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Abbronzatura e protezione solare: cosa sapere dai filtri solari agli abiti anti-UV

Abbronzatura e protezione solare: cosa sapere dai filtri solari agli abiti anti-UV
Ultima modifica 20.03.2024
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INDICE
  1. Protezione solare: perché è importante?
  2. Cosa sono i filtri solari?
  3. SPF e irradiazione solare
  4. Applicazione del filtro solare
  5. Indumenti anti-UV per proteggersi dal sole
  6. Cosa sapere prima di abbronzarsi

Protezione solare: perché è importante?

Scottature, eritemi, rughe, macchie scure e melanoma sono solo alcune delle conseguenza di un'incauta esposizione al sole.  Prendere il sole proteggendo sempre la pelle è il primo passo per non correre rischi. Se questo non risultasse sufficiente, imparare a riconoscere i danni causati da un irraggiamento solare eccessivo, nel momento in cui si manifestano, può limitare o evitare spiacevoli complicanze.

Ruolo della fotoprotezione

Esporsi gradualmente e con le dovute precauzioni equivale a prevenire questi inconvenienti e trarre i benefici che il sole indubbiamente possiede.

I filtri solari sono in grado di ritardare le scottature, riducono il rischio di comparsa di alcune lesioni indotte da raggi UV (come le cheratosi attiniche) e aiutano a prevenire il melanoma.

Vediamo come scegliere il fattore di protezione solare adeguata al proprio fototipo e la formulazione più compatibile alle proprie esigenze.  

L'abbronzatura è il principale meccanismo di difesa che la nostra pelle adotta per proteggersi dalla dannosa azione dei raggi UV. Naturalmente, tale meccanismo può essere insufficiente in caso di esposizione frequente, prolungata e/o incontrollata al sole.  In questi casi, è fondamentale proteggersi adeguatamente, adottando tutte le precauzioni e le misure attualmente disponibili e che permettono di godersi il sole e la vita all'aria aperta evitando i danni che esso può provocare (eritemi, macchie cutanee, fotoinvecchiamento, tumori della pelle ecc.).

Cosa sono i filtri solari?

I filtri solari sono prodotti cosmetici capaci di proteggere la pelle dalle radiazioni ultraviolette. Tali filtri possono essere di due tipi:

  •  Fisici (respingenti);
  •  Chimici (assorbenti).

filtri solari fisici riflettono le radiazioni ultraviolette come veri e propri specchi (schermi solari); mentre i filtri chimici modificano la struttura chimica delle radiazioni restituendo l'energia assorbita sotto forma di calore.

I filtri solari sono numerosi e specifici per determinate lunghezze d'onda: maggiore sarà il numero di filtri e maggiore sarà l'azione protettiva globale del prodotto cosmetico nel suo complesso.
Il fattore di protezione viene indicato su tali prodotti con una cifra variabile a seconda della scala scelta. Tale dato indica il numero di ore di esposizione solare in cui il prodotto è efficace nell'evitare scottature (eritemi).
Per esempio, se la massima "resistenza al sole" è di 10 minuti, impiegando un filtro fattore 5, si passa a cinquanta minuti di protezione (5 x 10).

Scelta del filtro solare

Il tempo di resistenza al sole varia in base alla sensibilità individuale e per questo motivo la scelta del protettore solare, va fatta in base al proprio fototipo. Oltre al fototipo, per la scelta del filtro solare più adeguato è necessario tenere conto di altri fattori, quali, ad esempio, la durata dell'esposizione al sole, il luogo in cui ci si trova (altitudine e latitudine) e l'età (a parità di fototipo, infatti, i bambini e gli anziani necessitano di filtri solari più elevati rispetto agli adulti giovani a causa della sensibilità della loro cute). È consigliabile l'utilizzo di prodotti ipoallergenici per evitare spiacevoli irritazioni cutanee. Infine, anche il tipo di formulazione può essere un fattore discriminante nella scelta del prodotto solare più adeguato. Infatti, i prodotti in crema, hanno il maggior potere protettivo, quelli liquidi o in gel non sempre garantiscono un'adeguata protezione.

Crema, spray e latte solare

Sono le formulazioni sicuramente più diffuse, in quanto gradevoli a livello cosmetico. La crema è più consistente rispetto al latte; oltre ad un effetto protettivo, svolgono anche un'azione idratante.

Oli solari

Si distribuiscono facilmente sulla pelle, formando uno strato sottile, trasparente e resistente all'acqua. Non richiedono, inoltre, la presenza di conservanti. Tuttavia, sono consigliabili per chi è già abbronzato o presenta una pelle scura.

Gel solari

Piacevoli da applicare, asciugano presto sulla pelle e hanno un'azione rinfrescante, ma una bassa protezione.  I gel a base idroalcolica sono controindicati per le pelli sensibili.

Stick solari

Dotati di alto potere protettivo, hanno forma solida e si applicano su aree limitate (naso, labbra, macchie, cicatrici ecc.).

Acque solari

Si presentano in forma liquida e acquosa; in genere, sono dotate di un scarso effetto protettivo, non resistono al sudore e ai bagni, pertanto soni sconsigliate alle pelli più chiare e sensibili.

SPF e irradiazione solare

L'elemento chiave per scegliere bene un filtro solare è il numero presente su tutte le confezioni, indicato dopo la sigla SPF (dall'inglese Sun Protecting factor).

Il fattore di protezione solare (SPF) è calcolato rapportando la quantità di radiazione che la pelle protetta dalla crema è in grado di filtrare prima di arrivare alla scottatura, rispetto ad un'esposizione della stessa pelle senza schermo.  Un indice elevato indica una migliore protezione dall'azione del sole. Oggi, il fattore di protezione solare arriva fino a un massimo di 50+.

Questo non significa, come molti credono, che la durata di efficacia di un filtro solare può essere calcolato semplicemente moltiplicando il fattore di protezione con la durata del tempo necessario per subire danni cutanei senza protezione solare. Molti altri fattori, infatti, influenzano la quantità di raggi assorbiti, tra cui la durata dell'esposizione, l'ora del giorno, la posizione geografica e le condizioni meteorologiche. I dermatologi raccomandano di utilizzare un SPF non inferiore a 15.

Per approfondire: Protezione Solare: come sceglierla e usarla correttamente

Applicazione del filtro solare

Protezione solare: da applicare sempre, senza fare errori

Un uso scorretto dei prodotti solari può diminuirne drasticamente la loro funzione.

Per ottimizzare l'effetto protettivo del solare:

  • Il solare deve essere distribuito sempre con generosità, sul viso e sul corpo, almeno mezz'ora prima dell'esposizione, affinché i filtri possano attivarsi. Applicare uno strato troppo sottile di prodotto potrebbe ridurre la capacità del filtro solare di assorbire o riflettere la luce UV.
  • Prestare particolare attenzione alle zone sensibili come il naso, le orecchie e i piedi.
  • Il prodotto deve essere applicato nuovamente ogni due ore e sempre dopo il bagno, anche quando si tratta di una formula resistente all'acqua. La sudorazione, lo sfregamento con i teli da mare e le docce frequenti, infatti, riducono la capacità protettiva.
  • L'uso dei prodotti solari non deve essere sospeso quando la pelle inizia a colorarsi; al massimo si può diminuire l'indice protettivo, senza mai arrivare però ad esporre la cute priva della difesa offerta dai filtri.

Quanta protezione solare applicare?

La protezione solare dovrebbe essere distribuita sulla pelle asciutta 30 minuti prima dell'esposizione. Agitare bene il contenitore e distribuire la protezione solare generosamente su tutta la pelle esposta: la maggior parte degli adulti dovrebbero indicativamente utilizzare per la copertura di tutto il corpo circa 35 ml di crema solare (equivalente a due cucchiai da tavola) per ogni applicazione.

Indumenti anti-UV per proteggersi dal sole

Gli abiti anti-UV sono indumenti realizzati con fibre tessili, in grado di proteggere la pelle dall'irraggiamento solare. Questi tessuti sono combinati con specifici principi, quali il biossido di titanio o l'ossido di zinco, che li rendono del tutto simili ad una crema solare protettiva.

Questi indumenti, di solito, sono sintetici; le fibre tessili naturali offrono minor protezione.

Gli indumenti anti-UV sono riconoscibili anche dalla trama del tessuto, generalmente più fitta rispetto al normale, e dai colori scuri o accesi (assorbono meglio i raggi solari rispetto al bianco).

Purtroppo, gli abiti anti-UV possono perdere le loro caratteristiche dopo ripetuti lavaggi o se si sono aderenti (quindi le fibre si stirano troppo sulla pelle).

Indumenti anti-UV: come scegliere il fattore di protezione

Il livello di protezione dai raggi solari per i tessuti viene indicato sulle etichette con la sigla UPF (ultraviolet protection factor). Un UPF 20, ad esempio, indica che dal tessuto filtrerà un ventesimo dei raggi Uv a cui si è esposti. La protezione massima è garantita dagli indumenti con UPF 50+, mentre quelli con fattore di protezione inferiore a 15 non possono essere considerati protettivi.

Oltre al fattore protettivo, inoltre, i capi conformi alle norme UNI riportano in etichetta anche il simbolo di un sole giallo e il riferimento al numero della norma EN 13758-2.

Dove si possono trovare

Gli indumenti anti-UV si possono trovare principalmente nei negozio di abbigliamento sportivo.

Cosa sapere prima di abbronzarsi

Di seguito sono riportati alcuni consigli utili che andrebbero seguiti per proteggersi dai danni dall'abbronzatura, allo scopo di limitare il più possibile l'insorgenza di effetti indesiderati anche gravi.

  • Esporsi al sole con gradualità. I primi giorni, infatti, sono quelli a più alto rischio perché la pelle è impreparata all'esposizione solare intensa e prolungata. E' importante infatti sapere come preparare la pelle al sole
  • Attenzione alle superfici riflettenti, come acqua, neve o sabbia. Il rischio di eritemi solari aumenta nelle vicinanze di queste superfici: la neve è in grado di riflettere circa l'80% dei raggi ultravioletti, la sabbia più del 25%.
  • I raggi ultravioletti si assorbono anche all'ombra. Si stima, infatti, che più del 50% di tutti i raggi ultravioletti venga assorbito anche all'ombra. Tale percentuale, poi, aumenta ancor più in presenza di superfici riflettenti.
  • Attenzione all'abbronzatura in quota. L'intensità delle radiazioni aumenta del 12% ogni 1.000 m di altezza: è quindi più pericolosa l'esposizione in montagna che al mare ed è per questa ragione che in questi casi è buona regola impiegare filtri solari con indice di protezione molto alto ed eventualmente indossare abiti anti-UV.
  • Attenzione all'acqua; difatti, al contrario di quello che si potrebbe pensare, le radiazioni ultraviolette sono in grado di penetrare anche l'acqua in una percentuale che supera il 95%.
  • Analogamente alla pelle, anche gli occhi possono essere danneggiati dalle radiazioni solari. Da qui l'importanza di utilizzare sempre occhiali da sole avvolgenti e a lenti scure(gli occhiali con lenti colorate o sfumate tendono a proteggere in misura minore gli occhi dai raggi UV).
  • Non esporsi al sole durante le ore più calde. Si stima che circa il 50% dei raggi ultravioletti raggiunga la Terra tra le ore 11.00 e le ore 15.00.

Infine, per aiutare la pelle a superare lo stress dovuto all'esposizione solare, la sera, dopo la doccia, è buona abitudine applicare su di essa un prodotto idratante ad azione emolliente (dopo sole).

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Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici