Ultima modifica 27.09.2019

Premessa

Data l'elevata frequenza dei fibromi nelle donne in età fertile, non è raro che la condizione fibromatosa insorga proprio durante la gravidanza. Per lo stesso motivo, considerata anche la frequente asintomaticità degli stessi, la maggior parte dei fibromi all'utero viene diagnosticata, per la prima volta, proprio nelle donne in dolce attesa.

Incidenza

fibromi in gravidanzaÈ chiaro, dunque, che durante la gravidanza la scoperta di fibromi può destare affanni e preoccupazioni consistenti. È opportuno mettere in evidenza, tuttavia, che la maggior parte delle gestanti con fibromi supera, in genere, i 40 anni d'età; si stima che l'incidenza dei fibromi uterini in gravidanza si aggiri tra lo 0,3 ed il 2,6%.

Fibromi e concepimento

Per non allarmare le donne in maternità, si deve tener conto di altri fattori: i fibromi “pericolosi” difficilmente impediscono il buon esito della gravidanza e di rado ostacolano il concepimento, poiché la probabilità che le tube di Falloppio si danneggino è molto scarsa; di conseguenza, in genere, nonostante la presenza di fibromi, lo sperma non trova ostacoli significativi per procedere dalla cervice alle tube. Ciò nonostante, una particolare sottocategoria di fibromi - i fibromi sottomucosi - potrebbe ostacolare maggiormente l'impianto e lo sviluppo dell'embrione; talvolta potrebbero causare anche l'aborto. I fibromi intramurali, invece, potrebbero provocare sia contrazioni anomale durante il parto, sia la nascita prematura del bambino, poiché vengono sollecitate le contrazioni uterine.

Crescita del fibroma in gravidanza

L'ipotesi secondo cui i fibromi crescono più velocemente in gravidanza è stata smentita da recenti studi: solo in alcuni casi, i fibromi possono evolversi durante la dolce attesa. Dalle statistiche mediche emerge che, all'incirca, nel 30% delle donne che presentano fibromi in gravidanza, il mioma accresce nelle dimensioni: le complicazioni durante la gravidanza sono direttamente proporzionali allo sviluppo del fibroma, influenzato anche dalle variazioni ormonali legate alla gestazione. L'aumento esagerato del volume del fibroma potrebbe provocare una possibile emorragia (determinata da modulazioni vascolari) e dolore.
L'aumento di volume dei fibromi durante la gravidanza è correlato non tanto ad un potenziamento della proliferazione delle cellule, bensì al loro status ipertrofico; parallelamente, il decremento volumetrico è legato ad un'atrofia cellulare.

Effetti sul feto

Sembra che le variazioni di volume delle neoplasie uterine in gravidanza, se non eccessive, non comportino conseguenze gravi, né al feto, né alla madre; il problema maggiore rimane la localizzazione del fibroma, che incide moltissimo sulla buona riuscita della gravidanza.
Nel caso in cui la donna presenti una predisposizione genetica ai fibromi, abbia sofferto della patologia medesima  in passato o abbia avuto numerosi aborti spontanei, i fibromi in gravidanza potrebbero comportare problemi di elevata entità, che non devono essere sottovalutati. In genere, se la madre ha sofferto in passato di fibromatosi, il ginecologo consiglia di rimuoverli, così che le possibilità di un buon esito della futura gravidanza possano aumentare. La rimozione della neoplasia non viene effettuata quasi mai durante il taglio cesareo, allo scopo di impedire una possibile emorragia.
Due sono i fattori che devono essere considerati nel caso una donna sia affetta da fibromi durante la gravidanza: in primis si devono valutare gli effetti che il fibroma può provocare al feto, ma si deve prendere atto anche delle conseguenze che la gravidanza potrebbe portare al fibroma medesimo.

Diagnosi

Considerando che le dimensioni dei fibromi, come accennato, si modificano durante il primo trimestre di gravidanza, la diagnosi è assolutamente indispensabile, allo scopo di tenere sotto controllo eventuali complicanze: l'ecografia e l'ispezione ginecologica rappresentano le due tecniche diagnostiche più accreditate per il riconoscimento dei fibromi durante la gravidanza. Attraverso l'esame ecografico, il ginecologo è in grado di analizzare il volume del fibroma, lo stadio di sviluppo, le dimensioni, la localizzazione e la composizione cellulare; la tecnica diagnostica ultrasonografica non  è solamente la metodica più semplice, ma anche la migliore dal punto di vista dell'affidabilità. Per le donne in gravidanza che soffrono di obesità, lo screening diagnostico ecografico risulta essere più complicato.

Scelta della terapia

La scelta della terapia dovrà essere valutata attentamente dal ginecologo in base all'età della madre, alla localizzazione del fibroma e al periodo; l'escissione chirurgica è effettuata solo nei casi di più grave complicazione acuta. Il rischio di ripercussioni negative sul buon esito della gravidanza è infatti molto elevato quando la gestante viene sottoposta a un simile intervento chirurgico. Pertanto, generalmente, alle gestanti affette da fibroma, si consiglia una terapia farmacologica di tipo conservativo, per favorire la corretta contrattilità uterina durante la gravidanza. Alla nascita del bambino, il ginecologo valuterà per la madre, un eventuale ulteriore trattamento per eliminare definitivamente il fibroma.

Riassunto

Per fissare i concetti…

 

Malattia

Fibroma

Incidenza

Donne in gravidanza

Età

Oltre i 40 anni

Evoluzione maligna

Molto rara

Fibromi sottomucosi

Potrebbero  interferire più facilmente nell'impianto e nello sviluppo embrionale; talvolta potrebbero causare aborto

fibromi intramurali

Potrebbero provocare sia contrazioni anomale durante il parto, sia la nascita prematura del bambino, poiché vengono sollecitate le contrazioni uterine

Sintomi

Dolore, pesantezza, emorragie

Diagnosi

Ispezione ginecologica
Ecografia

Donne a rischio

Predisposizione genetica, storia passata di fibroma, aborti spontanei

Trattamenti per eliminare i fibromi uterini

Trattamento farmacologico
Chirurgia (rara, da evitare in gravidanza)