Lo squat è per tutti?

Ultima modifica 29.05.2019

A cura del Dott. Simone Losi


È l'esercizio "principe" in palestra, tutti noi almeno una volta nella vita abbiamo utilizzato questo magnifico esercizio.
Vediamo però se lo squat può essere un esercizio alla portata di tutti oppure occorre fare alcune considerazioni prima di proporlo ai nostri clienti.
Squat Partiamo dall'appoggio del bilanciere sulla parte alta dei trapezi, possiamo subito notare che per posizionare correttamente il bilanciere e non fare troppa "fatica" nel mantenerlo in posizione corretta occorre avere una buona elasticità a livello dei rotatori interni della spalla (pettorale, gran dorsale, sottoscapolare), va da sé che eventuali retrazioni  di questi muscoli oltre che "stressare" l'articolazione della spalla, creano una iperlordosi di "compenso" a livello lombare.
Quindi testare inizialmente questi muscoli ed eventualmente fare un periodo di esercizi di allungamento (se necessario), risulta utile per poter posizionare correttamente il bilanciere sulle spalle e non creare compensi a livello lombare.
Posizionato il bilanciere correttamente, si inizia ad eseguire l'esercizio vero e proprio.
La fase eccentrica del movimento avviene tramite la flessione delle ginocchia e l'antiversione del bacino, questi due movimenti devono avvenire simultaneamente;
durante la flessione del ginocchio, la rotula deve sempre essere allineata al centro del piede, in caso di ginocchia vare e/o valghe non è possibile mantenere questo allineamento; ciò sconsiglia l'esecuzione di tale esercizio a chi non presenta un buon allineamento a livello del ginocchio.
Inoltre l'incapacità d'antivertire e retrovertere il bacino, creerà una compressione a  livello dei dischi intervertebrali molto significativa.
In questo caso un lavoro iniziale di mobilizzazione del bacino nella direzione in cui vi è il blocco può aiutare successivamente a gestire meglio l'esecuzione dell' esercizio.
Un altro dettaglio non meno importante è la capacità o meno di mantenere a terra il tallone durante la "discesa"; eventuali retrazioni a livello del soleo o gastrocnemio faranno sollevare il tallone ed anche l'utilizzo di uno spessore sotto il tallone non farà altro che spostare il problema a livello del ginocchio, senza risolverne la causa.
Come potete vedere, lo squat, nonostante sia un esercizio fantastico poiché recluta tantissimi muscoli, non è esente da rischi.
Quindi per non creare problemi ai nostri clienti è utile testare la mobilità dei muscoli sopraindicati e, se necessario, eseguire un programma di stretching settoriale per quei muscoli che presentano retrazioni importanti.

Infine, vorrei ricordare che non esiste l'esercizio perfetto o migliore, esiste la persona, che in quanto tale presenta una realtà posturale ed articolare ben precisa, e su questa occorre scegliere l'esercizio che possa dare il massimo beneficio con il minimo rischio.