Ultima modifica 10.01.2020

Generalità

L'apoplessia è una condizione patologica caratterizzata da un'emorragia improvvisa, che si verifica in corrispondenza di un determinato tessuto od organo causando gravi alterazioni e provocandone la distruzione.
ApoplessiaIn verità, il termine apoplessia viene generalmente utilizzato come sinonimo di apoplessia cerebrale, meglio conosciuta come ictus, o colpo apoplettico. Ossia, con tale termine si vuole indicare l'arresto improvviso delle funzioni cerebrali provocato da un'emorragia, cui segue, solitamente, uno stato di coma.

Tuttavia, è bene ricordare che l'ictus - oltre ad essere di tipo emorragico - può essere anche di tipo ischemico, ossia può essere provocato da una riduzione drastica o dalla mancanza di flusso sanguigno a livello cerebrale.
Ad ogni modo, per estensione, il termine apoplessia viene utilizzato per indicare anche altre condizioni patologiche caratterizzate da un'improvvisa emorragia, con conseguente perdita della funzionalità del tessuto colpito.

Tipi di Apoplessia

Poiché il termine apoplessia viene utilizzato per indicare particolari condizioni patologiche, caratterizzate da perdita di funzionalità della zona colpita in seguito ad improvvisa emorragia, si possono distinguere diversi tipi di apoplessia in funzione del distretto corporeo interessato.
Fra le tipologie di apoplessia maggiormente conosciute e che verranno trattate in questo articolo, ricordiamo:

Cause

Come accennato, l'apoplessia è caratterizzata da un'improvvisa emorragia, che provoca il danneggiamento dei tessuti e degli organi colpiti.
Le cause scatenanti la suddetta emorragia, solitamente, sono da ricercare in disturbi, alterazioni e compromissioni dell'apparato cardiovascolare, tuttavia, tali fattori possono variare di molto a seconda del tipo di apoplessia di cui si parla.
Nel caso dell'apoplessia cerebrale, le principali cause che ne provocano l'insorgenza, sono: aneurismi, ipertensione cronica, malformazioni artero-venose congenite e traumi cerebrali.
L'apoplessia pituitaria, invece, è provocata dalla presenza di un adenoma ipofisario; tuttavia, l'esatto meccanismo che porta all'insorgenza dell'emorragia non è ancora del tutto chiaro. Alcuni ritengono che l'apoplessia in questione possa essere causata da un aumento delle dimensioni dell'adenoma, che comprime le strutture ad esso adiacenti provocando diversi danni.
L'apoplessia utero-placentare, invece, consiste in una grave forma di distacco intempestivo placentare, una complicazione della gravidanza nella quale sia assiste al distacco - parziale o totale - della placenta dall'utero, prima che il parto venga portato a compimento. La causa di tale distacco potrebbe essere di natura traumatica, oppure potrebbe essere la conseguenza di altre patologie di cui la gestante soffre.

Diagnosi

Naturalmente, gli strumenti impiegati per diagnosticare un'eventuale apoplessia possono variare in funzione del tipo di apoplessia che si vuole individuare.
Ad ogni modo, possiamo affermare che i principali mezzi diagnostici utilizzati per l'individuazione di questa condizione patologica, sono:

Sintomi

Analogamente a quanto avviene per le cause scatenanti l'apoplessia, anche i sintomi possono variare in funzione del tipo di emorragia che si verifica.
I sintomi caratteristici dell'apoplessia cerebrale consistono in:

La sintomatologia tipica dell'apoplessia pituitaria, invece, consiste nell'insorgenza di:

In associazione ai suddetti sintomi, talvolta, si possono anche manifestare rigidità del collo, fotofobia, diminuzione dello stato di coscienza. Va ricordato, inoltre, che i pazienti colpiti da apoplessia pituitaria spesso presentano un deficit della secrezione di ormone adrenocorticotropo e di cortisolo (causato probabilmente dall'adenoma ipofisario), che può portare al collasso circolatorio.
Infine, in caso di apoplessia utero-placentare, le pazienti colpite possono presentare sintomi, quali:

Naturalmente, in questa particolare forma di apoplessia, vi è anche una considerevole sofferenza del feto.

Trattamento

La strategia terapeutica che si decide di intraprendere varia in funzione della forma di apoplessia che si deve trattare.
In caso di apoplessia cerebrale, innanzitutto, è necessario fermare o comunque controllare la perdita di sangue mediante la somministrazione di appositi farmaci ad azione coagulante. Se l'emorragia è stata cospicua, inoltre, può essere necessario rimuovere il sangue fuoriuscito, in modo tale da evitare che questo generi una pressione a livello cerebrale. Dopodiché, il paziente viene solitamente tenuto sotto osservazione.
In funzione della causa scatenante l'apoplessia cerebrale, inoltre, potrebbe rendersi necessario il ricorso all'intervento chirurgico.
Infine, nei pazienti colpiti da apoplessia cerebrale, è fondamentale sottoporsi ad una riabilitazione, mirata al recupero di tutte, o comunque della maggior parte, delle funzionalità compromesse e/o perdute a causa dell'emorragia stessa.


Maggiori informazioni sul trattamento dell'emorragia cerebrale


Nel caso dell'apoplessia pituitaria è fondamentale stabilizzare immediatamente l'apparato circolatorio. Generalmente, si procede con la somministrazione di corticosteroidi ad alte dosi, per sopperire ai deficit presentati dai pazienti. Tuttavia, anche in questo caso, potrebbe essere necessario ricorrere all'intervento chirurgico. In particolare, l'intervento chirurgico d'urgenza è necessario quando i pazienti manifestano sintomi visivi improvvisi associati alla paralisi del nervo oculomotore.


In caso di apoplessia utero-placentare - che costituisce la forma più grave di distacco placentare - il medico può innanzitutto decidere di eseguire un taglio cesareo per salvaguardare il feto.
Per bloccare l'emorragia nella donna, in questi casi la terapia farmacologica potrebbe non essere sufficiente, quindi il trattamento chirurgico risulta l'unica alternativa disponibile.
Nei casi più gravi di apoplessia utero-placentare, inoltre, può essere necessario eseguire l'asportazione dell'utero (isterectomia).


Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista