Ultima modifica 12.02.2020

Introduzione alla tossicità dei funghi

La prima nozione indispensabile da tenere a mente nella valutazione della commestibilità o tossicità dei funghi è la seguente:

"Fungus, qualiscumque sit, semper malignus est" - Il fungo è sempre nocivo alla salute, qualunque esso sia.

La tossicità dei funghi si distingue in tossicità intrinseca (propria) ed estrinseca, quest'ultima originata dall'ambiente in cui si trova e che prevede la contaminazione da: principi chimici, agenti radioattivi e metalli pesanti.
Funghi TossiciOgni fungo possiede un potenziale intrinseco fenomenologico tossico; difatti, tra i consumatori di funghi, sono frequenti manifestazioni di intolleranze legate sia al primo consumo, sia in seguito a più utilizzi consecutivi.
NB. Anche il mannitolo, componente chimico dei funghi presente spesso in concentrazioni elevate, può generare disturbi gastro intestinali come la diarrea osmotica.
Oltre alle intolleranze, i funghi possono dare luogo a vere e proprie allergie; il sistema immunitario umano reagisce in maniera tipica verso alcune varietà specifiche (come il Paxillus involutus), che scatenano la reazione solo dal secondo consumo (dopo una prima fase di ipersensibilizzazione). Tuttavia, il danno allergico che i funghi possono provocare all'organismo può dipendere anche da un deficit enzimatico ereditario legato all'espressione della trealasi, l'enzima specifico che converte il trealosio (glucide) in glucosio.
La presenza di principi ipersensibilizzanti e/o tossici nei funghi è quindi correlata sia a fattori intrinseci delle varie specie che all'habitat del fungo, nonché alla modalità di cottura, alla dose, e anche alla soggettività del consumatore.

Tossine dei funghi

Le intossicazioni da funghi possono essere classificate in due grandi branche:

  • Quelle che NON influiscono direttamente sulle funzioni mentali
  • Quelle che determinano alterazioni psicologiche.

Tra quelle che NON influiscono direttamente sulle funzioni mentali riconosciamo:

  • Intossicazioni falloidiche: mortali, tardive, provocate da Amanita phalloides, Amanita verna, Amanita virosa.
  • Intossicazioni parafalloidiche: spesso mortali, anche tardive, provocate da Lepiota belveola e Cortinarius orellanus.
  • Intossicazioni muscariniche: quasi mai mortali, provocate da Amanita muscaria, Amanita pantherina, Clitocybe rivalosa, Clitocybe dealbata, Clitocybe cerussata e Inocybe patouillardi.
  • Intossicazioni incostanti o condizionali: a volte gravi e anche mortali, causate da fenomeni idiosincratici, irregolari nelle manifestazioni e ed molitiche, provocate da Gyromitra esculenta e alcuni Coprini come il Coprinus atramentarius.
  • Intossicazioni provocate SOLO in seguito al consumo CRUDO: provocate da alcune Morchelle e dalla Sarcosphaera coronaria.
  • Intossicazioni di tipo gastrointestinale: a volte gravi come quelle provocate dall'Entoloma lividum, dal Tricholoma tigrinum e dal Clitocybe olearia, altre meno preoccupanti e causate a numerosissimi altri funghi.
  • Intossicazioni botuliniche: dovute al consumo di funghi alterati dal batterio anaerobico Clostridium botulinum.

Tra quelle che determinano alterazioni psicologiche:

  • Le intossicazioni che influiscono sulle manifestazioni mentali, o ad azione psicotropica: funghi che causano eccitazione, afrodisismo, isterismo, come la Amanita muscaria e forse la Amanita pantherina.
  • Le intossicazioni da funghi allucinogeni: diverse specie dei generi Panseolus, Stropharia, Psilocybe e alcuni Lycoperdon dei paesi tropicali.
  • Le intossicazioni da funghi ad azione ergotinica: la Claviceps purpurea.

Pericolosità delle sindromi tossiche da funghi

Le intossicazioni da funghi sono meglio dette micetismi e si distinguono, in base al lasso di tempo tra l'ingestione dei funghi e la comparsa dei primi sintomi, in: sindromi a lungo periodo di latenza e in sindromi a breve periodo di latenza.
Quelle a lunga latenza sono irreversibili e si manifestano da 6-8 ore o dopo 12-24 ore o dopo 6-7 giorni; quelle a latenza breve, raramente mortali, si presentano immediatamente dopo l'ingestione, dai primi 15-30 minuti alle 3-6 ore successive.
NB. La precocità del sintomo lascia il tempo alla rapidità dell'intervento curativo che per lo più si concentra con la rimozione dei funghi non ancora del tutto digeriti e assorbiti.

Gestione dell'intossicazione da funghi

La gestione dell'intossicazione fungina inizia precocemente, ovvero dal semplice dubbio della presenza di sintomi da intossicazione. I segni ed i sintomi che possono manifestarsi sono molti ed estremamente eterogenei: dalle turbe psicologiche ai quadri clinici gravi nonché ingravescenti.
In definitiva, per contrastare efficacemente l'intossicazione da funghi è necessario intervenire tempestivamente appoggiandosi alle strutture ospedaliere cui è demandato l'intervento decisivo; nell'attesa, se possibile:

  • liberare lo stomaco (vomito indotto)
  • Liberare l'intestino (impossibile da gestire a casa o sul campo)
  • Applicare compresse di acqua calda per ore e da rinnovare almeno ogni 15'.

Bibliografia:

  • Funghi tossici e velenosi – P. Angeli, E. Lazzarini, R. Para – Hoepli – pag. 9-10; 25:32
  • Funghi – L. Fenaroli – Giunti – pag. 5-6; 12.

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer