Devitalizzazione: Esecuzione, Dolore e Rischi

Ultima modifica 26.03.2020
INDICE
  1. Introduzione
  2. Esecuzione
  3. Dopo l'intervento...
  4. Devitalizzazione o estrazione
  5. Rischi

Introduzione

La devitalizzazione è un intervento chirurgico invasivo che permette di riparare denti gravemente compromessi da carie profonde o traumi dentali gravi, che hanno danneggiato irreversibilmente la polpa dentale.
La devitalizzazione, che consente di salvare il dente da un'inevitabile estrazione, viene eseguita in tre step principali:

  • Rimozione della polpa dentale malata ed infetta
  • Sostituzione della polpa dentale con un amalgama speciale (materiale biocompatibile + cemento)
  • Ricostruzione del dente

Pur essendo pressoché indolore, la devitalizzazione continua a terrorizzare la stragrande maggioranza dei pazienti obbligati a sottoporsi all'intervento. Cerchiamo, dunque, di descrivere con precisione tutti i passaggi necessari per devitalizzare un dente malato. La descrizione dettagliata della procedura può essere utile per alleviare tensioni ed ansie che - inevitabilmente - sopraggiungono nel paziente prima della devitalizzazione.

Esecuzione

La devitalizzazione viene eseguita principalmente per salvare un dente dall'estrazione. L'intervento, effettuato ambulatorialmente, viene in genere completato in due sedute.
La devitalizzazione viene effettuata in più passaggi, sempre dopo un'attenta visita dentistica comprendente anche una radiografia del dente malato.
Di seguito, sono descritte per punti tutte le fasi dell'intervento:

  1. Anestesia locale del dente
  2. Posizionamento della diga sul dente da devitalizzare. La diga è un piccolo fazzoletto di lattice che, fissato su un dente, protegge gli altri da eventuali frammenti di dentina o scorie che si potrebbero creare durante l'intervento
  3. Foratura della corona del dente (per permettere l'accesso alla polpa danneggiata o infetta mediante un apposito strumento, detto lima canalare)
  4. Rimozione di polpa dentale ed eventuali residui batterici nel canale radicolare
  5. Disinfezione del canale radicolare
  6. Riempimento del canale radicolare con un materiale sterile ed inerte chiamato guttaperca: si tratta di una resina naturale in grado di trasformarsi in idrossido di calcio. La guttaperca viene generalmente mischiata a cemento adesivo, ulteriore garanzia che assicura il completo isolamento del canale radicolare.
  7. Sigillo del dente con un'apposita otturazione TEMPORANEA (utile accorgimento per impedire un eventuale ingresso dei batteri in situ.
Devitalizzazione - Come si esegue

Da Wikipedia: le varie fasi della devitalizzazione dentale. A) Dente malato o danneggiato. B) Trapanazione e pulitura. C) Eliminazione di vasi e nervi fino all'apice del dente con lime canalari ("file" endodontici). D) riempimento con guttaperca e copertura con corona protesica (capsula)

Dopo l'intervento...

Dopo la devitalizzazione, il dente dev'essere ricostruito o, se necessario, anche incapsulato (con possibilità di inserirvi un perno). L'otturazione temporanea dev'essere rimossa prima di procedere con la ricostruzione del dente (per questo, si è parlato di "otturazione temporanea"). Sul canale del dente va posizionato un perno in carbonio o in metallo, utile per sostenere la ricostruzione.
L'ultimo step consiste nella copertura del dente con una capsula, utile per minimizzare il rischio di fratture dentali future. Ricordiamo, infatti, che un dente devitalizzato è più fragile rispetto ad un dente "vivo" (dotato di polpa).


Devitalizzazione o estrazione

La devitalizzazione è l'espediente ideale per fuggire all'estrazione di un dente malato. Le carie, così come i traumi gravi e le pulpiti in fase avanzata, possono compromettere pesantemente la salute del dente, fino a danneggiarlo irreversibilmente. In simili circostanze, il mal di denti è implacabile, e si accentua puntualmente assumendo cibi eccessivamente caldi o troppo freddi, masticando alimenti croccanti o, semplicemente, sfiorando il dente con la lingua. Questi sintomi dolorosi spingono il malcapitato a richiedere un consulto dal dentista, il quale, in presenza di danno irreversibile, proporrà la devitalizzazione del dente come valida alternativa all'estrazione.
La devitalizzazione offre numerosi vantaggi:

  • Salvataggio del dente
  • Intervento pressoché indolore
  • Cura dell'infezione
  • Allontanamento del dolore

Rischi

Come ogni trattamento, anche la devitalizzazione può comportare alcuni rischi. Anzitutto, questa procedura dev'essere eseguita da medici esperti in endodonzia (la branca dell'odontoiatria specializzata nella diagnosi e nel trattamento di infezioni o traumi a carico della polpa del dente).
I rischi della devitalizzazione possono essere:

  • Caduta del dente nel caso di devitalizzazione malfatta
  • Possibile danneggiamento del dente se, immediatamente dopo la prima seduta di devitalizzazione (prima della ricostruzione del dente) si assumono alimenti croccanti
  • Ipersensibilità dentale nei 15-20 giorni successivi a devitalizzazione e ricostruzione del dente
  • Possibile alterazione della naturale cromia del dente (che assume una colorazione più carica rispetto al bianco)
  • Necessità di ricorrere all'estrazione del dente in caso di devitalizzazione malriuscita

Considerazioni


Oggi, nella maggior parte dei pazienti, la devitalizzazione presenta un'elevatissima percentuale di riuscita, ed il rischio di complicanze è estremamente basso. Inoltre, a differenza di qualche tempo fa, il perfezionamento delle tecniche chirurgiche garantisce un intervento non doloroso; il dolore che può comparire allo svanire dell'anestesia, può essere facilmente gestito con farmaci analgesici (FANS), come ibuprofene o naproxene.
La devitalizzazione è indicata per tutti i tipi di denti, compresi quelli incapsulati.
Per prevenire la devitalizzazione - che, pur essendo indolore, è comunque un intervento poco gradito - è necessaria una corretta e sistemica igiene dentale quotidiana domiciliare, supportata da interventi di igiene dentale professionale ("pulizia dei denti" o detartrasi) ogni 6-12 mesi.