Ultima modifica 02.10.2019

Afasia: malattia curabile?

Fortunatamente, l'afasia è una malattia curabile per molti pazienti: ad ogni modo, ciascun individuo risponde in maniera soggettiva alle terapie, poiché il disturbo del linguaggio, come abbiamo visto nei precedenti articoli, può presentarsi attraverso molte sfaccettature. Di conseguenza, non è possibile stimare con precisione la tempistica di guarigione dall'afasia: la durata del ciclo terapeutico dipende dal soggetto, dall'età del paziente, dalla causa che ha provocato afasia e dall'opzione terapeutica scelta. Questo articolo conclusivo è rivolto alla trattazione delle terapie contro l'atassia secondo le linee guida principali, stilate per aiutare il malato atassico a convivere in maniera serena con la malattia.Afasia

Cure

Come intuibile, la maggior parte degli atassici viene ricoverata, non tanto per l'atassia in sé, piuttosto per la causa che l'ha scatenata (es. ictus e danni cerebrali in genere). Successivamente alla dimissione ospedaliera, il paziente afasico necessita di ulteriori cure, che possono protrarsi per alcune settimane, mesi o, addirittura, alcuni anni nei casi di maggiore severità. Nella maggior parte delle afasie, il malato atassico guarisce più velocemente durante i primi tre mesi di terapia, immediatamente successivi alla lesione cerebrale.
Gli afasici vengono sottoposti a cicli di terapie logopediche, mirate a correggere o risanare il quadro sintomatologico afasico; le speranze di miglioramento dei sintomi o di guarigione completa dalla malattia dipendono anche dalla possibilità di accedere a precise strutture riabilitative.
I pazienti afasici vengono curati mediante una mirata riabilitazione della comunicazione. A tal proposito, è necessaria una distinzione in base alla gravità della malattia: la strategia terapeutica intrapresa dai soggetti affetti da afasia lieve è indirizzata alla “cura dei pensieri”, piuttosto che delle parole. Per gli afasici più gravi, invece, la terapia risulta più complessa e problematica, perché il paziente evidenzia disturbi sia nel tradurre le parole in pensiero, sia nel trasformare i propri pensieri in parole. A tal proposito, sono consigliati frequenti approcci di tipo linguistico (es. ripetizione di vocaboli), oltre alla terapia di apprendimento tramite stimoli visivi, tattili e linguistici [tratto da www.msd-italia.it/].
In alcuni casi, sono necessarie terapie di tipo linguistico-cognitive e pragmatico-comunicative, particolarmente utili per il trattamento di afasia conseguente ad ictus.
In alcuni malati - specie in quelli affetti dalle forme non fluenti di afasia - è stata riscontrata una marcata difficoltà di riacquisizione delle capacità linguistiche; in simili frangenti, è consigliata una riabilitazione comunicativa per mezzo di immagini e figure.

Evidenze cliniche

Malgrado  molti autori considerino l'atassia una malattia difficilmente curabile in tempi brevi, sembra che una riabilitazione mirata e continuativa possa produrre esiti straordinari. Le evidenze cliniche dimostrano, infatti, che la regolarità di riabilitazione del linguaggio risulta indispensabile per una buona prognosi, anche per quei pazienti anziani che iniziano la terapia molto tempo dopo l'esordio della malattia.
In alcuni casi di afasia di lieve entità, il paziente recupera tutte le capacità linguistiche senza necessità di una mirata terapia riabilitativa.
Recenti studi clinici hanno evidenziato che i pazienti bilingue affetti da afasia riacquistano in modo relativamente veloce la capacità di parlare e di comunicare con la loro lingua madre; la seconda lingua, invece, è solo difficilmente recuperata.
La semplice figura del medico, seppur indispensabile, non è sufficiente per guarire il malato afasico: infatti, i pazienti necessitano anche e soprattutto del supporto familiare, al fine di assicurare un aiuto continuo, regolare e duraturo.

Afasia: riflessioni

Il linguaggio, la capacità di articolare, di comprendere ciò che le altre persone dicono, di scrivere, di produrre espressioni significative rappresentano azioni semplici, scontate per la maggior parte degli esseri umani: pochi sono consapevoli della preziosità e dell'importanza del linguaggio. Solo quando questo dono viene negato, si può apprezzarne pienamente il valore. Basti pensare alle difficoltà di comprensione del linguaggio di uno straniero: talvolta, pur conoscendo la lingua, la comunicazione risulta difficoltosa e limitata.
Quando il cervello non è in grado di tradurre il pensiero in parole e le parole in pensiero, viene negata la possibilità di esporsi, di raccontare di sé, di ordinare un caffè, di ringraziare, di esprimere le proprie emozioni, di scusarsi, di chiedere aiuto: l'afasia demolisce la possibilità di sentire la vita.
Questi sono solo piccoli esempi, utili per capire come sia complesso e problematico il disordine afasico: la negazione della comunicazione è un tormento invalidante a tutti gli effetti.



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