Ultima modifica 10.03.2020

L'olio di lino è un olio di semi utilizzato nell'alimentazione umana soprattutto grazie al suo contenuto in acidi grassi essenziali (AGE/PUFA).

Valori nutrizionali

Energia e macronutrienti per 100g di parte edibile
Energia 899kcal
Protidi 00,0g
Lipidi 99,9g
  Saturi 09,9-05,0g
  Insaturi 90,0-94,9g
    Monoinsaturi 09,9-18,0g
    Polinsaturi 66,0g
Glucidi 00,0g
Vitamine
Tocoferoli (vit. E) ± 15-17mg

Cos'è l'olio di lino?

Il lino è una pianta appartenente alla famiglia delle Linaceae originaria del Medio Oriente, ovvero le attuali Iran, Iraq, Siria, ecc. Ne esistono più di 200 varietà differenti, ma quello coltivato a scopo industriale è il Linum usitatissimum L., il quale si differenzia ulteriormente in due tipologie:

  • Lino da olio: dalla pianta bassa e più rigida, possiede semi grossi e bruni (dai quali si estrae l'olio), e predilige i climi caldi e assolati.
  • Lino da fibra: dalla pianta alta ed a stelo elastico, possiede semi di piccole dimensioni e predilige climi miti, ventilati e senza sbalzi termici

Olio di LinoCome anticipato, l'olio di lino viene utilizzato nell'alimentazione umana perché ricco di acidi grassi essenziali, ovvero i polinsaturi appartenenti alla famiglia omega3 (quasi esclusivamente α-linolenico ALA/LNA/AaL 18:3(ω‰3)) ed omega6 (acido linoleico LA 18:2(ω‰6) e suoi derivati). Questi lipidi sono detti TERMOLABILI, ovvero, subiscono un deperimento/danneggiamento molecolare in seguito all'innalzamento eccessivo della temperatura; ne deriva che, sia la tecnica di estrazione che il confezionamento (ma anche il consumo finale) NON dovrebbero in alcun caso sfruttare il trattamento col calore, seppur giustificabile per finalità conservative.

Metodo di estrazione

L'olio di lino viene prodotto mediante alcuni passaggi; il primo è la spremitura, processo che consente l'estrazione della frazione lipidica assieme a quella acquosa. Il metodo più idoneo è quello a freddo, ovvero che non determina un innalzamento termico superiore a 27-30°C; la maggior qualità di questa tecnica rispetto alle altre consiste nel mantenimento delle proprietà nutrizionali dell'olio di lino (integrità del contenuto in acidi grassi essenziali). Successivamente vengono adottati diversi filtraggi, utili alla separazione delle componenti indesiderate dal prodotto finito.
Esiste una forma NON commestibile di olio di lino cotto utilizzato nel settore delle vernici.
NB. Fino alla prima metà del novecento i semi di lino necessitavano una blanda torrefazione, in quanto sono rivestiti di una mucillagine che ostacola la spremitura; ad oggi questo processo NON DOVREBBE essere più utilizzato... così come dovrebbe risultare obsoleta la filtrazione mediante argilla. Tuttavia, all'acquisto dell'olio di lino, è sempre opportuno approfondirne la provenienza ed il metodo di produzione.

Avvertenze per l'utilizzo

L'olio di lino DEVE essere un prodotto di alta qualità e DEVE essere utilizzato a crudo sugli alimenti. L'olio di lino contiene acidi grassi essenziali (AGE/PUFA) e tocoferoli (vit. E), componenti essenziali lipofili utili al mantenimento delle funzioni cellulari.

La vitamina E è un potente antiossidante, mentre gli AGE sono coagulanti ed anti-coagulanti, regolatori della pressione arteriosa, regolatori della trigliceridemia, regolatori della colesterolemia, componenti delle membrane cellulari ecc. Tuttavia, la loro integrità molecolare nell'olio di lino è soggetta a facile deterioramento; questo dipende soprattutto dalla loro TERMOLABILITA' (sensibilità al calore) e, nonostante la presenza di vit. E, dalla loro sensibilità all'ossidazione ed all'irrancidimento. Se ne evince che l'olio di lino, oltre a non essere indicato per la cottura e predisponendosi al condimento di carni ed ortaggi, NON rappresenta una valida alternativa all'olio d'oliva per la conservazione degli alimenti in barattolo... al contrario! L'olio di lino necessita di una buona conservazione.
E' opportuno conservare l'olio di lino in:

  • Contenitori di vetro scuro, non di plastica, eventualmente di metallo (al fine di impedire il trapasso dei raggi luminosi)
  • Contenitori ermetici (al fine di impedire il passaggio di aria ed ossigeno al loro interno)
  • Contenitori di piccola taglia (in modo da consumarlo in breve tempo riducendone l'esposizione all'ossigeno)
  • Ambienti controllati termicamente e NON caldi (in modo da rallentare i processi di irrancidimento indotti dal calore)

NB. l'olio di lino è un alimento ANCHE considerato integratore alimentare (un perfetto esempio di alimento funzionale); nel caso in cui si scegliesse di consumarlo per favorire il raggiungimento della quota giornaliera di omega3, è opportuno assumerlo nelle stesse porzioni di qualsiasi olio da condimento. NON CI SONO CONTROINDICAZIONI, anzi! Il suo contenuto in omega3 fortemente superiore a quello di omega6 contribuisce al miglioramento del rapporto tra i due acidi grassi essenziali che, dal punto di vista salutistico, dovrebbe prediligere i primi rispetto ai secondi.


Rapporto omega3 : omega6 consigliato 1 : 3   -   Rapporto omega3 : omega6 olio di lino 1 : 0,24


Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer