Ultima modifica 25.02.2020

Definizione di pneumotorace

Acronimo di PNX, lo pneumotorace è una condizione patologica benigna in cui si registra la presenza di gas all'interno del cavo pleurico. In altri termini, lo pneumotorace è espressione di un anomalo accumulo di aria all'interno dello spazio che separa il polmone dalla parete toracica. Una condizione simile può causare gravi disturbi della respirazione: esercitando una marcata pressione sul polmone, l'aria accumulata in situ impedisce allo stesso di espandersi normalmente, causando perciò dispnea e dolore durante l'atto respiratorio.


Per capire...


In condizioni fisiologiche, sulle superfici esterne dei polmoni viene esercitata una pressione inferiore rispetto a quella atmosferica. In questo modo, il polmone è perfettamente in grado di adempiere alla propria funzione. In caso di pneumotorace, questa differenza di pressione è assente, pertanto viene favorita la retroazione elastica del polmone; non riuscendo ad espandersi, il polmone è destinato a collassare su se stesso (come un pallone bucato)

  • L'aria penetrata nella cavità pleurica ostacola l'adesione tra il polmone e le pareti toraciche interne. Ritraendosi, il polmone riduce il proprio volume e causa dispnea.

Cause

Lo pneumotorace riconosce svariate cause ed è proprio in base all'agente scatenante che si possono identificare diverse forme patologiche:

  1. Pneumotorace spontaneo: il collasso del polmone compare improvvisamente, senza un motivo preciso ed osservabile. Lo pneumotorace spontaneo si distingue in due varianti: primario e secondario. La forma primaria (o primitiva) esordisce nei soggetti giovani senza alcun disturbo polmonare sottostante; la variante secondaria, invece, si manifesta quando un paziente presenta una disfunzione polmonare grave, e rappresenta una condizione più grave della precedente.
  2. Pneumotorace traumatico: la patologia è frutto di lesioni traumatiche, come colpi di pistola al torace, accoltellamenti alla schiena, fratture delle costole od errori chirurgici. La malattia assume la connotazione di emo-pneumotorace quando nella cavità pleurica oltre al gas si accumula del sangue.
  3. Pneumotorace iatrogeno: espressione diretta di manovre terapeutiche/diagnostiche invasive, come ad esempio la biopsia pleurica, il cateterismo venoso centrale e l'ago-aspirato trans toracico.

È stato osservato che lo pneumotorace si manifesta più frequentemente tra i maschi di giovane età, specie se di corporatura longilinea. Ad ogni modo, sono stati identificati anche altri fattori di rischio che predispongono un soggetto alla comparsa di questa affezione polmonare.
Di seguito, sono elencati i principali fattori predisponenti lo pneumotorace:

Incidenza

Dalle statistiche mediche sono emersi interessati risultati riguardanti l'incidenza dello pneumotorace. Si stima che la variante spontanea della patologia si manifesti più frequentemente nei ragazzi maschi dall'età di 20 anni, mentre i quarantenni vengono colpiti solo raramente; le statistiche riportano invece dati differenti per quanto riguarda lo pneumotorace spontaneo secondario: in questo caso, il target è costituito dagli uomini di età compresa tra i 60 ed i 65 anni.
Si stima che 18 maschi ogni 100.000 uomini vengano colpiti annualmente dallo pneumotorace. Per quanto riguarda il sesso femminile, si osserva che ogni anno solo 6 donne su 100.000 lamentano questo disagio.
Un altro elemento analizzato dagli statisti è la frequenza con cui lo pneumotorace si manifesta in forma recidivante. Si ritiene che il 30% dei pazienti ricoverati per pneumotorace spontaneo primario venga nuovamente colpito dallo stesso problema entro 6 mesi-3 anni dal primo episodio acuto. Lo pneumotorace spontaneo secondario recidiva invece nel 45% dei pazienti affetti. Il rischio di recidiva sembra aumentare con l'invecchiamento, con l'abitudine tabagica ed in presenza di fibrosi polmonare.
Inoltre, in caso di AIDS e di BPCO, il rischio di ricadute di pneumotorace e di prognosi infausta aumenta esageratamente.

Sintomi

I sintomi che accompagnano lo pneumotorace possono essere vaghi e dubbi, specie nelle forme lievi. Nelle varianti più gravi, invece, i prodromi possono risultare particolarmente accentuati: in simili frangenti, lo pneumotorace costituisce un'emergenza medica a tutti gli effetti.
I sintomi che caratterizzano la maggior parte delle forme di pneumotorace sono: dispnea, ipossia, dolore toracico ed intrascapolare (percepito come una sorta di vibrazione o crepitio durante l'inspirazione). A seconda della gravità della condizione, il paziente affetto può lamentare anche affaticamento, alterazione della pressione arteriosa, cianosi (conseguente alla carenza di ossigeno), dolore in corrispondenza della carotide, parestesia a gambe, braccia e bocca, oppressione toracica, tachicardia e vertigini.

Diagnosi

Spesse volte, il semplice esame fisico non è sufficiente per confermare la diagnosi di pneumotorace. La TC (tomografia computerizzata) o la radiografia al torace sono generalmente le due tecniche diagnostiche più utilizzate in assoluto per la conferma della patologia.

Cura

L'obiettivo del trattamento per lo pneumotorace è alleviare la pressione esercitata sul polmone, al fine di assicurarne la riespansione. La scelta di un'opzione terapica piuttosto che un'altra dipende dalla forma con cui si manifesta la patologia.
Non tutte le varianti di pneumotorace richiedono un trattamento medico immediato. Quando decorre in modo asintomatico, lo pneumotorace tende a risolversi spontaneamente nell'arco di una decina di giorni. Un approccio terapico simile può essere considerato esclusivamente in assenza di lesioni polmonari gravi sottostanti. Anche quando solamente una porzione polmonare è collassata, il medico può scegliere di non sottoporre il paziente ad alcun trattamento invasivo; tuttavia, il monitoraggio dell'assistito è imprescindibile.
Differente discorso va affrontato per le varianti più aggressive: in simili circostanze, il paziente viene sottoposto al drenaggio toracico. Questa pratica medica consiste nell'inserire un ago cavo od un tubicino tra le costole, precisamente nello spazio pleurico riempito di aria che preme sul polmone collassato. Il tubo è collegato ad un sistema di aspirazione in grado di rimuovere costantemente l'aria accumulatasi in situ. Questo particolare dispositivo può essere rimosso dopo alcune ore o pochi giorni, in base alla gravità della condizione.
L'intervento chirurgico può essere raccomandato sia quando il drenaggio non ha portato esiti soddisfacenti, sia come forma precauzionale per evitare l'insorgere di recidive:

  1. Pleurodesi: si favorisce l'adesione polmonare alla parete toracica. La pleurodesi può essere chirurgica (intervento chirurgico a tutti gli effetti) o medica (instillazione di farmaci sclerosanti mediante catetere pleurico)
  2. Pleurectomia: asportazione parziale della pleura parietale

Non esiste alcun modo per evitare lo pneumotorace; tuttavia, smettere di fumare può ridurre significativamente le probabilità di ricaduta.