Fiore di Loto - Proprietà Curative

Ultima modifica 03.10.2019

Introduzione

Il fiore di loto - considerato sacro nel buddhismo e nell'induismo - è una pianta acquatica appartenente alla famiglia delle Nelumbonaceae.
Più precisamente, all'interno di tale famiglia possiamo distinguere due differenti specie:

  • La Nelumbo nucifera, meglio nota come fiore di loto asiatico, loto sacro, o loto indiano;
  • La Nelumbo lutea, meglio conosciuta come fiore di loto americano.
fiore di loto

Attenzione!

Il fiore di loto non deve essere confuso con altre piante acquatiche, quale la Nymphaea alba (volgarmente chiamata "loto bianco" o "ninfea bianca") e la Nymphaea caerulea  (nota con i nomi comuni di "loto blu" o "loto egiziano").
Da sottolineare, tuttavia, che il fiore di loto asiatico e il loto blu possiedono una composizione chimica simile.

Fiore di Loto Indiano

Il fiore di loto indiano - sacro o asiatico, che dir si voglia - è la specie probabilmente meglio conosciuta, poiché utilizzata in diversi ambiti, da quello alimentare, fino a quello cosmetico.

Caratteristiche e Descrizione Botanica

Il fiore di loto indiano (Nelumbo nucifera) è una pianta erbacea perenne acquatica, originaria dell'India. È dotata di un rizoma carnoso, strisciante nel fango, e può raggiungere i due metri di altezza.
Le foglie sono portate sul pelo dell'acqua da lunghi piccioli fistolosi di lunghezza superiore al metro. Esse sono di colore verde, rotondeggianti, con margine intero, leggermente ondulato e con diametro di 20-60 cm.
I fiori sono solitari e possiedono un caratteristico odore che ricorda l'anice; sono portati sopra alle foglie da lunghi peduncoli eretti che superano di molto queste ultime, spingendo i fiori verso l'alto, fuori dall'acqua. Il diametro dei fiori può raggiungere i 20 cm di grandezza; i petali sono di colore roseo con sfumature bianco-giallastre.
I frutti sono nucule ovoidali legnose all'interno delle quali sono racchiusi i semi.
I semi del fiore di loto possiedono la particolare caratteristica di poter rimanere vitali per moltissimi anni, se non secoli. Basti pensare che, nel 1994, un seme di fiore di loto indiano - datato intorno ai 1300 anni - è stato in grado di germinare, dando così origine ad una nuova pianta.


Curiosità

Secondo alcuni ricercatori, il fiore di loto indiano è in grado di regolare la temperatura presente all'interno dei suoi fiori, esattamente come l'organismo umano è in grado di regolare la temperatura corporea.
I ricercatori sostengono che questo fenomeno venga messo in atto per attirare insetti impollinatori anche in climi freddi.

Composizione Chimica

La droga del fiore di loto indiano è costituita dalle radici, dai semi e dalle parti aeree della pianta in fiore. I principali costituenti chimici sono:

Proprietà del Fiore di Loto Indiano

Al fiore di loto indiano sono attribuite principalmente proprietà astringenti, imputabili soprattutto alla nuciferina, alla ramerina e ai tannini, cui si aggiunge un'azione rinfrescante.
Da studi condotti su animali, inoltre, la nuciferina ha dimostrato di possedere un profilo farmacologico simile a quello della clorpromazina (una fenotiazina impiegata nel trattamento di diversi disturbi, quali psicosi, stati ansiosi e dolore intenso).
Alla quercetina contenuta nella pianta, invece, sono ascritte proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. Da studi condotti in vitro, inoltre, è emerso che questo flavonoide - mediante l'inibizione delle catecol-O-metil transferasi - potrebbe essere in grado di incrementare la termogenesi, favorendo un possibile dimagrimento. Tuttavia, simili attività devono ancora essere confermate e necessitano di ulteriori approfondimenti.
Viste le numerose proprietà possedute dalle sostanze contenute nel fiore di loto indiano, le ricerche condotte su questa pianta sono state molte, allo scopo di individuarne le possibili applicazioni in campo medico. Ad esempio, uno studio condotto su animali ha messo in luce le potenziali proprietà antiepilettiche esercitate dal frutto del fiore di loto; mentre un altro studio ha confermato le proprietà antinfiammatorie esercitate dall'estratto delle foglie della pianta. Numerosi altri studi, infine, hanno evidenziato che gli estratti di fiore di loto sono potenzialmente in grado di esercitare un'azione antitumorale nei confronti di diversi tipi di tumori umani, come, ad esempio, il cancro del colon.
Tuttavia, nonostante i risultati più che incoraggianti finora ottenuti, ulteriori studi sono necessari e, al momento, l'uso del fiore di loto o di suoi derivati non è approvato per alcun tipo d'indicazione terapeutica.

Usi del Fiore di Loto Indiano

Attualmente, i principali impieghi del fiore di loto indiano sono in ambito cosmetico e culinario, benché la pianta venga ancora utilizzata in svariate medicine popolari.
In cosmesi, gli estratti di fiori di loto indiano trovano impiego in diversi prodotti, soprattutto per le loro proprietà astringenti e rinfrescanti. Tuttavia, secondo alcuni, tali estratti sarebbero anche in grado di espletare un'azione lipolitica (attività comunque non confermata), pertanto, possono rientrare nella composizione di cosmetici contro la cellulite.
In cucina, invece, si utilizzano i fiori, i semi, i rizomi e le foglie giovani poiché tutti commestibili. In Asia, le foglie più grandi vengono utilizzate per avvolgere gli alimenti, ma è anche possibile utilizzarle - insieme ai fiori - per la preparazione di e infusi. I rizomi, solitamente, vengono impiegati come condimento; mentre le radici vengono consumate fritte.
Da non dimenticare, infine, gli usi per scopi ornamentali del fiore di loto che viene appositamente coltivato al fine di abbellire laghetti e specchi d'acqua.

Usi in medicina popolare

In virtù della loro azione astringente, i semi polverizzati del fiore di loto indiano vengono utilizzati dalla medicina popolare come rimedio interno contro la diarrea; mentre i fiori trovano impiego come rimedio astringente in caso di emorragie.
Nella medicina popolare indiana, il fiore di loto viene usato per il trattamento di disturbi gastrointestinali (come vomito e diarrea), per il trattamento di patologie quali il colera e la febbre intermittente, e per contrastare le infestazioni da vermi.

Simbologia del Fiore di Loto Indiano

Come accennato, il fiore di loto è considerato sacro sia dall'induismo che dal buddhismo. Difatti, nelle rappresentazioni delle divinità di entrambe queste religioni il fiore di loto è spesso presente.
Le divinità indiane vengono raffigurate sedute su grandi fiori di loto in mezzo all'acqua, così come vengono raffigurate mentre stringono con le mani il fiore della pianta.
Nel buddhismo, invece, il fiore di loto rappresenta in un certo senso quella che è la filosofia buddhista: il fiore che si erge sopra all'acqua rappresenta, infatti, la purezza della mente e del corpo che galleggia sopra le acque e le radici che affondano nel fango dell'attaccamento e del desiderio (due dei cosiddetti cinque poteri del Buddha, infatti, sono proprio la consapevolezza del cambiamento e la non possessività).
Infine, in altre culture asiatiche, il fiore di loto viene considerato come un simbolo di eleganza, bellezza, grazia, perfezione e purezza.

Fiore di Loto Americano

Il fiore di loto americano (Nelumbo lutea) - volgarmente chiamato "loto giallo" - è anch'esso una pianta acquatica perenne, con caratteristiche analoghe a quelle descritte per il fiore di loto indiano. Uno degli aspetti che principalmente lo differenzia da quest'ultimo è, probabilmente, il colore dei petali, che varia dal bianco al giallo pallido. I fiori, invece, possono raggiungere dimensioni piuttosto grandi, che variano da 18 ai 28 centimetri.
Il fiore di loto americano è originario del Nord America, del Messico, dell'Honduras e dei Caraibi, luoghi in cui cresce in laghi e paludi.
A differenza del fiore di loto indiano, per questa specie di origini americane non sono note potenziali proprietà terapeutiche, né tantomeno proprietà che possono essere sfruttate in ambito cosmetico.
L'interesse per questo fiore di loto, pertanto, è soprattutto ornamentale e alimentare, poiché anch'esso è commestibile.


Curiosità

Le due specie di fiore di loto - Nelumbo nucifera e Nelumbo lutea - sono state incrociate fra loro al fine di ottenere degli ibridi, che vengono impiegati sia per scopi ornamentali che per scopi alimentari.


Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista