Ultima modifica 12.12.2019

Cos'è la discinesia?

Tra i disordini di natura cinetica, la discinesia riveste indubbiamente un ruolo cardinale: il termine si riferisce ad alcuni movimenti involontari della muscolatura, i quali risultano ipercinetici in taluni casi e ipocinetici in altri.

In tutte le patologie in cui si assiste ad una riduzione o ad un aumento involontario e non controllato dei movimenti volontari o, ancora, ad un'evidente difficoltà muscolare, si può parlare correttamente di discinesia.
La probabilità d'insorgenza delle discinesie aumenta ogniqualvolta si presenta un danno od una disfunzione a carico del SNC (sistema nervoso centrale, il quale comprende il midollo spinale ed il cervello), dei muscoli o dei nervi. In altre parole, la discinesia rappresenta un'apprezzabile difficoltà a controllare i movimenti muscolari.
Il termine discinesia, tuttavia, non è riferito solamente a quei disturbi che rientrano nella sfera neurologica (mancata padronanza della muscolatura volontaria), poiché è utilizzato anche in medicina interna per esprimere la difficoltà di gestire il movimento di alcuni organi cavi o visceri.

Cause

Non è sempre semplice ed immediato identificare le cause imputabili, considerata la vastissima differenziazione di tali disordini cinetici; ad ogni modo, tra i fattori eziopatologici che più frequentemente generano discinesie si ricordano: eventi traumatici,  malattie autoimmuni, patologie ischemiche della circolazione cerebrale, infezioni del SNC, disordini a carico dei nervi periferici e malattie degenerative genetiche o causate dall'utilizzo improprio dei farmaci (DIMD, acronimo inglese di Drug-Induced Movement Disorders).

Discinesie e DIMD

Per DIMD s'intende un gruppo eterogeneo di disordini del movimento indotti da specialità farmacologiche: questa categoria merita un approfondimento, poiché cela un'ampia diversificazione delle varie tipologie di discinesie. Tra i DIMD si ricordano: distonia, acatisia e discinesie tardive (es. parkinsonismo e stereotipie).
La distonia rappresenta quelle contrazioni involontarie muscolari, protratte nel tempo, caratterizzate da gesti ripetitivi e cadenzati: la distonia è una discinesia tipica delle zone cranio-cervicali.
L'acatisia delinea un profilo clinico caratterizzato da una sorta di tremore interno: il soggetto affetto da acatisia tende ad essere irrequieto e non riesce a fermarsi, né a rilassarsi.
Discinesia tardivaPer quanto riguarda le discinesie tardive, l'argomento risulta più complesso e delicato; la suddetta condizione rimanda ad una discinesia collaterale paradigmatica della somministrazione di sostanze antipsicotiche - neurolettiche (ad eccezione della clozapina) ed antiemetiche. Tipici delle discinesie tardive sono i movimenti ipercinetici involontari, dunque non controllati, che incidono pesantemente sulla funzionalità neuromuscolare di ogni sede corporea, malgrado la regione oro-facciale sia maggiormente interessata (bocca, lingua, muscoli facciali). Le discinesie tardive, contraddistinte anche da rigidità, tensione muscolare e bradicinesia (incapacità/difficoltà a controllare lentamente un movimento volontario), si manifestano con movimenti stereotipati, frequenti e ritmici, quali movenze delle dita di mani e piedi, fluttuazioni del corpo ed allungamenti dei piedi. Anche il parkinsonismo viene catalogato tra le discinesie tardive: solitamente, i movimenti involontari di questa condizione insorgono 5-10 anni dopo l'inizio del trattamento farmacologico con levodopa.
Quando tali movimenti ipercinetici conseguono l'interruzione della terapia farmacologica, si parla di discinesia tardiva da sospensione.

Antipsicotici e discinesie

In seguito alla descrizione di tali DIMD, è spontaneo chiedersi quale sia il meccanismo d'azione di queste sostanze farmacologiche, in relazione al movimento: perché i farmaci neurolettici-antipsicotici generano questi effetti collaterali?
Le sostanze antipsicotiche esercitano un'azione antidopaminergica: in altre parole, tali farmaci bloccano il recettore D2 per la dopamina, noto neurotrasmettitore sintetizzato dall'organismo ed implicato nei meccanismi cerebrali di controllo del movimento e dell'umore. [tratto da www.discinesia.it]. In questi ultimi anni è stata incentivata la ricerca volta al miglioramento del profilo farmacologico: a tal proposito sono stati formulati nuovi farmaci neurolettici, noti come neurolettici atipici, in grado di esercitare i medesimi effetti farmacologici dei precedenti, con il vantaggio di diminuire notevolmente gli effetti collaterali sul movimento (discinesie), a parità di dosaggio. Ad ogni modo è doveroso puntualizzare che a dosi più elevate, anche i nuovi neurolettici possono causare discinesie.

Classificazione generale

Le alterazioni cinetiche non sono imputabili solamente alla somministrazione di sostanze neurolettiche; in funzione della localizzazione del deficit e delle caratteristiche dello stesso, le discinesie sono catalogate in:

  • Atetosi: i movimenti involontari risultano particolarmente lenti, seppur continui. Tipica discinesia che interessa mani e piedi: il paziente affetto tende a praticare movimenti di torsione alle estremità.
  • Corea: i movimenti appaiono rapidi, continui ed incontrollati. Possono coinvolgere solo pochi muscoli o tutto l'organismo.
  • Crampi: anche i crampi rientrano tra le discinesie. Sono movimenti involontari e dolorosi, la cui causa risiede soprattutto nell'eccessivo sforzo muscolare e nella perdita di elettroliti.
  • Distonia: esprime una postura anormale assunta dal corpo, data dall'involontaria costrizione di alcuni fasci muscolari.
  • Emiballismo (o più semplicemente ballismo): questa discinesia si caratterizza da movimenti particolarmente violenti del corpo, che manifestano una sorta di “slancio” involontario.
  • Miocloni: in genere, si parla di miocloni notturni, poiché si verificano più spesso durante il sonno. Si tratta di movimenti involontari brevi e temporanei: in alcuni casi non costituiscono una condizione allarmante, in altri, invece, rappresentano un campanello d'allarme per patologie degenerative.
  • Sincinesia: discinesia complessa, in cui viene compiuto un movimento involontario con un arto, quando invece si sta effettuando il movimento nell'altro arto.
  • Spasmi: discinesia tipiche provocate dall'ipocalcemia e dal tetano
  • Tic: i tic rientrano tra le discinesie stereotipate, i cui movimenti ripetuti, identici e cadenzati presentano una natura psicogena.
  • Tremori:  alcuni autori non inseriscono i tremori tra le discinesie: il CIOMS (Consiglio per le Organizzazioni Internazionali delle Scienze Mediche) esclude i tremori di tipo muscolare dalle discinesie, poiché dati da «lesioni a carico delle cellule delle corna anteriori o del nervo periferico» quindi non dovuto a deficit extrapiramidali. [www.farmacovigilanza.org/]. Ad ogni modo, per altri autori, invece, i tremori devono essere catalogati tra le discinesie, poiché si tratta anche in questo caso di movimenti involontari dei muscoli. I tremori rappresentano oscillazioni muscolari ritmiche non previste dal SNC, generate da fasci muscolari antagonisti. Si distingue il tremore senile, il tremore essenziale e quello cerebellare.

Movimenti anatomici interni

Come accennato nell'introduzione, le discinesie non si riferiscono solamente ad esternazioni cloniche; in medicina interna, infatti, le discinesie sono imputate a movimenti di organi interni o visceri. Anche le discinesie interne vengono classificate; di seguito sono riportati alcuni esempi:

  • discinesia uterina: il movimento involontario e spastico della muscolatura uterina potrebbe ripercuotersi durante il parto;
  • discinesia biliare: l'alterazione dei movimenti contrattili e della velocità di svuotamento dei dotti biliari e della colecisti potrebbero generare disturbi digestivi;
  • discinesia miocardica: alterazione della cinesi cardiaca;
  • discinesia ciliare primaria: alterazione della funzionalità ciliare a carico della mucosa respiratoria;
  • discinesie dello sfintere esofageo superiore (o acalasia idiopatica): il mancato rilasciamento incompleto dello sfintere esofageo durante la deglutizione genera un sensibile status ipertensivo. [tratto da Chirurgia. Vol 1-2  di R. Dionigi].

Ad ogni modo, le discinesie interne sono piuttosto dolorose e potrebbero colpire idealmente tutti gli organi: sono generalmente dovute ad una scoordinazione della funzionalità contrattile della tonaca muscolare dell'organo interessato, indipendentemente da patologie palesemente riscontrabili.



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