Ultima modifica 18.07.2019

Riassunto sull'Amanita Phalloides

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Amanita phalloides
  • Capostipite dei funghi velenosi altamente mortali
  • Ingestione → gravi sindromi d'avvelenamento, con esito infausto nella stragrande maggioranza dei casi
  • Polimorfismo → spiccata capacità di “mimetizzarsi” e di assumere innumerevoli sembianze morfologiche
Amanita phalloides: terminologia Nomi più disparati: angelo della morte, ovolo bastardo, Agaricus phalloides, Tignosa verdognola e Tignusa morteada
Etimologia → phalloides: phallòs (fallo) ed eîdos (forma) → conformazione fallica del gambo
Amanita phalloides: descrizione botanica Cappello
  • Forma: campanulata o conica, talvolta emisferica
  • Colore variabile dal grigio al giallognolo, e dal brunastro al bianco
  • Diametro del cappello variabile dai 4 ai 15 cm
Gambo:
  • Forma fallica, che tende ad allargarsi man mano che ci si spinge verso il basso
  • Caratteristiche: pieno da giovane, cavo nel fungo vecchio, ma sempre bulboso alla base
Lamelle del fungo
  •  molto fitte e disuguali
Anello
  • Colore: bianco
  • Conformazione: avvolge il gambo come un fazzoletto
Amanita phalloides: caratteristiche sensoriali Consistenza della carne: fibrosa, bianca, soda
Odore: nullo da crudo, sgradevole e fetido quando fradicio
Amanita phalloides: componenti chimici tossici
  • Amantine (alfa e beta): peptidi ciclici responsabili del blocco selettivo dell'enzima Rna-polimerasi → (LD50) delle amantine: 0,1 mg/kg
  • Falloidine: micotossine a struttura ciclo peptidica → responsabili di danno epatico e gastrointestinale
Amanita phalloides: trattamento termico Il trattamento termico non uccide le tossine → sostanze termostabili
Amanita phalloides: sindrome falloidea da avvelenamento 1 mg/Kg di fungo per peso corporeo è sufficiente per generare danni irreversibili al fegato
Avvelenamento:
  1. Fase di latenza: la molecola velenosa rimane latente nell'organismo (6-12-40 ore)
  2. Fase gastrointestinale: vomito incontrollabile, sudorazione eccessiva, diarrea e forti dolori addominali, disidratazione associata ad ipovolemia, insufficienza renale acuta e, talvolta, morte
  3. Fase epatica: aumento esagerato della transaminasi e della bilirubina, emorragia interna
  4. Insufficienza epatica grave: valori bassissimi dell'attività protrombinica, necrosi epatica, coma epatico, associato ad insufficienza respiratoria, coagulopatia, convulsioni ed insufficienza respiratoria
  5. Morte
Amanita phalloides: rimedi LA DIAGNOSI DEV'ESSERE TEMPESTIVA
trapianto di fegato e/o dialisi
Possibili rimedi:
Amanita phalloides: come riconoscerla Schiacciare un frammento di fungo su un foglio di carta da giornale
Contrassegnarne l'alone con la matita
Versare gocce di acido muriatico
Formazione di una macchia blu → conferma della presenza dell'anatossina di Amanita phalloides