Streptococco Beta Emolitico di gruppo A

Streptococco Beta Emolitico di gruppo A
Ultima modifica 05.04.2023
INDICE
  1. Premessa
  2. Streptococco beta emolitico di gruppo A
  3. Come si trasmette?
  4. Infezioni da Streptococco A
  5. Diagnosi
  6. Terapia

Premessa

Nel vasto gruppo degli streptococchi, lo Streptococco beta emolitico riveste sicuramente un ruolo di prestigio in termini di patogenicità e virulenza. Prima di procedere con la trattazione di questo batterio, facciamo un passo indietro, ricordando brevemente come sono classificati gli streptococchi.

La classificazione dei batteri streptococchi si basa su due criteri importanti:

  1. Capacità emolitica → streptococchi alfa/beta/gamma emolitici
  2. Struttura antigenica in funzione dell'antigene polisaccaridico C di parete cellulare: classificazione di Lancefield → identificazione degli streptococchi distinta dalle lettere dell'alfabeto, dalla A alla V (fatta eccezione per le lettere J ed I)

Per la straordinaria importanza nell'ambito della medicina, allo streptococco beta emolitico è dedicato un articolo intero: in questa disquisizione, l'attenzione sarà focalizzata esclusivamente sul siero-gruppo A, ossia sullo Streptococco beta emolitico di gruppo A (anche abbreviato in Streptococco A).
Lo streptococco beta emolitico di gruppo B sarà analizzato nella prossima trattazione.

Streptococco beta emolitico di gruppo A

Streptococco A: cos’è lo Streptococco beta emolitico di gruppo A?

Gli streptococchi beta emolitici di gruppo A sono dei batteri Gram positivi che sono comunemente presenti sulla pelle e nella gola.

Tuttavia, in condizioni a loro favorevoli, come gli stati di debilitazione dell'organismo, questi batteri possono dare origine a molte condizioni patologiche diverse che, come ricordano anche i CDC, vanno dalle infezioni minori (asintomatiche o di facile risoluzione) alle malattie molto gravi, come la febbre reumatica e la glomerulonefrite acuta post-infettiva. L'entità e il tropismo dell'infezione variano chiaramente in funzione del ceppo e da altre dinamiche.

Le malattie acute più frequentemente causate dallo streptococco beta-emolitico di gruppo A sono:

Lo streptococco A è responsabile di una varietà di altre infezioni, incluse scarlattina, tonsillite, otite media, sinusite e batteriemia. Altre infezioni da streptococco di beta emolitico di gruppo A comprendono scarlattina, setticemia, sepsi puerperale, endocardite, polmonite ed empiema.

Streptococcus pyogenes

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Il patogeno più significativo della categoria degli streptococchi beta emolitici di gruppo A è Streptococcus pyogenes, batterio che in condizioni normali si comporta come un commensale delle vie aeree superiori, in particolare lungo il tessuto adenoideo, tonsillare e naso-faringeo. Lo S. pyogenes assume una certa patogenicità quando i normali meccanismi di difesa dell'ospite vengono compromessi, pertanto il batterio crea danno.
Mediatore di una serie di manifestazioni infiammatorie, lo S. pyogenes può scatenare reazioni acute come:

Quando diffonde nei diversi distretti dell'organismo, il patogeno può indurre setticemia.
A distanza di 1-3 settimane dal primo episodio acuto, è assai probabile che il paziente infettato dallo streptococco beta emolitico di gruppo A lamenti lesioni cosiddette "non-suppurative".

Si stima che S. pyogenes sia la seconda causa d'infezione streptococcica dopo lo pneumococco.

Cosa s'intende per lesioni non suppurative?

Le piaghe non suppurative sono lesioni solo indirettamente correlate alla reazione infiammatoria acuta sostenuta dal patogeno. Dal punto di vista istologico, in simili lesioni mancano tutti quei segni riconducibili ad una vivace risposta flogistica; le alterazione locali possono essere circondate da emorragia, essudazione, iperemia e necrosi tessutale.

Infezioni invasive da streptococco di gruppo A (iGAS)

In alcuni rari casi, l'infezione da Streptococco beta emolitico di gruppo A può diventare pericolosa per la vita: se i batteri si disseminano nell'organismo, sangue compreso, possono dare origine a fasciti necrotizzanti o sindrome da shock tossico per l'azione delle esotossine streptococciche.

Come si trasmette?

Come si prende lo Streptococco A?

Le infezioni da streptococco beta emolitico di gruppo A vengono trasmesse mediante inalazione di micro-goccioline di saliva infette (droplets); semplicemente attraverso starnuticolpi di tosse o parlando, il patogeno può essere trasmesso da un malato ad un soggetto sano. Lo streptococco A si può contrarre anche tramite contatto diretto, se si toccano lesioni cutanee infette (es. impetigine) o in caso di esposizione a superfici/oggetti in cui è presente il batterio. Per ridurre le possibilità di prenderlo è bene lavare spesso e correttamente le mani e non condividere oggetti personali, come asciugamani, bicchieri e utensili per mangiare, con la persona che è malata.

Alcune persone hanno maggiori probabilità di contrarre mal di gola rispetto ad altre persone, comprese le persone con un sistema immunitario debole, le persone sottoposte a chemioterapia, i bambini e le donne in gravidanza.

Infezioni da Streptococco A

Quali infezioni provoca lo Streptococco beta emolitico di gruppo A?

Lo Streptococco beta emolitico di gruppo A è coinvolto nella stragrande maggioranza delle infezioni streptococciche nell'uomo, tra cui ricordiamo faringite, febbre reumatica acuta, fascite necrotizzante, glomerulonefrite, impetigine e scarlattina.

Danni mediati da Streptococco beta emolitico di gruppo A Complicanze possibili
Angina streptococcica + esantema (scarlattina) Ascesso peritonsillare, endocardite ulcerativa, mastoiditemeningiteotite media, polmonite
Batteriemia Localizzazione dello streptococco beta-emolitico a livello cardiaco → endocardite acuta ulcerativa
Edema nodoso (lesione non suppurativa) -
Febbre puerperale Infezioni post partum dell'endometrio (attualmente scomparsa)
Febbre reumatica acuta* (danno non suppurativo) Cardiopatia reumatica
Glomerulonefrite da streptococco (lesione non suppurativa) -
Infiammazione e necrosi dei tessuti sottocutanei Fascite necrotizzante e shock tossico**
Infezioni cutanee: erisipelaimpetigine, altre piodermiti Batteriemia e complicanze suppurative metastatiche

* La febbre reumatica è una patologia che colpisce le articolazioni, i reni e le valvole cardiache, conseguenza di un'infezione da streptococco NON accuratamente trattata. Paradossalmente, questa patologia non è causata direttamente dal batterio, piuttosto dagli anticorpi sviluppati dal sistema immunitario per combattere l'infezione. Si parla, in questo caso, di cross reattività tra i componenti della proteina M del batterio e gli auto-antigeni localizzati nella membrana sarcolemmatica (membrana delle fibre del tessuto muscolare striato) → il danno tessutale è indotto da una serie di meccanismi autoimmuni.

 

** Alcune complicanze sono diretta espressione della produzione di tossine dette "eritrogeniche", prodotte esclusivamente da Streptococchi di gruppo A. Tali tossine, codificate da particolari batteriofagi o da plasmidi, si comportano da superantigene e creano danno. Le tossine sintetizzate da S. pyogenes possono ad esempio scatenare shock tossico.

Diagnosi

Le infezioni da streptococco beta emolitico di gruppo A possono essere diagnosticate tramite il cosiddetto Rapid Strep test o con l'analisi colturale. Il test rapido consiste nella ricerca di antigeni mediante anticorpi monoclonali, mentre l'analisi colturale prevede la semina su agar sangue.

Lo streptococco viene ricercato in campioni prelevati dall'essudato faringeo (tampone per lo streptococco) o dalla cute. Durante l'analisi, è possibile valutare anche la sensibilità del patogeno alla bacitracina: lo S. pyogenes è infatti più sensibile a questa sostanza rispetto agli altri streptococchi.

Per un miglior accertamento dell'infezione da streptococco, è possibile ricercare gli anticorpi antistreptolisina.

Per approfondire: Titolo Antistreptolisinico (TAS): a cosa serve e cosa significa quando è alto

Terapia

Gli streptococchi beta emolitici di gruppo A in generale, e gli S. pyogenes in particolare, sono sensibili ad alcuni antibiotici, soprattutto alle penicilline. Nel caso il paziente fosse allergico, è consigliata una terapia con eritromicina e cefalosporina, da proseguire per almeno 10 giorni, al fine di evitare la comparsa tardiva di lesioni non suppurative. Anche i sulfamidici possono essere utilizzati in terapia per la cura delle infezioni da S. pyogenes. Le tetracicline non sono invece indicate, dato che gli streptococchi possono sviluppare resistenza anche contro questi antibiotici.
Quando lo streptococco beta emolitico infetta la cute, è necessario il drenaggio e l'accurata igiene della ferita.
Attualmente, non esistono vaccini che assicurino l'immunità dalle infezioni sostenute dagli streptococchi beta emolitici. La formulazione di un vaccino simile è ostacolata dall'elevato numero di sierotipi identificati, dalle possibili reazioni immunologiche crociate con i tessuti umani e dalle difficoltà di isolamento dello streptococco beta emolitico.

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Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici