Urinoterapia
Ultima modifica 22.07.2019

Cos'è l'Urinoterapia?

Anzitutto, è bene precisare che l'urinoterapia NON ha nulla a che vedere con la diagnostica delle urine; quest'ultima è un metodo di valutazione dello stato di salute che si basa sull'osservazione di alcuni parametri riferiti alle urine: pH, cellule, concentrazione, colore ecc. L'urinoterapia è invece una forma di medicina alternativa basata sull'assunzione (per via orale, per iniezione e ad uso topico) di urina.
Si tratta, ovviamente, di un metodo assolutamente privo di fondamenti scientifici, e non del tutto igienico (oltre che insensato). I sostenitori dell'urinoterapia spiegano che questo "distillato" fisiologico del sangue (che in realtà è un mezzo di espulsione delle molecole in eccesso o di scarto) può essere utilizzato brillantemente come disinfettante, terapia oncologica e contro disturbi digestivi, respiratori, epatici, oculari ecc. Personalmente ritengo che si tratti di un'astuta forma di occultamento verso una più o meno accesa propensione all'ospressiofilia.

Insensatezza dell'urinoterapia

L'urinoterapia fu sperimentata ed applicata in diverse culture dell'antichità, sia ad oriente che in occidente. Alcuni riferimenti all'urinoterapia sono stati rinvenuti anche nei testi latini e greci.
L'urinoterapia ha quindi radici antiche, anche se, un tempo (contrariamente ad oggi), la medicina non poteva avvalersi di metodi scientifici per valutarne l'efficacia terapeutica; in assenza di metodi e tecnologie avanzati, l'unico sistema di valutazione era la sperimentazione. Ovvio che, per poter valutare l'effetto dell'urina nel trattamento di certe malattie, si rendeva necessario armarsi di coraggio, determinazione e senso del dovere... oppure la si provava sui pazienti! Fortunatamente, queste necessità non incombono più ed il cammino di un ricercatore risulta decisamente meno impervio; per farla breve, non è più necessario "sperimentare alla cieca" se, ad un'analisi preliminare indiretta, gli effetti si dimostrano nulli o addirittura di discutibile salubrità.
E' quindi doveroso specificare (ancora una volta) che NON ESISTONO EVIDENZE SCIENTIFICHE sperimentali a supporto delle numerose teorie che sostengono l'urinoterapia. Inoltre, le molecole presenti nel fluido organico (acqua, urea ed altri gruppi amminici, potassio, calcio ecc.) sono del tutto note e sintetizzabili in laboratorio; ciò significa che, senza la necessità di bere o iniettarsi o cospargersi di urina, sarebbe comunque possibile "avvalersi" dei famigerati effetti terapeutici dell'urinoterapia utilizzando appositi prodotti, calibrati in laboratorio per ricalcare la composizione di un'urina "standard".
Ovviamente, i sostenitori del metodo hanno sempre la risposta pronta: "non si tratta solo di ioni o molecole, l'urina fornisce preziosissimi complessi, come antigeni, anticorpi, ormoni, enzimi ecc. in grado di supportare ulteriormente il sistema immunitario e l'omeostasi fisiologica". Peccato che, a tali concentrazioni, attraverso il sistema digerente, ogni complesso proteico venga inesorabilmente denaturato vanificando qualunque effetto umorale; inoltre, anche l'assorbimento intestinale sarebbe, il più delle volte, pressoché nullo.
Probabilmente, anche per questo motivo c'è chi suggerisce di applicare l'urinoterapia iniettando direttamente l'urina con una siringa; personalmente suggerisco di sottoporre queste persone ad un test di valutazione psichiatrica e di prendere i dovuti provvedimenti. L'urina, si sa, è un fluido organico e rappresenta un substrato di crescita per alcuni microorganismi. Ciò significa che, nonostante quella del soggetto sano "dovrebbe" essere sterile, al primo contatto con l'esterno essa viene comunque contaminata. Va da sé che, iniettando (ma anche bevendo) urina NON sterile, si possano provocare reazioni potenzialmente "disastrose". Figuriamoci se il praticante dovesse soffrire di cistite batterica con relativa piuria; il risultato sarebbe l'iniezione di una carica batterica elevata che metterebbe a serio rischio di morte la persona.
Una piccola osservazione va poi fatta a sostegno dei nostri "poveri reni". L'urina, come ricordato, è un mezzo di espulsione di molecole non necessarie e, se presenti in eccesso, potenzialmente tossiche. D'altro canto, se i nostri reni le "filtrano via", un motivo ci sarà! Bere l'urina significa far lavorare il doppio i nostri reni. Anche sotto questo punto di vista, l'urinoterapia è piuttosto inutile e decisamente poco salutare.
Meno problematici gli impacchi a base di urina; ovviamente, supponendo che questa possa essere veicolo di patogeni, l'applicazione topica su ustioni e ferite risulterebbe comunque parecchio controindicata. Tuttavia, alcuni luoghi comuni "estranei" all'urinoterapia propriamente detta sono ancora ben noti tra la popolazione comune; uno di questi è che "l'urina svolga una funzione curativa nei confronti dell'orticaria da medusa o anemone di mare". Anche in questo caso si tratta di una bufala; le tossine di questi animali sono di tipo proteico e non subiscono in alcun modo l'azione dell'urina (o dell'urea); piuttosto, tali tossine potrebbero essere degradate da un liquido molto caldo, ma la temperatura dell'urina non è di certo sufficiente. Meglio utilizzare i farmaci specifici.

Cenni sul metodo dell'urinoterapia

Chiarito il nostro totale distacco dall'urinoterapia, per completezza di informazione (si perdonino le note sarcastiche), sottolineiamo come essa si avvalga di un vero e proprio metodo di applicazione.

L'urinoterapia prevede il rispetto di alcuni accorgimenti e non lascia nulla al caso. Anzitutto, nel caso in cui il soggetto sia sano, è sempre consigliabile consumare la propria urina; in altri casi, come ad esempio squilibri ormonali o del sistema immunitario, è auspicabile appoggiarsi alla minzione altrui. Poi è strettamente consigliato raccogliere il flusso intermedio e consumare sempre urina fresca (non vi sognate di congelarla per fare la scorta!). Sarebbe meglio iniziare con poche gocce per poi aumentare progressivamente il dosaggio (non fate gli ingordi!). Inoltre, è totalmente vietato bollire o diluire l'urina (meglio preservarne tutte le caratteristiche organolettiche e gustative!).
Spesso l'urinoterapia è associata alla digiuno terapia; dopotutto, le cose vanno fatte per bene! Oltre a reintrodurre molecole di scarto, perché non tendere alla disidratazione sistemica? Oltre alla via orale, impacchi e iniezioni (intramuscolari o sottocutanee) sono anche consigliati: gargarismi, clisteri, risciacqui, inalazioni, gocce per le orecchie, per il naso e per gli occhi ecc. Insomma, urina per tutti e per tutti i gusti!


Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer