Ultima modifica 26.03.2020

Dispepsia

Un disturbo molto sentito e piuttosto diffuso è rappresentato dalla cattiva digestione, chiamata tecnicamente dispepsia: spesse volte la cattiva digestione è accompagnata da bruciore allo stomaco, eruttazioni, rigurgito acido, stipsi, sonnolenza, nausea e rallentamento delle funzionalità gastriche e pancreatiche.

Cause

Le cause alla base dei disturbi dispeptici possono essere di varia natura: infatti, spaziano dall'alimentazione scorretta, eccessiva e non equilibrata, alle infezioni di Helicobacter pilory, dallo stress all'abuso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) con effetto gastrolesivo. Cattiva digestione: rimedi naturaliOvviamente, anche le patologie epatiche ed i disturbi del tratto gastro intestinale possono comportare dispepsia.

Rimedi naturali

Quando la causa della cattiva digestione non è una patologia organica, i rimedi naturali rappresentano un aiuto valido ed efficace.
Droghe come genziana, carciofo, zenzero, liquirizia, camomilla, menta e droghe ad amari in genere (rabarbaro, boldo, finocchio, cumino, tarassaco, cicoria ecc.) hanno la capacità di tonificare le funzionalità degli organi implicati nelle prime fasi della digestione: favoriscono la secrezione gastrica e salivare, aiutano le funzioni epatiche e pancreatiche, e conferiscono tonicità gastrica.
È consigliato, poi, uno stile di vita coretto, una dieta leggera e regolare priva di eccessi; anche il modo in cui si è abituati a mangiare dovrebbe essere corretto poiché, se si tende a mangiare velocemente, s'ingurgita aria che crea gonfiore e fastidio a livello addominale.

L'erboristeria è provvista di formulazioni naturali che aiutano l'organismo a svolgere una digestione corretta: in questo articolo analizzeremo due validi prodotti da considerare come modello per contrastare la dispepsia. Esamineremo un primo rimedio naturale formulato sotto forma di tavolette masticabili a base di mela, cicoria, zenzero, liquirizia e genziana; poi una classica tisana digestiva con menta, genziana, anice, carvi, verbena, achillea e liquirizia. Entrambi i rimedi naturali espletano la medesima azione, mirata al miglioramento della funzionalità digestiva e gastrica: le tavolette sono più pratiche per quelle persone che non hanno molto tempo a disposizione, mentre la tisana, oltre ad essere d'aiuto per la digestione, è più adatta a chi sente la necessità di rilassarsi.

Tavolette masticabili naturali

Le tavolette masticabili sono molto pratiche, perché si sciolgono lentamente in bocca senza bisogno di preparazione, come invece accade per tisane ed infusi. Si consiglia di assumere il prodotto due volte al giorno dopo i pasti principali.

  • Mela (estratto di succo di mela): è inserita in un prodotto anti-dispepsia per la presenza degli acidi organici - malico, tartarico, succinico e citrico - che sembrano esercitare un tropismo positivo sul metabolismo basale, migliorandone l'espressione e favorendo la produzione di succhi digestivi.
  • Cicoria (Cichorium intybus): nonostante il suo sapore molto amaro, reso dalla presenza dell'inulina, la cicoria è in grado di stimolare l'appetito (assunta prima dei pasti) e favorire la digestione, regolarizzando le funzioni intestinali, epatiche e renali; favorisce, infatti, la diuresi e la produzione della bile. È noto anche il suo effetto depurativo e disintossicante.
  • Zenzero (Zingiber officinalis): dalla radice dello zenzero si ricavano alcuni principi attivi ad attività digestiva. Non a caso, lo zenzero, comunemente chiamato ginger, è molto sfruttato per la fabbricazione di aperitivi e liquori. Inoltre, lo zenzero è considerato per le sue proprietà carminative, che permettono di produrre meno gas intestinale e diminuiscono il processo fermentativo. È opportuno ricordare, comunque, che lo zenzero non è in grado di adsorbire i gas intestinali, poiché questa funzione è attribuita solamente all'argilla e al carbone.
  • Liquirizia (Glycyrrhiza glabra): le saponine contenute esibiscono attività gastroprottettrice, mentre i flavonoidi esplicano attività eupeptica. La liquirizia si configura come droga aromatica e stomachica.
  • Genziana (Genziana lutea) non poteva mancare la genziana, droga digestiva, tonica ed eupeptica per eccellenza, grazie agli iridoidi contenuti, precisamente genziopicrina, amarogentina e genziopicroside.

Questo rimedio naturale è sconsigliato ai diabetici (per la presenza dell'estratto di mela) e per chi soffre di pirosi gastrica (perché potrebbe potenziare il bruciore di stomaco). Non va assunto in concomitanza con i FANS, perché essendo gastrolesivi potrebbero aggravare il problema.

Tisana digestiva

La menta e la genziana sono droghe consigliate per alleggerire i disturbi legati alla cattiva digestione; particolare la presenza dell'anice e del carvi, mentre verbena ed achillea sono piante meno note in un prodotto erboristico di questo tipo. La liquirizia è un elemento “corrigens”, quindi correttore del sapore.

  • Menta (Mentha x piperita): rappresenta un'ottima droga dalle proprietà tonico-eupeptiche grazie al mentolo, il principio attivo che caratterizza il fitocomplesso: rilassa i tessuti muscolari dello stomaco. È spasmolitica ed è molto utilizzata per i disturbi gastrointestinali. La menta è sconsigliata nei soggetti che presentano ulcere gastriche perché il mentolo stimola la produzione di succhi acidi, potenziando il problema pre-esistente.
  • Genziana (Genziana lutea), come già analizzato, la genziana vanta proprietà toniche, eupeptiche e digestive.
  • Anice (Pimpinella anisum): droga carminativa capace di diminuire il gonfiore addominale grazie a molecole che limitano la fermentazione gastrica causata dalla flora intestinale. Il fitocomplesso è caratterizzato principalmente da anetolo, molecola terpenoide molto volatile.
  • Carvi (Carum carvi): droga caratterizzata da terpeni e flavonoidi, esplica un'azione digestiva in  sinergia con l'anice: migliora l'attività epatica, intestinale e pancreatica, diminuisce i disturbi derivati da un metabolismo pigro, lenisce il gonfiore addominale.
  • Verbena (Lippia citriodora) è una pianta officinale costituita da verbenina, verbanaloside, verbenone, tannini ed altri costituenti che conferiscono al prodotto proprietà organolettiche decisamente apprezzate (droga “corrigens”, insieme alla liquirizia). Se la tisana a base di verbena viene assunta prima dei pasti, la funzionalità digestiva viene favorita: a tal proposito è utilizzata anche nei rimedi contro le gastralgie (dolore allo stomaco).
  • Achillea (Achilea millefolium): tra i principi attivi che costituiscono il fitocomplesso si ricordano sesquiterpeni lattonici (achillina, achillicina), flavonoidi (apigenina, quercetina), alcaloidi, tannini e acidi organici; l'olio essenziale è ricco di pinene, bornile, canfora ed eugenolo. Ad uso interno l'achillea esplica attività amaro-toniche, coleretiche ed è utilizzata anche per turbe gastro-intestinali come gastrite, spasmi gastrici e difficoltà digestive.
  • Liquirizia (Glycyrrhiza glabra): in questo caso, la liquirizia è una droga “corrigens” perché corregge l'organolettica della tisana, costituita principalmente da droghe ad amari.

Pur considerandolo “naturale”,  questo rimedio erboristico presenta alcune controindicazioni: per questo motivo, prima di comprare un qualsivoglia prodotto di “auto-medicazione” sarebbe utile parlarne con il proprio medico: infatti, la tisana e le tavolette analizzate sono sconsigliate per chi ha problemi biliari, poiché ci sono droghe che agiscono sul fegato stimolando la colecisti; di conseguenza potrebbero provocare coliche in presenza di calcolosi. Inoltre, se vengono adottati questi rimedi naturali da sogetti che assumono antidepressivi triciclici, perché soffrono di depressione, il contrasto tra i principi attivi potrebbe comportare insonnia. Infine, in presenza di dispepsie croniche i prodotti naturali contro la cattiva digestione non riescono, in genere, ad apportare un consistente beneficio.

Rimedi antichi

Nonostante non ci sia un fondamento scientifico, la tradizione popolare è sempre riuscita ad esprimere la sua saggezza, con o senza ragione. Anche nel caso della digestione difficile, la tradizione prevede l'utilizzo di alcune piante come la malva, la melissa e la salvia. Ancora, l'abitudine di mangiare aglio sembrava favorire la digestione, così come la cipolla cotta, che per il suo contenuto di acqua favorisce la diuresi e coadiuva la corretta funzionalità renale. Anche il sedano sembrava rappresentare un valido aiuto per la digestione: tant'è che si ricorda un detto popolare “se il contadino sapesse il valore del sedano, allora ne riempirebbe tutto il suo giardino”. Oltre ad essere considerato una pianta afrodisiaca (proprietà tutt'ora dubbia) ed utile per il trattamento delle ferite aperte, serviva anche per favorire la digestione, alleviare i crampi addominali ed era considerato un ottimo diuretico. Infine, il rafano era sfruttato per le sue proprietà stimolanti sulla produzione di saliva, di succhi gastrici, di conseguenza si configurava un ottimo aiuto naturale per la digestione.



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