Ultima modifica 23.12.2019

In collaborazione con la dott.ssa Eleonora Roncarati


La lotta tra cibo e corpo, tra natura e cultura, accomuna diversi disturbi; quelli maggiormente studiati sono i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), quali anoressia, bulimia e binge eating disorder, ma recentemente si sta diffondendo un'altra psicopatologia che colpisce principalmente il sesso maschile e che ha diversi elementi in comune con i disturbi sopra citati: si tratta del dismorfismo muscolare o bigoressia o anoressia inversa.
Dismorfismo muscolareChi soffre di anoressia vuole apparire sempre più magro, fino a scomparire, mentre i bigoressici desiderano letteralmente ingigantirsi; in entrambi i casi il risultato non è mai soddisfacente, in quanto l'obbiettivo ideale consiste nel raggiungimento di una forma fisica che in natura non è possibile ottenere [testo di riferimento: ANTICORPI].
L'elemento che accomuna questi disturbi è l'attenzione ossessiva per la propria immagine corporea che però viene percepita in modo distorto (dispercezione corporea). Tuttavia, è opportuno sottolineare che il dismorfismo muscolare non appartiene al gruppo dei DCA [nel Manuale Diagnostico Statistico IV° edizione (DSM IV°), DCA e Disturbo di Dismorfismo Corporeo sono trattati come psicopatologie differenti], ma rappresenta una psicopatologia diversa, nella quale a destare la preoccupazione ed il disagio non è l'intero corpo (l'intera forma fisica), bensì una parte specifica (naso, bocca, braccia, massa muscolare ecc.) o addirittura una reazione fisiologica (arrossire, sudare ecc), che viene percepita come eccessiva o difettosa; inoltre, la preoccupazione può riguardare simultaneamente diversi distretti.
La costruzione dell'immagine diviene un progetto, un obbiettivo e una pratica costante, nella quale la focalizzazione sul corpo (o su certe parti di esso) e la ricerca di muscolarità (strettamente legati all'insoddisfazione per il proprio aspetto) sono fattori di rischio fondamentali ma non sufficienti per lo sviluppo del dismorfismo muscolare.

Criteri diagnostici per Disturbo di Dismorfismo Corporeo

  1. Preoccupazione per un supposto difetto nell'aspetto fisico; se è presente una piccola anomalia, l'importanza che la persona le dà è di gran lunga eccessiva.
  2. La preoccupazione causa disagio clinicamente significativo oppure menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo o in altre aree importanti.
  3. La preoccupazione non risulta meglio attribuibile ad un altro disturbo mentale (l'insoddisfazione riguardante la forma e le misure corporee nell'anoressia nervosa).

Nel DSM-VI è specificato che:

  • La caratteristica essenziale del Disturbo di Dismorfismo Corporeo è la preoccupazione per un difetto nell'aspetto fisico (criterio A). Il difetto può essere immaginario oppure, se è presente una piccola anomalia fisica, la preoccupazione del soggetto è di gran lunga eccessiva.

Questi difetti possono riguardare: faccia, testa, capelli più o meno folti, acne, pallore o rossore, sudorazione, asimmetrie o sproporzioni del viso o eccessiva peluria. Altre preoccupazioni comuni riguardano forma, misure o qualche altro aspetto di naso, bocca, occhi, orecchie, denti, mascella. Tuttavia ogni altra parte del corpo può diventare motivo di preoccupazione (gambe, pancia, fianchi, braccia ecc...), così come le misure corporee globali, la corporatura e la massa muscolare.

  • Diversamente dalle normali preoccupazioni per l'aspetto fisico, la preoccupazione per l'aspetto fisico nel dismorfismo corporeo comporta eccessivo dispendio di tempo, e risulta associata a significativo disagio o menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo o in altre aree importanti (criterio B).

Le persone con questo disturbo provano quindi un grande disagio per la loro supposta deformità, descrivendo spesso le loro preoccupazioni come "intensamente dolorose", "tormentose" o "devastanti". Le loro preoccupazioni sono così difficili da controllare che spesso non riescono a resistervi; come conseguenza passano molte ore al giorno a pensare al loro "difetto", al punto che questi pensieri possono dominare la loro vita. Oltre al "pensare", si manifesta frequentemente anche un controllo frequente del difetto, diretto o attraverso una superficie riflettente (specchio, vetrine di negozi ecc...).
Questi sentimenti di consapevole vergogna possono portare all'evitare delle situazioni di lavoro, scuola o contatto sociale con conseguenti: isolamento sociale, abbandono della scuola e del lavoro o evitare i colloqui di lavoro o lavorare al di sotto delle proprie potenzialità.

  • I soggetti con tale disturbo tendono confrontare la parte "brutta" del loro corpo con quella degli altri.
  • Possono esserci frequenti richieste di rassicurazione circa il difetto, che tuttavia portano sollievo solo temporaneo.
  • Comportamenti che mirano a migliorare il difetto includono esercizio fisico (per es. sollevamento pesi) e dieta. L'esercizio fisico associato al dismorfismo è eccessivo e compulsivo, dunque differente dall'esercizio salutare: gli uomini con dismorfismo corporeo si esercitano compulsivamente al fine di aumentare la massa muscolare ma l'immagine che vedono allo specchio non è mai soddisfacente.

E' possibile affermare che anche nei maschi l'insoddisfazione per il proprio aspetto fisico può incoraggiare comportamenti insalubri (come ricorso a diete incongrue, esercizio fisico eccessivo e compulsivo, abuso di integratori o steroidi) ma di per sé non rappresenta un sintomo di interesse psichiatrico; diviene patologica quando il soggetto giunge ad una convinzione assoluta della propria deformità, percepita come tanto evidente da non poter suscitare negli altri se non disgusto e derisione.
L'ansia e la preoccupazione che ne conseguono portano ad un disturbo della funzionalità sociale (cioè grande difficoltà nelle relazioni sociali). [testo di riferimento: Body Building. Atleti in lotta con il corpo. Doping, sport e dismorfofobia muscolare]


Bibliografia:

  • ANTICORPI. Dieta, fitness e altre prigioni - Luisa Stagi - Franco Angeli, Milano, 2008.
  • Body Building. Atleti in lotta con il corpo. Doping, sport e dismorfofobia muscolare - Sofia Tavella -Quattroventi, Urbino 2008.
  •  DSM IV-TR Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders; Fourth Edition, Text revision - Washington, DC, American Psychiatric Association, 2000.

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer