Norovirus: come si prende, prevenzione, sintomi e come curarlo

Norovirus: come si prende, prevenzione, sintomi e come curarlo
Ultima modifica 24.02.2023
INDICE
  1. Cos'è e come si prende il norovirus?
  2. Come prevenire il Norovirus?
  3. Sintomi del norovirus
  4. Come curare il Norovirus?
  5. Perchè i Norovirus sono difficili da trovare?

Cos'è e come si prende il norovirus?

Norovirus sono virus a singolo filamento di RNA, appartenenti alla famiglia dei Caliciviridae e responsabili della patogenesi infettiva di gastroenteriti di origine alimentare. Raggiungono il loro apice di diffusione nel periodo invernale.

Scoperti nel 1972, hanno acquisito il nomignolo "ufficioso" di virus "di Norwalk" o "Norwalk-like-virus", in virtù di una grossa epidemia sviluppatasi nel 1968 all'interno di un centro ospedaliero americano della città di Norwalk, nello stato dell'Ohio.

Si tratta di virus cosmopoliti, estremamente virulenti e patogeni (sono sufficienti 10 particelle virali). Colpiscono con grande efficacia le numerose comunità che attingono alla stessa fonte di distribuzione pasti (mense scolastiche, ospedaliere, carcerarie, industriali, hotel, navi da crociera ecc.).

I Norovirus vengono trasmessi attraverso il contagio tra le persone o la contaminazione crociata sugli alimenti, nello specifico attraverso:

  • Acque infette;
  • Contaminazione oro-fecale o con il vomito del soggetto infetto, su superfici e alimenti;
  • Nebulizzazione e diffusione delle gocce di flug salivare dell'infetto, nell'aria, su superfici e alimenti.

I Norovirus entrano nell'organismo attraverso la bocca e, una volta superata la barriera gastrica, raggiungono il piccolo intestino quale sede primaria di replicazione.

I cibi responsabili di gastroenterite da Norovirus sono quelli:

  • crudi e infettati per contaminazione crociata;
  • cottiinfettati per contaminazione crociata dopo il processo termico;
  • ostrichefrutti di boscoortaggi e bevande di per sé contaminati - ovviamente, consumati crudi - perché innaffiati con falde non potabili e verosimilmente contaminate da acque nere di scarico. Nel caso delle ostriche, è ipotizzabile la provenienza irregolare o l'inadeguatezza del sistema di allevamento.
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Come prevenire il Norovirus?

I Norovirus sono estremamente resistenti, resistenti all'ossigeno, quindi dotati di notevole longevità sulle superfici raggiunte (fino a una settimana).

Come gli altri virus, i Norovirus sono sensibili al calore (> 60°C) e possono essere facilmente annientati dalla cottura alimentare, dalla pastorizzazione e dalla sterilizzazione dei contenitori e degli strumenti da cucina.

Per evitare il contagio, valgono tutte le norme igieniche di sicurezza di base HACCP; in particolare:

  • Accertarsi sulla provenienza delle derrate (tracciabilità e rintracciabilità) e utilizzare possibilmente prodotti ben confezionati;
  • Prestare attenzione alle temperature di cottura, rigenerazione e alla protezione delle derrate già lavorate;
  • Mantenere l'igiene dei locali e dell'attrezzatura;
  • Il personale addetto deve adottare tutte le precauzioni igieniche fondamentali: lavarsi sempre le mani prima di maneggiare i prodotti, cambaire gli abiti ad ogni servizio, eventualmente indossare mascherine, autocontrollo dello stato di salute e, in caso di sintomi, evitare di lavorare ecc.

I protocolli di routine per rilevare il norovirus nelle vongole e nelle ostriche mediante reazione a catena della polimerasi di trascrizione inversa vengono impiegati da laboratori governativi, come la "Food and Drug Administration" (FDA) negli Stati Uniti.

Dal 2020 è disponibile un vaccino che si basa sull'utilizzo di una particella costituita dalle proteine del capside del norovirus, per imitarne la struttura. Poiché in questa particella è assente l'RNA, risulta incapace di riprodursi e non può causare un'infezione.

["Norovirus Vaccine" (PDF). Archived (PDF) from the original on 2008-10-02. Retrieved 2008-08-26].

Al personale di servizio della grossa ristorazione collettiva  "a rischio" (con sintomi) è consigliabile seguire tempestivamente un iter diagnostico composto da:

  • Accertamenti microbiologici;
  • Ricerca diretta dell'antigene nelle feci (ELISA);
  • Ricerca dell'RNA virale (RT-PCR o Real-time PCR).

Sintomi del norovirus

L'esordio della gastroenterite da Norovirus è frequentemente improvviso.

L'incubazione dei Norovirus varia solitamente dalle 12 alle 48 ore circa, mentre i sintomi si manifestano per circa 24/48 - quasi mai oltre le 72 ore.

Una volta raggiunto il numero di Norovirus intestinali necessario ad innescare la malattia, compaiono:

Non si esclude la manifestazione di sintomi influenzali come febbricolacefalea dolori muscolari associati a spossatezza ed astenia. E' stata segnalata anche la perdita del gusto.

["Norovirus - Clinical Overview - CDC". www.cdc.gov. Archived from the original on 2016-03-17. Retrieved 2016-03-28].

Come curare il Norovirus?

Il decorso della gastroenterite da Norovirus è benigna nella stragrande maggioranza degli eventi, con eccezione dei casi complicati, come quelli degli immunodepressi, pazienti oncologici, anziani fragili ecc.

Negli immunocompromessi può intaurare una patologia a lungo termine, con o senza sintomi. Nei casi più gravi, le infezioni persistenti possono portare a enteropatia associata a norovirus, atrofia dei villi intestinali e malassorbimento.

La cura della gastroenterite è solitamente la dietoterapia finalizzata a gestire i sintomi e mantenere lo stato nutrizionale. E' spesso utile l'integrazione alimentare con minerali. Possono essere utilizzati antiemetici e antidiarroici. L'uso dei probiotici è controverso in termini di reale efficacia.

Di solito è sufficiente assicurarsi di rimanere ben idratati e mangiare cibi facilmente digeribili. Sono consigliati anche prodotti che tendono ad aumentare la consistenza fecale.

Poichè il decorso è solitamente limitato a pochi giorni, è possibile limitare drasticamente la scelta senza correre il rischio di sbilancio nutrizionale.

  1. A colazione o ai pasti secondari: tè normalmente zuccherato accompagnato da alimenti secchi, come ad esempio le fette biscottate (anche con poco miele), sono solitamente ben tollerati.
  2. Ai pasti principali: riso, patate o pasta lessati, eventualmente con poco olio e formaggio grana, sono la soluzione migliore per la maggior parte delle persone.

Verranno poi introdotti progressivamente:

  1. fonti proteiche ben digeribili, come pesce e carne magri (lessi, a vapore o al massimo in padella con un cucchiaio d'olio);
  2. verdura cotta con un cucchiaio d'olio, in quantità proporzionali alla consistenza delle feci; ma finché le evacuazioni sono acquose meglio evitarla;
  3. seguiranno, modeste porzioni di verdura cruda e frutta (non lassativa), e l'inserimento dei formaggi magri e delle uova.

Attenzione! Dopo l'infezione, l'immunità allo stesso ceppo del virus – il genotipo specifico – protegge dalla reinfezione per un periodo compreso tra 6 mesi e 2 anni. Questa immunità non protegge completamente dall'infezione con gli altri diversi genotipi del virus.

[Payne DC, Parashar UD, Lopman BA (February 2015). "Developments in understanding acquired immunity and innate susceptibility to norovirus and rotavirus gastroenteritis in children". Current Opinion in Pediatrics. 27 (1): 105–9].

Perchè i Norovirus sono difficili da trovare?

I Norovirus sono patogeni che hanno creato non pochi problemi alla comunità scientifica.

Viste le loro piccolissime dimensioni (che fino a poco tempo fa rendevano necessario l'utilizzo del microscopio elettronico) e l'impossibilità di coltivarli o isolarli, per molto tempo sono stati riconosciuti solo ed esclusivamente attraverso il dosaggio degli anticorpi nel sangue.

Oggi la diagnosi specifica di norovirus viene effettuata di routine mediante analisi della reazione a catena della polimerasi (PCR) o analisi PCR quantitative, che danno risultati entro poche ore. Questi test sono molto sensibili e possono rilevare anche solo 10 particelle virali.

La tecnica cha e hcontribuito ad identificare almeno 5 genogruppi di Norovirus: GI, GII, GIII, GIV e GV, differenziati rispettivamente in una ventina di cluster, dei quali almeno 3 colpiscono l'essere umano.

Ciò nonostante, i Norovirus rimangono i principali virus gastroenterici diffusi nei Paesi sviluppati.

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer