Scarola
Ultima modifica 18.03.2020

Cos'è la Scarola

La scarola (o indivia scarola) è una varietà di indivia (come ad es. l'insalata Belga) appartenente alla famiglia delle Asteraceae, Genere Cichorium, Specie endivia, varietà latifolium; la nomenclatura trinomiale della scarola è Cichorium endivia latifolium.
La scarola si presenta come un'insalata a cespo aperto, di colore vede chiaro (o giallino) al vertice delle foglie e bianco sul fusto. Al centro, la scarola racchiude fittamente piccole foglie chiare dette "cuore" del cespo. Alcune varietà di scarola vengono "forzate" per ottenere un colore ancora più pallido; tale pigmentazione può essere indotta legando le foglie esterne e proteggendo il cuore dai raggi solari.
In pieno sviluppo, la scarola cresce in altezza e produce alcune infiorescenze seguite da frutti (o acheni); questi ultimi, comunemente detti semi di scarola, sono piccoli, allungati e di color grigio. E' possibile trapiantare i semi di scarola (a 40cm x 30cm di distanza) anche nell'agricoltura biologica casalinga (magari sviluppandoli prima in semenzaio), ragion per cui è eventualmente consigliabile lasciar andare "in cannone" (pieno sviluppo fruttifero) almeno una pianta della coltivazione precedente.

Composizione nutrizionale dell'Indivia (GENERICO, riferito alla scarola e all'indivia riccia) - Tabelle di Composizione degli Alimenti INRAN

Insalata Belga Valori nutrizionali

Valori nutrizionali (per 100 g di parte edibile)

Parte edibile

69,0%

Acqua

93,0g

Proteine

0,9g

Lipidi TOT

0,3g

Acidi grassi saturi

- g

Acidi grassi monoinsaturi

- g

Acidi grassi polinsaturi

- g

Colesterolo

0,0mg

Carboidrati TOT

2,7g

Amido

0,0g

Zuccheri solubili

2,7g

Fibra alimentare

1,6g

Energia

16,0kcal

Sodio

10,0mg

Potassio

380,0mg

Ferro

1,7mg

Calcio

93,0mg

Fosforo

31,0mg

Tiamina

0,05mg

Riboflavina

0,30mg

Niacina

0,5mg

Vitamina A

213,0µg

Vitamina C

35,0mg

Vitamina E

- mg

In campo aperto, la scarola è seminata nel periodo di fine estate (luglio-agosto) ed è pronta ad essere colta in autunno; solo dove le temperatura non scende vertiginosamente, il prelievo può estendersi fino alla fine dell'inverno. La scarola è quindi di un ortaggio autunno-invernale, eccellente per ottemperare alle necessità vitaminiche e saline nel periodo in cui la maggior parte delle verdure NON è più disponibile.

Scarola in cucina

Il metodo migliore per consumare la scarola è cruda "in insalata"; in questo modo, con l'alimento "vivo", tutto il pool vitaminico e salino rimane invariato, a tutto vantaggio del raggiungimento delle razioni raccomandate.
Non mancano piatti cotti a base di scarola. Le foglie dell'insalata possono essere saltate in padella, brasate o bollite. Per di più, la scarola può costituire la farcitura di arrosti arrotolati, involtini, polpette fritte o saltate, pani speciali, paste ripiene e paste al forno.

Proprietà nutrizionali

L'apporto energetico della scarola è molto basso; essa contiene prevalentemente glucidi semplici (fruttosio), pochissimi lipidi (insaturi) ed altrettante proteine (a basso valore biologico).
La scarola è considerata un ortaggio appartenente al VI e VII gruppo degli alimenti (poiché contiene sia pro-vit. A, sia vit. C) ed il suo consumo è utile anche all'aumento dell'apporto idrico, dell'apporto di potassio e dell'apporto di fibra alimentare.
Se paragonate a quelle della maggior parte degli alimenti della stessa categoria, risultano ottime le concentrazioni di ferro, calcio e riboflavina.
La scarola è un alimento utile nella modulazione della peristalsi intestinale e nella prevenzione della stipsi. Con i suoi eccellenti apporti di acqua e minerali, è ideale per l'alimentazione dello sportivo. Inoltre, avendo un'ottima capacità saziante (fibre + acqua) risulta pressoché onnipresente nel regime alimentare ipocalorico per il dimagrimento. E' anche doveroso sottolineare che il contenuto di fibra alimentare - associato ai fitosteroli, alle sostanze fenoliche, alle vitamine, agli acidi grassi polinsaturi ed al potassio - si rende utile nell'alimentazione di chi soffre di malattie metaboliche e/o presenta un rischio cardiovascolare maggiore rispetto alla norma (ipercolesterolemia, diabete mellito tipo 2, ipertensione, sindrome metabolica ecc.).


Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer