Ultima modifica 27.09.2019

La Gravidanza

Il giusto apporto di iodio in gravidanza (o gestazione) è fondamentale per il corretto e completo sviluppo del feto.
Iodio in GravidanzaDi per sé, la gravidanza è uno stato fisiologico femminile che subentra a partire dall'impianto embrionale  nell'endometrio uterino; la durata di tale condizione oscilla intorno alle 38 settimane (con le dovute differenze soggettive), durante le quali i fabbisogni e le necessità della gravida, e del frutto del concepimento, risultano in continua evoluzione.

Energia, nutrienti plastici e molecole o microelementi essenziali devono ottemperare alle necessità basali e quotidiane della madre, nonché allo sviluppo ed alla crescita del feto.

Per approfondire, leggi: dieta in gravidanza »

Fabbisogno

Nello specifico, l'apporto di iodio alimentare per una donna adulta si aggira intorno ai 150 microgrammi(µg)/die e l'incremento della razione raccomandata in caso di gestazione è pari a 25µg/die; in definitiva, l'apporto di iodio in gravidanza dovrebbe aggirarsi sui 175µg/die.

Alimenti ricchi di Iodio

Classifica delle fonti alimentari di iodio:

NB: AL fine di prevenire la carenza iodica che caratterizza l'intera penisola, si consiglia di consumare sale da tavola (cloruro di sodio) integrato con iodio per almeno 2/3 dell'uso totale. Purtroppo, ad oggi il consumo di sale iodato non raggiunge ancora livelli sufficienti a prevenire la carenza iodica nella dieta degli italiani.

Funzioni

Lo iodio è un costituente fondamentale degli ormoni tiroidei, pertanto la sua funzione si correla direttamente con l'azione specifica dei suoi ormoni: il T4 (tetraiodotironina) ed il T3 (triiodotironina). Indagini ad ampio campione sul consumo alimentare di iodio e sulla relativa comparsa dei sintomi carenziali hanno dimostrato che, mediamente, la quota di iodio introdotta con l'alimentazione NON raggiunge il fabbisogno minimo per il corretto funzionamento organico; è comunque d'obbligo specificare che un apporto iodico pari a 30-40mcgr/die sembra sufficiente a scongiurare le alterazioni ormonali del T4 e del T3.

Effetti della Carenza

Nel 1990, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stimato che oltre 20 milioni di persone al mondo soffrono di un deficit cerebrale a causa della carenza iodica nella dieta; questi dati pongono la dieta ipo-iodica al primo posto nella classifica mondiale delle cause prevenibili rispetto ai deficit mentali.
Il sintomo specifico della carenza di iodio è il gozzo, ovvero un'alterazione anatomica caratterizzata dall'aumento dell'ormone ipofisario Thyroid Stimulating Hormone (TSH), infatti, tale condizione è giustificata dall'iper-stimolazione della ghiandola tiroidea e dal suo incremento di volume. Questa reazione si finalizza all'ottimizzazione della captazione, fissazione ed estrazione della maggior quantità possibile di iodio ematico circolante.

Eccesso di iodio

Molto raro ma comunque degno di nota è il super dosaggio; in tal caso possono comparire gozzo tossico (morbo di Plummer) ed ipertiroidismo.

Importanza in Gravidanza

Lo iodio in gravidanza è fondamentale al fine di prevenire complicazioni nello sviluppo fetale; tuttavia, secondo i Livelli di Assunzione Raccomandata di Nutrienti per la popolazione italiana (LARN), la valutazione e la correzione dietetica dell'apporto di iodio dev'essere necessariamente effettuata nel periodo pre-gravidico. In caso contrario, analogamente alla carenza del periodo gestazionale, il deficit pre-gravidico può favorire:

  • aborto
  • incremento della mortalità peri-natale
  • anomalie congenite
  • alterazioni neurologiche
  • deficit mentale.

Pare che tali complicazioni, legate alla carenza di iodio in gravidanza (soprattutto nei primi due trimestri) ed al suo scarso apporto nel periodo pre-gravidico, possano essere facilmente prevenute garantendo solamente 1 mcg/kg di peso corporeo/die; tuttavia, stimando il peso medio gestazionale raggiunto in Italia, un apporto simile andrebbe a coprire con fatica anche solo il 40-50% della razione giornaliera consigliata.
In definitiva, al fine di prevenire le complicanze sul feto indotte dalla malnutrizione ipo-iodica della gestante, si consiglia di verificare che l'apporto di iodio pre-gravidico raggiunga i 150mcgr/die e che l'apporto di iodio in gravidanza (soprattutto nei primi due trimestri) sia pari a 175mcgr/die.


Bibliografia:

  • Farmaci in gravidanza – Emilio Arisi – pag 183-184.
  • Livelli di Assunzione Raccomandati di Nutrienti per la popolazione italaiana (LARN) – Socità Italiana di Nutrizione Umana (S.I.N.U.) - pag 175:179.

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer