Fistola Anale: sintomi, cos'è e come curarla

Fistola Anale: sintomi, cos'è e come curarla
Ultima modifica 23.10.2023
INDICE
  1. Che cos'è una fistola anale?
  2. Tipi di fistola anale
  3. Cause
  4. Fistola anale sintomi
  5. Complicazioni
  6. Diagnosi
  7. Trattamenti e cure
  8. Complicazioni e rischi dell'intervento

Che cos'è una fistola anale?

La fistola anale è un canale anomalo, di natura patologica, che si viene a creare fra l'ano e la cute perianale.

Generalmente, questo tipo di fistola si sviluppa nella parte superiore dell'ano, dove sono presenti le ghiandole anali esocrine.

Nella maggioranza dei casi, la fistola anale rappresenta la conseguenza di un ascesso perianale generatosi in seguito all'infezione delle suddette ghiandole. Tuttavia, esistono anche altre possibili cause alla base dell'insorgenza del problema.

La fistola anale è una condizione relativamente comune, con un'incidenza maggiore negli individui di sesso maschile rispetto a quelli di sesso femminile.

Fistola Anale Shutterstock

Tipi di fistola anale

Esistono differenti tipologie di fistole anali, classificabili in base alla loro struttura e alla loro localizzazione.

Sulla base della struttura è possibile distinguere:

  • Fistole rettilinee: presentano un unico canalicolo di comunicazione;
  • Fistole con diramazioni: si osservano più canali di collegamento;
  • Fistole a ferro di cavallo: collegano lo sfintere anale alla pelle che lo circonda, passando prima per il retto.

In base alla posizione anatomica, invece, le fistole anali possono essere suddivise in:

  • Fistole superficiali: localizzate distalmente (in basso) sia allo sfintere anale interno sia al complesso sfinterico esterno.
  • Fistole transfinteriche: attraversano lo spazio intersfinterico e lo sfintere anale esterno; attraversano quindi sia lo sfintere interno che quello esterno.
  • Fistole intersfinteriche: localizzate tra lo sfintere anale interno ed il complesso sfinterico esterno; possono estendersi verso il basso fino alla cute perianale, verso l'alto (cieche) o aprirsi nel retto.
  • Fistole soprasfinteriche: attraversano lo sfintere interno, passano verso l'alto attorno allo sfintere esterno, sopra il muscolo puborettale, quindi si dirigono verso il basso penetrando nel muscolo elevatore prima di dirigersi verso la pelle.
  • Fistole extrasfinteriche: hanno un tragitto che parte al di sopra dello sfintere anale interno e termina nell'orifizio cutaneo esterno.
Fistola Anale 2 Shutterstock
Esempio di Fistola Anale

Cause

Perché si forma la fistola anale?

Come abbiamo detto, la principale causa alla base della comparsa di una fistola anale è da ricercarsi in un ascesso perianale. Quando le ghiandole anali si infettano si crea un ascesso, ossia una sacca ripiena di pus che, defluendo, provoca la formazione di una fistola. Talvolta, al fine di drenare la sacca di pus, un canale di drenaggio può essere creato direttamente da un medico, ma se il canale così creato non guarisce completamente, può insorgere la fistola.

Fra le cause meno comuni responsabili della formazione di fistole anali, invece, ricordiamo:

Fistola anale sintomi

Cosa provoca la fistola anale?

La sintomatologia indotta dalla fistola anale può essere decisamente fastidiosa e generare un notevole disagio nel paziente che ne soffre. Difatti, fra i più comuni sintomi di fistola anale ritroviamo:

  • Dolore anale: è spesso di elevata intensità e di tipo pulsante; può diventare più intenso in posizione seduta, quando si tossisce, si starnutisce o si defeca;
  • Sensibilità al tatto, prurito;
  • Arrossamento e gonfiore: si tratta di segni tipici dell'infiammazione che si possono localizzare intorno o dentro l'ano;
  • Perdita di pus, sangue e/o feci (anche indipendentemente dall'evacuazione; si parla quindi di incontinenza fecale) dall'apertura esterna della fistola anale.

In caso di perdita di materiale dalla fistola, la zona anale rimane sempre umida e ciò potrebbe portare alla comparsa di prurito e dermatiti.

Inoltre, possono altresì manifestarsi sintomi come:

Per approfondire: Sintomi Fistola Anale

Complicazioni

Quali sono le possibili complicazioni di una fistola anale?

Affinché possa guarire, la fistola anale deve essere necessariamente trattata. Se ciò non avviene, si può andare incontro allo sviluppo di complicazioni, quali:

  • Infezioni croniche: anche se potrebbe sembrare che l'infezione "sparisca" per un certo periodo, questa si mantiene attiva, formando nuovi ascessi e causando nuovamente la sintomatologia.
  • Estensione della fistola: anche se raramente, una fistola non trattata può estendersi, creando nuove ramificazioni e assumendo una struttura più complessa e difficile da trattare.
  • Tumori: talvolta, una fistola anale cronica non trattata può predisporre allo sviluppo di neoplasie maligne.

Diagnosi

Come si fa la diagnosi di fistola anale?

La diagnosi di fistola anale si basa sostanzialmente sull'esame obiettivo; la visita proctologica, pertanto, risulta fondamentale. Naturalmente, il medico, nell'elaborazione della diagnosi, valuterà anche tutti i sintomi riferiti dal paziente.

Allo scopo di visualizzare e individuare l'apertura interna della fistola possono essere eseguiti esami quali l'anoscopia e la sigmoidoscopia.

Se si sospetta che la fistola sia provocata da morbo di Crohn, il medico potrebbe ricorrere all'esecuzione di una colonscopia.

Per valutare e identificare il percorso della fistola anale, invece, il medico può ricorrere a tecniche di imaging, quali:

Conoscere il tragitto della fistola anale è molto importante per l'elaborazione del trattamento.

Diagnosi differenziale

La diagnosi differenziale della fistola anale va posta nei confronti di svariate altre condizioni che interessano la regione anale, fra cui ricordiamo:

Trattamenti e cure

Come si cura la fistola anale?

Generalmente, per la risoluzione della fistola anale è necessario intervenire mediante trattamento chirurgico. Le tecniche che si possono adottare in tal senso sono diverse e, di seguito, verranno brevemente descritte.

Nel caso in cui la causa della fistola anale sia identificabile nel morbo di Crohn, invece, è possibile intraprendere un trattamento mirato e specifico a base di antibiotici appropriati e terapie immunosoppressive.

Ad ogni modo, sarà il medico a stabilire, caso per caso, quale approccio terapeutico è meglio intraprendere in ciascun paziente, sia sulla base della causa scatenante che in funzione della tipologia e del percorso della fistola anale che affligge il paziente.

Fistulotomia

La fistulotomia è l'intervento chirurgico normalmente riservato alle fistole anali considerate semplici, ossia prive di ramificazioni e che coinvolgono una minima quantità di muscoli. Consiste nell'individuare il percorso della fistola e, in seguito, nel praticare un'incisione lungo tutta la sua lunghezza (in particolare, nei tessuti sovrastanti) in modo da aprirla e appiattirla, facendola guarire in questo modo.

Fistulectomia

La fistulectomia consiste nell'asportazione in toto della fistola e del tessuto circostante.

Tecniche con setone

Un setone è un filo chirurgico non riassorbibile che viene inserito all'interno della fistola, per tutta la sua lunghezza. Il setone viene lasciato in questa sede per diverso tempo, dove favorisce il drenaggio continuo del contenuto della fistola prevenendo lo sviluppo di complicanze e rendendo più agevoli successive operazioni chirurgiche, così come la guarigione della stessa fistola.

Oltre a ciò, il setone può essere utilizzato per sezionare gradualmente e lentamente la fistola, incidendone un nuovo segmento man mano che la lesione precedente guarisce; così facendo, si evitano tagli netti e si diminuisce il rischio di incontinenza.

Procedura con lembo di avanzamento anorettale

L'utilizzo di questa tecnica chirurgica permette di risparmiare i muscoli dello sfintere, che quindi rimangono intatti, poiché evita di tagliare i tessuti sovrastanti della fistola. Il chirurgo esegue una rimozione del tessuto infetto che si trova intorno all'apertura interna della fistola anale, dopodiché, copre l'apertura così creata prelevando un lembo di tessuto sano dall'interno del retto sovrastante la fistola.

Questa procedura viene presa in considerazione quando la fistola attraversa i muscoli dello sfintere anale e l'intervento di fistulotomia comporterebbe un alto rischio di creare incontinenza.

Procedura LIFT

La procedura LIFT (dall'inglese Ligation of the Intersphincteric Fistula Tract) o procedura di legatura del tratto della fistola intersfinterica viene presa in considerazione per il trattamento delle fistole che attraversano i muscoli dello sfintere anale per le quali il trattamento di fistulotomia sarebbe troppo rischioso.

La procedura prevede la legatura e l'asportazione del tratto fistoloso localizzato a livello intersfinterico, l'asportazione del tessuto infetto nel restante tratto della fistola anale e, infine, la chiusura dell'orifizio interno della fistola dal versante intersfinterico.

Tecnica VAAFT

La tecnica VAAFT - dall'inglese Video Assisted Anal Fistula Treatment - prevede l'utilizzo di un fistuloscopio grazie al quale è possibile avere una visione diretta ed esplorare il tragitto fistoloso dal suo interno. Sotto la guida endoscopica sarà quindi possibile cauterizzare o chiudere con altra tecnica il tratto fistoloso stesso.

Chirurgia laser con tecnica FiLaC

La tecnica FiLaC - dall'inglese Fistula Laser Closure - prevede l'uso di una speciale fibra ottica e di un generatore laser a diodi allo scopo di sigillare la fistola anale.

Procedura con colla di fibrina

Questa procedura prevede l'inserimento nel tratto fistoloso di una colla di fibrina al fine di sigillarla e favorirne la guarigione. Generalmente, la procedura si esegue dopo aver praticato un preventivo trattamento con setone.

Procedura con tappi bioassorbibili

Questa procedura prevede l'inserimento nella fistola di tappi (plug) realizzati in materiali bioassorbibili. Inseriti all'interno della fistola, questi tappi favoriscono la generazione di nuovo tessuto per poi venire assorbiti spontaneamente dall'organismo.

Complicazioni e rischi dell'intervento

In seguito al trattamento della fistola anale si può andare incontro allo sviluppo di complicazioni. Naturalmente, sia le complicazioni che i possibili rischi dipendono dal tipo di fistola che si deve trattare, dalla sua gravità e dalla tipologia di trattamento adottata.

A prescindere dall'intervento praticato, è possibile che dopo la sua esecuzione il paziente manifesti dolore e/o fastidio in corrispondenza dell'area trattata. In questo frangente, al fine di favorire la corretta guarigione, è fondamentale ricordare quanto sia importante seguire tutte le indicazioni che verranno fornite dal chirurgo dopo l'intervento.

Fra gli altri rischi e le complicazioni connesse al trattamento della fistola anale, ricordiamo:

  • Infezioni che potrebbero richiedere un trattamento antibiotico;
  • Incontinenza fecale (si cerca di limitare al minimo il rischio di incontinenza fecale adottando la migliore tecnica per ciascuna tipologia di fistola);
  • Recidive, ossia la fistola si manifesta nuovamente. Anche in questo caso, si cerca di limitare al massimo le recidive adottando la miglior tecnica possibile per ciascun caso.

Ad ogni modo, ricordiamo che le informazioni qui riportate hanno solamente uno scopo informativo e che per maggiori informazioni sugli approcci terapeutici ad oggi disponibili per il trattamento della fistola anale e per conoscere rischi e complicazioni ad essi connessi, così come per qualsiasi altro dubbio, è necessario rivolgersi al medico specialista e al chirurgo che eseguirà l'intervento.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista