Troppa Frutta - Fa Male?
Ultima modifica 26.10.2020

Frutta

La frutta è un gruppo di alimenti esclusivamente vegetali, tipicamente zuccherini e consumati prevalentemente a crudo; in realtà, dal punto di vista botanico sarebbe più corretto utilizzare il termine FRUTTO e racchiudere nel rispettivo insieme anche tutti quei vegetali che, a causa del minor contenuto in glucidi, sono preferibilmente impiegati come contorno: pomodoricetriolizucchinemelanzane, zucche, olive ecc.

Troppa Frutta

Ad ogni modo, la frutta rappresenta una fonte alimentare MOLTO importante, grazie all'elevato contenuto nutrizionale di vitaminesali mineralifibra solubilepolifenoliantiossidanti in genere, fruttosio e acqua. Ovviamente, la frutta non è tutta uguale e la sua composizione nutrizionale varia soprattutto in base a:

  • Varietà botanica
  • Clima ed ambiente di crescita
  • Metodo di coltivazione
  • Freschezza o conservazione

L'apporto energetico della frutta zuccherina deriva prevalentemente dai glucidi, in particolare dal fruttosio, mentre il contenuto lipidico e quello proteico risultano marginali; d'altro canto, si conoscono alcuni tipi di frutta che possiedono un elevato contenuto lipidico (tralasciando l'intera categoria della frutta secca, i più conosciuti sono il cocco e l'avocado).

Troppa Fa Male?

 dirla tutta, personalmente non ritengo che la frutta possa essere etichettata come un gruppo di alimenti nocivi per la salute, anche se è opportuno fare alcune considerazioni in merito:

  •  Alimentarsi frequentemente con frutta di provenienza ambigua NON è un'abitudine igienicamente corretta; tutti sanno che l'agricoltura tradizionale fa un uso sistematico di prodotti chimici per garantire la resa della coltivazione. Acquistando frutta di derivazione nazionale, anche se non biologica, si ha (o si dovrebbe avere) la garanzia che questi agenti chimici vengano metabolizzati TOTALMENTE dalla pianta fruttifera e che non permangano in misura rilevante all'interno dell'alimento stesso... ma ciò non è detto che accada nelle produzioni estere (soprattutto di derivazione extra europea). Molti paesi (oltre ad utilizzare antiparassitari VIETATI nella comunità europea) non rispettano i quantitativi e le tempistiche necessarie a ripristinare la purezza della frutta; in tal caso, un consumo frequente di frutta estera potrebbe determinare l'assunzione eccessiva di contaminati indesiderati (un esempio classico è quello delle banane). In definitiva, troppa frutta contaminata potrebbe nuocere significativamente alla salute del consumatore.
  • Diversi regimi alimentari innovativi (si fa per dire...) suggeriscono di utilizzare la frutta e gli ortaggi per raggiungere la quota minima di carboidrati nella dieta EVITANDO i cereali e a volte anche le leguminose; questo principio si basa: Tuttavia, bisogna fare i conti col rovescio della medaglia!
    Partendo dal presupposto che: se è vero che il fruttosio stimola poco l'insulina, è altrettanto vero che il glucosio derivato rappresenta di per sé un fattore insulino-stimolante! Inoltre, eccedendo con l'introito di fruttosio si osserva (analogamente ad altri carboidrati) una spiccata sintesi epatica di acidi grassi finalizzati al deposito adiposo.
    In definitiva, la frutta rappresenta una buona fonte di carboidrati a basso indice glicemico ed insulinico MA SOLO se introdotta in porzioni adeguate (max 300-400g per volta, in base alle caratteristiche specifiche del frutto). In ultimo, ma non meno importante, è stato evidenziato da alcuni studi che l'ECESSO di fruttosio può far male soprattutto ai pazienti dismetabolici (per un sovraccarico dei processi epatici) e ai pazienti nefropatici (per impatto negativo sulla funzionalità dei reni già compromessi).
  • Affrontiamo ora l'argomento FIBRA ALIMENTARE e MOLECOLE ANTI-NUTRIZIONALI; ricordiamo che la frutta possiede buone quantità di fibra alimentare e di molecole anti-nutrizionali le quali, se in eccesso, possono determinare un malassorbimento nutrizionale. Per dimostrare che mangiare solo frutta possa determinare un eccesso di fibra alimentare, di seguito faremo un breve esempio:
    " ...se è vero che la quantità minima di carboidrati da introdurre con la dieta (necessari a garantire il funzionamento sistema nervoso) è pari a 180g/die (fonti LARN), e considerando che un frutto come la pera (Pyrus communis) apporta 9,5g di fruttosio e 2,8g di fibra per 100g... per raggiungere almeno i 180g raccomandati, sarebbe necessario mangiare circa 1,9kg di pere al giorno (200g ciascuna, per un totale di 9,5 al dì) che apporterebbero oltre i 50g di fibra alimentare complessiva! Un po' troppo direi... considerando che la fibra dovrebbe essere introdotta in quantità di circa 30g/die.
    Al contrario, le molecole anti-nutrizionali presenti nella frutta (così come negli ortaggi, soprattutto crudi) non possiedono una razione raccomandata minima da seguire e per logica saremmo indotti ad assumerne il meno possibile; paradossalmente, tra queste riconosciamo anche dei potenti antiossidanti, ovvero i polifenoli ed i tannini, molecole assai utili per l'organismo ma che (se in eccesso all'interno del lume intestinale) chelano i metalli e ne riducono la biodisponibilità (come ad es. il ferro, importante per la sintesi emoglobina); altri elementi come gli ossalati non possiedono alcun pregio nutrizionale MA (sempre a livello intestinale) riducono sensibilmente la biodisponibilità del calcio (importante per l'osteogenesi).

Per concludere, anche sotto questo aspetto, mangiare TROPPA frutta non costituisce assolutamente una buona abitudine alimentare.

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer