Ultima modifica 25.11.2019

Dose letale della caffeina

La caffeina può uccidere? Una donna di 37 anni ha tentato il suicidio ingerendo 27 grammi di caffeina: l'effetto tossico immediato è stato l'arresto cardiaco con ipotensione, perché la caffeina ha provocato un vero e proprio avvelenamento. Com'è facilmente comprensibile, l'ingestione di caffeina in dosi equivalenti a quelle contenute in 350 tazze di caffè ha sviluppato una reazione catastrofica da parte dell'organismo.
La dose letale media della caffeina (LD50) è pari a 150-200 mg per chilo di massa corporea, ma è praticamente impossibile riuscire a raggiungere questa soglia con la semplice alimentazione.

Caffeina e insonnia

Tra gli effetti collaterali più noti della caffeina, al primo posto c'è l'insonnia: la caffeina, infatti, è una metilxantina che provoca effetti a livello del sistema nervoso centrale, quindi stimola la concentrazione, diminuisce il senso di affaticamento ed aumenta l'attenzione.
Anche la caffeina contenuta in una tazzina di caffè è capace di provocare vari effetti collaterali e sfavorire l'addormentamento della persona; per questo è sconsigliabile bere il caffè prima di andare a dormire, soprattutto per gli individui più sensibili alla sua azione.

Effetti cardiovascolari

A dosi molto più alte, la caffeina può provocare convulsioni, che possono avere esito mortale. Per quanto riguarda gli effetti collaterali della caffeina a livello cardiovascolare, questa sostanza può avere effetto cronotropo ed inotropo positivo (aumento della forza e della frequenza cardiaca): di conseguenza si possono verificare situazioni come aumento della gittata cardiaca, tachicardia ed aumento della pressione (seppur lieve alle dosi normali di consumo).
Si è visto che in certi soggetti l'abitudine al consumo di caffè ha portato, come effetto avverso, a leggere aritmie.

Effetti collaterali della caffeina

Altri effetti collaterali

Anche i reni sono interessati dagli effetti collaterali della caffeina: si registra un potenziamento della filtrazione glomerulare e, contemporaneamente, una diminuzione del riassorbimento tubulare del sodio, che stimola la diuresi.

Le metilxantine in generale, tra cui la caffeina, potrebbero provocare una broncodilatazione, effetto collaterale che colpisce la muscolatura liscia dell'apparato respiratorio.

Effetti positivi sull'organismo

Nonostante tutti questi effetti collaterali, non si deve dimenticare che se si assume la caffeina per beneficiare di una maggior concentrazione, diminuire la fatica e migliorare la prontezza dei riflessi, questa sostanza eccitante - assunta secondo le dosi e le modalità più opportune - può rappresentare un valido aiuto, in genere privo di effetti collaterali significativi.