Composizione corporea e attività fisica

Ultima modifica 23.12.2019

Nell'ultimo secolo allenatori, preparatori atletici, antropologi e medici sportivi si sono interessati alla determinazione delle caratteristiche "antropometriche" che permettono la massima performance.

Perciò per anni i ricercatori hanno esaminato il profilo fisiologico di atleti di alto livello, specialmente olimpionici.

L'analisi della composizione corporea rivela che gli atleti hanno caratteristiche fisiche che si correlano all'attività fisica che praticano; ad esempio gli atleti che gareggiano nei lanci in atletica hanno un'elevata massa magra ma anche una relativamente alta % di massa grassa; gli atleti di corsa di fondo hanno poca massa grassa e poca massa magra.

In particolare basse quantità di grasso sono richieste in sport di resistenza, nei salti e nella velocità, mentre una grande massa muscolare caratterizza gli atleti di forza e di potenza.

Gli sportivi sono generalmente più magri dei soggetti sedentari e la loro quantità di grasso dipende dal tipo di sport e dal livello di intensità praticato.


Oltre a stabilire il profilo fisiologico dell'atleta, si possono usare le informazioni relative alla composizione corporea per stimare il peso corporeo ottimale dell'atleta. Per i maschi gli studiosi concordano che la quantità minima di grasso non dev'essere inferiore al 3-5% (per garantire le normali funzioni fisiologiche e metaboliche).

Non ben stabilito quello femminile, Lohman 1992 suggerisce valori tra il 12-16% per la maggior parte delle atlete.

A livelli inferiori al 16% alcune donne diventano amenorroiche (<3 cicli all'anno) con una perdita consistente di minerali ossei e con un aumentato rischio di fratture e prematura osteoporosi. Nonostante l'attività fisica sia positivamente associata al contenuto minerale osseo, le atlete amenorreiche tendono ad avere un minor contenuto minerale osseo rispetto alle atlete eumenorroiche e alle donne sedentarie.

Nella popolazione sportiva la prevalenza di amenorrea è più alta (da 3,4% a 66%) rispetto alla popolazione generale (2%-5%). Questo fenomeno è correlato non solo al peso e al grasso corporeo ma anche a fattori quali menarca ritardato, disordini alimentari, intensità di allenamento e stress psicologici.

Ballerine solitamente molto magre, rispetto a soggetti di controllo della stessa età presentano maggiore frequenza di irregolarità mestruali, alterazioni del regime alimentare e ritardo del menarca.

La funzione riproduttiva viene infatti soppressa quando le condizioni di stress psico-fisico non consentono l'evoluzione di una maternità ( aumento dei valori di cortisolo, diminuzione degli estrogeni).


Alcuni atleti possono sentire la pressione di dover perdere peso e possono sviluppare disordini alimentari nel tentativo irrealistico di raggiungere il peso ideale. Questa pressione può portare l'atleta donna, alla cosiddetta triade, un quadro patologico caratterizzato da: disordini alimentari, amenorrea e osteoporosi precoce.


Ci sono valori ottimali di peso e di COMPOSIZIONE CORPOREA per massimizzare la performance in un dato sport, ma questi valori possono variare fra gli atleti.


Wilmore 1983: le conseguenze dell'attività fisica sulla COMPOSIZIONE CORPOREA sono:

  • moderata perdita di peso
  • da moderata a grande perdita di grasso corporeo
  • da poco a moderato aumento in MASSA MAGRA

questi effetti dipendono dalla frequenza, intensità e durata dell'allenamento.


Studi trasversali indicano che individui fisicamente attivi e atleti hanno:

Ø      

maggior contenuto di minerali ossei

maggiore densità ossea

maggiore massa muscolo-scheletrica


perciò è probabile che la densità della MASSA MAGRA sia più alta rispetto ai soggetti sedentari. Utilizzando la densità corporea standard, la percentuale di grasso è sottostimata del 3% in femmine culturiste con alto contenuto minerale osseo.

E' consigliabile usare equazioni basate su un modello a più compartimenti anche se quasi tutte le equazioni sviluppate per gli atleti si basano sul modello a 2 compartimenti. In questi casi è consigliato l'uso delle equazioni generalizzate di Jackson e Pollock (somma di 7 pliche  e somma di 4 pliche).


Determinata la COMPOSIZIONE CORPOREA dell'atleta, si può calcolare il peso minimo o competitivo.

MASSA CORPOREA MINIMA

 Peso minimo di un atleta = peso più basso che l'atleta può mantenere senza effetti negativi sulla salute e sulla performance.


Maschi = la massa corporea minima include il 5% di grasso primario

Donne = la massa corporea minima include il 12% circa di grasso primario


La massa corporea MINIMA per la donna standard è di 48,5 kg.

(concetto elaborato da BEHNKE sulla base di osservazioni sperimentali legate alla misurazione dei diametri ossei).

Bassi valori di grasso corporeo si sono riscontrati in campioni maratoneti 1-8% come conseguenza dell'adattamento al pesante carico di lavoro sopportato dagli atleti. Infatti in questi casi una massa corporea ridotta riduce il costo energetico e favorisce la termodispersione.


Tra gli atleti esiste una grande variabilità per la massa magra: da un minimo di 48,1 kg per i fantini a più di 100 kg negli atleti di football americano, nei lanciatori e nei lottatori di sumo.

Massa corporea desiderabile

Un'eccessiva massa grassa non si correla a una buona condizione fisica ma, al contrario; rappresenta un forte rischio per la salute.

Ma qual è la massa grassa ottimale per ogni soggetto?

Per i giovani adulti fisicamente attivi la % di massa grassa = 15% e 25% per la donne

La MCD (massa corporea desiderabile) può essere calcolata con la formula:


MCD = Massa magra
1-%Fsuggerito

Esempio:


soggetto di 91 kg e 20% di massa grassa

Si vuole sapere di quanto si deve ridurre la massa grassa per portarla al 10% della massa corporea.


Massa grassa = (91 x20)/100 = 18,2 kg

Massa magra = 91-18,2= 72,8 kg

MCD = 72,8 / (1-0,10)= 72,8 / 0,9= 80,9 kg

Massa grassa desiderabile = 91 – 80.9= 10.1 kg

Massa grassa da perdere = 18,2 – 10,1 = 8,1 kg


(I calcoli assumono che la massa magra rimanga costante)