Gli allenamenti funzionali per migliorare le prestazioni e le risorse del corpo

Ultima modifica 09.01.2020

Partendo dal presupposto che ogni gesto atletico e lo sport in genere dovrebbero creare e ricercare da sempre degli effetti positivi e duraturi nella vita quotidiana di ognuno di noi, attraverso nuovi e singolari schemi di lavoro altamente performanti e gratificanti, si è cercato di sviluppare un programma di allenamento finalizzato a migliorare le molteplici capacità e le qualità dell' organismo. Stimolando il corpo a reagire positivamente a tutti quegli imput che incidono sulla reattività, le performance, la forza, la resistenza, il condizionamento muscolo-scheletrico e la coordinazione motoria, lo si è obbligato nuovamente ad operare e cooperare in completa sinergia e in modo globale con se stesso.
Le strategie adottate hanno infatti consentito di creare un modello di lavoro senza limiti di applicazione, ideale per il condizionamento muscolare e cardiaco, molto efficace per il miglioramento del benessere psico-fisico di tutti coloro che lo praticano. Grazie all'utilizzo di una didattica innovativa - valorizzata anche dalla propria fantasia e da molti attrezzi specifici introdotti sul mercato da alcune aziende specializzate nel settore (figura a) - ha preso forma il "functional training", che ha sancito il corpo come l'essere un'unica grande entità, ridando completa funzionalità alle catene cinetiche durante lo svolgimento di ogni movimento quotidiano.

Allenamenti FunzionaliLa scelta di proporre o iniziare un programma di allenamento così specifico da parte di un professionista del settore, quindi un Personal Trainer competente in materia, deve essere ricercata nella reale volontà di ottemperare a delle specifiche esigenze di un singolo individuo o di un gruppo, valutando attentamente tutti gli aspetti della preparazione atletica di cui si ha necessità, tenendo presente le carenze individuali di ogni soggetto.
Con il training funzionale si opera per mezzo di principi che spaziano:

 

-dalla consapevolezza e costante controllo della postura, delle articolazioni e di tutti i segmenti ossei durante ogni movimento, alla ricerca della massima sinergia muscolare,

 

-dal coinvolgimento del corpo su tutti i piani di movimento nello spazio quindi; quello frontale, sagittale, trasverso, alla stimolazione dei recettori propriocettivi durante tutti gli esercizi di destabilizzazione del corpo creati con basi di appoggio ridotte o instabili.

 


Tra le caratteristiche fondamentali di questa specifica attività fisica vi è il ricercare, tutelare e valorizzare con ogni mezzo il rinforzo della cintura addominale e dei muscoli paravertebrali (figura b), che assumono grande rilevanza nel percorso funzionale, partecipando a migliorare l'efficienza fisica globale durante gli allenamenti.

I muscoli addominali sono sistemati infatti come un corsetto a quattro lati identificato anche come "Core", che copre la parte anteriore del torso, dallo sterno e dalle costole all'osso pubico, e si estende attorno alla cintura pelvica.

Nello specifico possiamo identificare:

 

- Il retto addominale: un muscolo lungo e piatto situato sul davanti dell'addome, dallo sterno al pube, ai lati di un'immaginaria linea mediana; ha il compito di flettere la colonna vertebrale come quando ci si china o ci si piega in avanti; inoltre, protegge e sostiene gli organi contenuti nell'addome.

 

- L'obliquo esterno: un muscolo invece con fibre oblique che va dalla parte inferiore della gabbia toracica alle creste iliache. Il suo compito è di flettere il tronco di lato e farlo ruotare come nelle torsioni.

 

- L'obliquo interno: un muscolo che si trova nello stessa posizione dell'obliquo esterno ma ha le fibre dirette nel senso opposto. Nell'insieme, questi muscoli lavorano sinergicamente, operando congiuntamente nelle identiche azioni.

 

- Il trasverso dell'addome: un muscolo che si trova sotto i due muscoli precedentemente elencati; ha le sue fibre disposte trasversalmente, partecipa nell'assistenza dei muscoli addominali obliqui e contiene le viscere.

 

-il quadrato dei lombi: composto da due muscoli che si trovano ai lati della colonna vertebrale e che vanno dall'ultima costola alle creste iliache, sul davanti, aiuta tutti gli altri muscoli a compiere le loro funzioni.

 

Migliorando cospicuamente la tonicità muscolare del corsetto, migliorerà la stabilità del "Core", che risultando più forte e tonico aiuterà ad aumentare la sensibilità, la consapevolezza e la connessione tra le estremità del corpo (busto, bacino, gambe), diminuendo e riducendo le inutili dispersioni di forze e di energie quotidiane.
Il sistema funzionale per eccellenza - in qualunque contesto verrà praticato cioè all'interno di una moderna struttura particolarmente attrezzata (figura c), o semplicemente in un qualsiasi luogo all'aperto" (figura d) - dovrà contenere tutte quelle azioni possibili che permettono un ottima gestione delle catene cinetiche e un buon condizionamento fisico per allenare il corpo ad esplicare tutto ciò che la vita quotidiana richiede.

Inserendo perciò esercizi dinamici, sicuri, brevi, intensi e a piccoli circuiti dalle intensità variabili, gli allenamenti potranno essere organizzati per molteplici obiettivi e dovranno essere progettati secondo movimenti multi-articolari e multi-direzionali, per mezzo di azioni alternate da velocità, resistenza, pliometria, agilità e sprint, inserendo esercizi di destabilizzazione, di equilibrio e di coordinazione motoria (figure e - f).

Per uno sportivo alla ricerca di nuove performance, di nuovi adattamenti funzionali o semplicemente per tornare in forma in breve tempo, questa potrà essere l'attività fisica migliore per aprire nuovamente la mente a metodi e didattiche di allenamento dal nuovo concetto di fitness, portando a grandi soddisfazioni personali e a risultati mai sperati prima, anche in altri sport di competizione. Per le sue specifiche caratteristiche e la sua efficacia, il training funzionale non avrà limite di applicazione (ricordando sempre che non esiste un programma perfetto e che ogni esercizio o metodo di allenamentodovrà sempre essere adattato e personalizzato ad ogni singolo individuo) e potrà essere rivisto, modificato, ridimensionato e corretto, ogni qualvolta lo si vorrà, con lo scopo di divenire veramente nel tempo un allenamento "allenante" insostituibile e utile a migliorare la fisicità e le richieste di tutte quelle discipline sportive agonistiche ed amatoriali che richiedono un continuo adattamento a stimoli nuovi e di prestazione.
Per programmare un allenamento funzionale, bisognerà valutare il livello di preparazione atletica del soggetto, che potrà essere suddiviso in:

  • principiante,
  • intermedio,
  • avanzato,

e le variabili, che saranno:

  • il tipo di lavoro (tempo o ripetizioni)
  • il tempo di lavoro (non superiore a 20 - 30 minuti effettivi totali)
  • il tempo di recupero
  • la velocità di esecuzione
  • la progressione del carico
  • la scelta degli esercizi
  • la combinazione degli esercizi
  • i piani di movimento (frontale - sagittale - trasverso).

Tenendo sempre presente che l'obiettivo principale rimarrà la specifica richiesta del cliente, non dovrà mancare nella pratica la ricerca del miglioramento di tutte quelle carenze strutturali evidenziate dal soggetto nel corso di ogni singolo allenamento. "Anche un atleta altamente preparato che lavorerà per migliorare la sua specifica disciplina con metodi ed esercizi di livello avanzato, potrà avere talune carenze che lo obbligheranno a doversi allenare (in funzione di un incremento del condizionamento psico-fisico), con esercizi di livello principiante o intermedio". Il risultato finale, per essere soddisfacente, dovrà produrre molteplici miglioramenti, che dovranno trovare riscontro nel quotidiano aiutando gli individui a distribuire meglio le energie, dando forma diversa a tutte le attività, rendendoli più attivi, dinamici, instancabili e scattanti ogni qualvolta sarà necessario.