Diatermocoagulazione: a cosa serve? Come si fa?

Diatermocoagulazione: a cosa serve? Come si fa?
Ultima modifica 15.09.2022
INDICE
  1. Che cos'è la Diatermocoagulazione?
  2. A cosa serve?
  3. Come si fa la Diatermocoagulazione?
  4. Effetti collaterali
  5. Complicazioni
  6. Controindicazioni

Che cos'è la Diatermocoagulazione?

La diatermocoagulazione - anche nota come elettrocoagulazione - è una particolare tecnica, impiegata in ambito dermatologico per asportare piccole porzioni di tessuto epidermico, allo scopo di trattare e risolvere alcuni tipi di affezioni e disturbi cutanei.

Allo stesso tempo, la diatermocoagulazione può essere impiegata anche in ambito ginecologico per il trattamento di alcune malattie sessualmente trasmissibili.

La diatermocoagulazione è considerata una tecnica molto efficace, che si può eseguire in tempi relativamente rapidi e i cui risultati sono sempre soddisfacenti.

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A cosa serve?

Come accennato, la diatermocoagulazione è impiegata soprattutto in ambito dermatologico e ginecologico. Vediamo, quindi, quali sono le principali indicazioni.

Usi della diatermocoagulazione in dermatologia

In ambito dermatologico questa tecnica viene impiegata per il trattamento e/o la rimozione di:

Usi della diatermocoagulazione in ginecologia

In ambito ginecologico la diatermocoagulazione viene impiegata perlopiù per la rimozione dei condilomi acuminati, anche conosciuti come "verruche veneree" o " verruche genitali", poiché rappresentano una malattia altamente contagiosa a trasmissione sessuale.

Altri impieghi

In alcuni casi, la diatermocoagulazione può essere impiegata anche nel corso d'interventi chirurgici per cicatrizzare i vasi sanguigni, che possono essere stati incisi nel corso dello stesso intervento.

Come si fa la Diatermocoagulazione?

La diatermocoagulazione si effettua impiegando uno strumento (il diatermocoagulatore) che genera una corrente elettrica ad alta frequenza e ad impulsi, grazie alla quale è in grado di tagliare e cicatrizzare i tessuti superficiali cutanei. Vista la sua modalità d'azione, tale strumento lo si può definire come un vero e proprio elettrobisturi.

La corrente elettrica prodotta dal diatermocoagulatore si concentra su un catodo di piccole dimensioni, che viene messo in contatto con la parte che deve essere trattata; mentre l'anodo (di dimensioni maggiori) viene posizionato in un'altra area del corpo, in modo tale da permettere alla corrente di scorrere.

La frequenza, l'intensità e la pulsazione della corrente elettrica possono essere modificate dal medico in funzione dell'affezione che si deve trattare e a seconda che si voglia eseguire un taglio oppure una cicatrizzazione.

Ad ogni modo, quando il diatermocoagulatore viene messo in contatto con la zona da trattare, grazie all'effetto termico provocato dal passaggio della corrente elettrica, la pelle viene incisa e subito dopo cicatrizzata. Così facendo, si assiste alla rimozione della lesione che ha reso necessario l'intervento (verruche, condilomi, nei, ecc.).

L'intervento di diatermocoagulazione non è del tutto indolore e può causare bruciore e/o dolore; per tale ragione, solitamente, lo si effettua in anestesia locale.

Quanto dura la diatermocoagulazione?

In funzione del tipo di disturbo che si deve trattare, la diatermocoagulazione può durare da pochi minuti fino a un massimo di mezz'ora.

Cosa succede dopo l'intervento di diatermocoagulazione?

Dopo l'intervento, il medico applicherà adeguate medicazioni sulle aree trattate, che poi si ricopriranno di croste di colore scuro.

Durante il periodo di guarigione, è molto importante non forzare in alcun modo il distacco delle croste, che dovranno, invece, cadere spontaneamente (generalmente, ciò si verifica nell'arco di una o due settimane).

Qualche giorno dopo l'intervento, il medico rimuoverà la medicazione e prescriverà al paziente apposite creme dermatologiche o unguenti da applicare sulle aree interessate dall'intervento allo scopo di idratarle e lenirle.

Per favorire la guarigione e scongiurare la comparsa di eventuali complicazioni, inoltre, è bene evitare l'esposizione al sole e ai raggi UV ed evitare di sfregare o comunque "traumatizzare" le aree che sono state trattate.

Effetti collaterali

La diatermocoagulazione può dare origine ad effetti collaterali?

Per quanto rapida da eseguire e relativamente poco invasiva, la diatermocoagulazione rimane a tutti gli effetti un intervento vero e proprio, che - come tale - può causare effetti indesiderati.

Ad ogni modo, gli effetti collaterali che possono manifestarsi sono generalmente di lieve entità e tendono ad autorisolversi in breve tempo. Fra questi, ricordiamo l'eventuale insorgenza di dolore o bruciore e la comparsa di arrossamenti nelle aree trattate, che dovrebbero tuttavia risolversi spontaneamente nel giro di qualche giorno.

Complicazioni

Possono insorgere complicazioni dopo l'intervento di diatermocoagulazione?

Fra le possibili complicazioni che si possono manifestare in seguito all'intervento di diatermocoagulazione, ricordiamo:

Fortunatamente, questo genere di complicazioni si verifica molto raramente, soprattutto se il medico che ha eseguito l'intervento possiede una buona padronanza di questa tecnica. Difatti, quando ci si deve sottoporre a interventi del genere, onde evitare l'insorgenza di complicazioni ed effetti avversi gravi, è di fondamentale importanza rivolgersi solo ed esclusivamente a medici specializzati in quest'ambito.

Controindicazioni

La diatermocoagulazione, come qualsiasi altro intervento, presenta una serie di controindicazioni. Più precisamente, essa non dovrebbe essere effettuata nei seguenti casi:

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista