Ultima modifica 25.02.2020

Definizione di leptospirosi

“Leptospirosi” è un termine generale comprendente una serie di zoonosi infettive sistemiche, a decorso acuto, provocate da batteri appartenenti al genere Leptospira. La leptospirosi è conosciuta con moltissimi sinonimi, e tra i più noti si ricordano: febbre autunnale (akiyami, nella lingua nipponica), febbre dei sette giorni (nanukayami, in giapponese), febbre dei porca o – nel caso si tratti di leptospirosi itterica - swamp fever, mud fever, cane-cutter fever o febbre itteroemorragica.
LeptospirosiTalvolta, la leptospirosi viene impropriamente definita febbre gialla, proprio per evidenziare la variante itterica della malattia.
Si narra che verso la fine del Settecento un noto chirurgo dell'epoca descrisse per primo un complesso quadro sintomatologico di leptospirosi, diagnosticandola erroneamente come peste. Per avere una diagnosi corretta di leptospirosi si dovette attendere sino al 1870, mentre il 1917 fu l'anno dell'identificazione del batterio responsabile della malattia. [tratto da http://it.wikipedia.org/]

Incidenza

A livello globale, la leptospirosi s'inserisce tra le sindromi infettive a maggior prevalenza; ad ogni modo, questa zoonosi rimane tuttora un'incognita, un fardello che desta notevoli preoccupazioni in ambito clinico, soprattutto a causa della sintomatologia poco definita e delle evidenti difficoltà diagnostiche. A tal proposito, la leptospirosi viene pesantemente sottostimata e rimane attorniata da un'ombra di mistero.
Nonostante questa premessa, la leptospirosi viene considerata una zoonosi cosmopolita, anche se nella maggior parte dei casi la malattia viene osservata nelle zone tropicali e sub-tropicali con clima umido; la leptospirosi solo di rado si manifesta con piccole epidemie.
Nel Nostro Paese, la leptospirosi colpisce, in media, 100 persone all'anno, soprattutto in Veneto.
Globalmente, l'incidenza annuale è stimata intorno allo 0,1-1 caso ogni 100.000 persone sane abitanti nelle regioni a clima temperato, ed intorno a 10-100 casi per 100.000 soggetti sani nelle zone tropicali.
In Europa, la leptospirosi non è affatto diffusa: in Francia si è osservata una maggior incidenza della malattia con oltre 1 caso ogni 100.000 persone. [tratto da Zoonosi e sanità pubblica: un approccio disciplinare per un problema emergente, di E. Matassa]
Essendo una zoonosi, la leptospirosi colpisce soprattutto animali domestici, uccelli e rettili ma, a seguito di un contatto occasionale con questi animali infetti, l'infezione può interessare anche l'uomo.
Le statistiche mediche hanno rilevato una maggior incidenza della leptospirosi tra i maschi, soprattutto durante i mesi caldi e l'inizio autunno. Attualmente, la malattia è in netta diminuzione, grazie alla vaccinazione cui vengono sottoposti gli animali.

Cause

La leptospirosi è causata da varietà sierologiche di piccoli parassiti (spirochete) appartenenti al genere Leptospira (Fam. Leptospiraceae). Le leptospire sono batteri gram-negativi privi di flagelli, presentano un corpo filamentoso ed una forma tipicamente spiraliforme (da qui, il nome “spirochete”); questi esili microorganismi sono particolarmente diffusi nelle acque e negli ambienti umidi, e sono i responsabili di molte zoonosi, tra cui - per l'appunto - la leptospirosi. Le leptospire sono immesse nell'ambiente tramite le urine di animali infetti (il serbatoio dei batteri), quali roditori, animali selvatici e domestici ecc. Gli animali eliminano le leptospire tramite le urine, inquinando dunque il terreno e le acque.
Leptospirosi TopiSi stima che questi batteri rimangano infettanti per 14-15 gg in terreni umidi a temperature superiori ai 22°C o per alcuni mesi in acque a pH 5.5 o leggermente basico.

Modo di contagio

Abbiamo visto che le leptospire si annidano in roditori, animali domestici e selvatici; ad ogni modo, il ratto ed i roditori in genere rappresentano sicuramente il serbatoio più “pericoloso” per trasmettere il battere. Più in particolare, le leptospire si annidano a livello dell'apparato renale dell'ospite, infettando quindi le urine. Queste spirochete sono batteri subdoli, poiché possono vivere in simbiosi con l'ospite per moltissimi anni, senza provocare malattia alcuna. L'uomo viene contagiato tramite il contatto, l'assunzione o l'inalazione di acque infettate dalle urine degli animali portatori.
Il contagio tra uomo e uomo è pressoché impossibile.
Chiaramente, le probabilità di contagio sono direttamente proporzionali alla carica batterica presente nell'acqua/terreno umido infetto.


Le leptospire possono penetrare tramite:

  • Inalazione (canali respiratori dell'uomo)
  • Contatto con acqua contaminata (microlesioni/tagli nella pelle dell'uomo)
  • Assunzione di acque infette
  • Morso di animale portatore

Soggetti a rischio

Date le possibili modalità di contagio, è palese che le categorie più a rischio comprendano tutte quelle persone che, per svariati motivi (es. lavorativi), sono costrette a rimanere frequentemente in contatto con le acque o con i terreni umidi. I cacciatori, i veterinari, gli sportivi (soprattutto chi pratica sport acquatici), i minatori, gli agricoltori, gli allevatori, i pescatori e le mondine rappresentano sicuramente le categorie più esposte al rischio di leptospirosi.



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