Ultima modifica 25.02.2020

Definizione

Si definisce batterica un tipo di congiuntivite infettiva sostenuta da batteri.
Congiuntivite battericaNormalmente, la congiuntivite batterica è una malattia benigna autolimitante, risolvibile in una manciata di giorni attraverso l'applicazione topica (direttamente nell'occhio) di antibiotici.

Insieme alla variante virale ed allergica, la congiuntivite batterica rappresenta uno dei disturbi più comuni a carico dell'occhio; precisamente, si tratta di un'infezione che colpisce la congiuntiva, la sottile pellicola protettiva che riveste la palpebra interna ed il bulbo oculare.
Nonostante sia piuttosto facile da debellare, la congiuntivite batterica non va sottostimata: è infatti importante eseguire sempre tutti gli accertamenti del caso per appurare che l'infezione abbia effettiva origine batterica e non nasconda una patologia sistemica.

Cause e fattori di rischio

Abbiamo visto che la congiuntivite batterica è un'infezione estremamente comune: questo tipo d'infezione oculare sembra costituire pressappoco oltre la metà di tutti i tipi di congiuntivite acuta.
Nell'adulto, l'infiammazione batterica della congiuntiva è più spesso sostenuta da Staphylococcus spp., Streptococcus pneumoniae, Haemophilus influenzae e Moraxella catarrhalis. Nel bambino, invece, la congiuntivite batterica è causata principalmente da H. influenzae, S. pneumoniae e M. catarrhalis.
Alcuni pazienti sono più esposti alle infezioni batteriche in generale ed alle congiuntiviti infettive in particolare. I fattori di rischio includono:

Sintomi

Tutte le forme di congiuntivite si manifestano con sintomi comuni, quali iperemia (arrossamento degli occhi), lacrimazione anomala, fotofobia e palpebre gonfie: proprio per l'aspecificità dei sintomi, è spesso difficile identificare, nell'immediato, il preciso tipo di congiuntivite. Ciò nonostante, alcuni sintomi sono peculiari e caratteristici di un'infezione alla congiuntiva; pertanto, dalla minuziosa analisi del quadro clinico ci si può orientare verso una precisa variante di congiuntivite.
Nello specifico, la congiuntivite batterica si riconosce dall'osservazione del secreto lacrimale: la secrezione congiuntivale tipicamente infettiva è abbondante e purulenta, ed assume una tonalità giallastra, talvolta verdognola. Raccogliendosi nel sacco congiuntivale e debordando parzialmente, questo secreto provoca il tipico effetto "collante" alle palpebre, che faticano a schiudersi.
A differenza della congiuntivite allergica, la forma batterica non manifesta un prurito intenso e la lacrimazione non è particolarmente abbondante.

Complicanze

Quando la congiuntivite viene trattata con i giusti farmaci, rispettando appieno la posologia dei medicamenti, la prognosi è eccellente.
Le complicanze possono manifestarsi quando la malattia si propaga a livello della cornea, eventualità tra l'altro non infrequente quando la congiuntivite batterica - specie quando provocata da clamidia o gonorrea - non viene adeguatamente curata.
Nel contesto della congiuntivite batterica, la mortalità (evento comunque remoto) è legata al mancato riconoscimento della patologia, in particolare nei pazienti immunocompromessi. La sepsi (o setticemia) e la meningite conseguenti a congiuntiviti sostenute da N. gonorrhoeae possono infatti mettere a repentaglio la vita del paziente. Nei neonati, le congiuntiviti da clamidia non curate possono arrecare otite media o polmonite.

Diagnosi

Un sospetto di congiuntivite batterica dev'essere accertato mediante specifici test medici investigativi, indispensabili anche per la diagnosi differenziale. È infatti importante distinguere la congiuntivite batterica da malattie che comportano sintomi simili, come ad esempio: uveite, glaucoma, cheratite, traumi agli occhi, episclerite (infiammazione degli strati superficiali della sclera dell'occhio), congiuntivite virale, congiuntivite allergica, sindrome degli occhi secchi, cancro (carcinoma sebaceo oculare).
La diagnosi ha inizio con l'anamnesi, ovvero con la valutazione medica dei sintomi riportati dal paziente e della sua storia clinica. In seguito, il medico procede con la visita degli occhi, in cui viene valutato il grado di rossore ed il gonfiore palpebrale; in questa sede, viene in genere prelevato un campione di secreto congiuntivale, ed inviato successivamente in laboratorio per un'indagine citologica (cellulare).

Trattamento

La terapia per la congiuntivite batterica si avvale di colliri e pomate oftalmiche da applicare direttamente nell'occhio. In genere, si prescrivono antibiotici a largo spettro d'azione, attivi dunque su più batteri; quando invece il germe viene isolato, il medico prescrive un tipo di collirio specifico. Ad esempio, per la cura di un'infezione oculare sostenuta da Pseudomonas aeruginosa il collirio più indicato è formulato con gentamicina; l'acido fusidico è invece raccomandato per le congiuntiviti batteriche da stafilococco.
Altri farmaci indicati per combattere la congiuntivite batterica sono: Trimetoprim con polimixina B, Tobramicina, Neomicina, Ciprofloxacina, Gatifloxacina ed Eritromicina.
Come supporto alla terapia antibiotica, il medico consiglia spesso un complementare utilizzo di colliri corticosteroidei dall'azione antinfiammatoria, formulati ad esempio con Cortisone, Triamcinolone, Desametasone ed Idrocortisone.
In commercio sono disponibili colliri specifici per la congiuntivite batterica costituiti da una miscela di attivi antibiotici e corticosteroidei. Ad esempio, la specialità medicinale Mixotone è un collirio costituito da idrocortisone (farmaco corticosteroideo) e da due antibiotici (neomicina e polimixina B).

Prevenzione

L'igiene prima di tutto: il rispetto delle normali regole igieniche è fondamentale per minimizzare il rischio di ogni tipo d'infezione, compresa la congiuntivite batterica. A rigor di ciò, si consiglia di lavarsi sempre le mani, specialmente prima di toccare gli occhi (abitudine, quest'ultima, che dovrebbe essere evitata il più possibile). Quando un familiare od un convivente accusa i sintomi della congiuntivite batterica, il consiglio è quello di evitare l'utilizzo promiscuo di asciugamani, lenzuola od altri indumenti: questo è importante per limitare il rischio d'infezione. Inutile dire che le infezioni batteriche come le congiuntiviti possono essere prevenute evitando il più possibile il contatto con pazienti infetti.
I bambini dell'asilo nido, gli studenti ed i lavoratori (specie quelli che esercitano la propria professione in ambienti pubblici) dovrebbero rimanere a casa per tutto il tempo della terapia o fino a quando la congiuntivite batterica non è più contagiosa.



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