti antimicrobici cutanei
MIC - Concentrazione minima inibente
Challenge Test
Antiossidanti
Modalità d'azione. Elenco di alcuni antiossidanti di uso comune (Butilidrossitoluene,
Butilidrossianisolo, Delta-Tocoferolo , Acido ascorbico, Acido citrico).
Umettanti
Polialcoli. Glicoli. Polietilenglicoli o Peg.
Sudore, odore corporeo e deodoranti
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Deodoranti
Classificazione dei deodoranti. Deodoranti antimicrobici (batteriostatici, battericidi). Deodoranti
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Tipi di deodoranti
Deodoranti antienzimatici. Deodoranti antiossidanti. Deodoranti adsorbenti. Deodoranti coprenti.
Esempio di formulazione: lozione deodorante.
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solari
Legge di Plank. Classificazione ed effetti delle radiazioni solari
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Caratteristiche e Requisiti di un filtro solare ideale
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d'azione.
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Come evitare di danneggiare i capelli durante l'acconciatura.
Acconciatura e permanente
Permanente a caldo. Permanente a freddo. Da capello liscio a capello ondulato.
Decoloranti per capelli
Cosmetici depilatori
Depilazione meccanica. Depilazione fisica. Depilazione chimica.
Tinture per capelli
Tinture vegetali. Tinture graduali o metalliche.
Tinture permanenti
Coloranti primari e copulanti.
Tinture semipermanenti e temporanee per
capelli
Coloranti
Caratteristiche dei coloranti e colour index.
Classificazione dei coloranti
Classificazione dei coloranti. Coloranti solubili: naturali o di sintesi
Pigmenti
Pigmenti organici. Pigmenti inorganici. Le perle. I pigmenti metallici.
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Introduzione e classificazione dei cosmetici Anti-aging. Antiossidanti/antiradicali liberi.
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Cosmetici Anti-aging: sostanze miorilassanti
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Cause e caratteristiche delle smagliature. Cosmetici contro le smagliature
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Cellulite: cause e caratteristiche. Sostanze attive sull'adiposità localizzata. Sostanze
vasoprotettrici ed antiedemigene contro la cellulite. Sostanze leviganti superficiali.