Dieta e diabete gestazionale
Ultima modifica 15.11.2023

Diabete mellito gestazionale (GDM)

Per diabete mellito gestazionale si intende qualsiasi forma di intolleranza al glucosio (e di qualunque grado) che insorge nel periodo della gravidanza (da qui il sinonimo "diabete gravidico"); il diabete gestazionale insorge con maggior frequenza tra la 10° e la 14° settimana di gravidanza e molto spesso è riconducibile ad un diabete mellito tipo 2 scatenato dai cambiamenti metabolici tipici della gestazione stessa.

Il diabete gestazionale è quindi un diabete mellito silente che esordisce in gravidanza e che, oltre per la ridotta tolleranza al glucosio, nel 75% dei casi si caratterizza per una ridotta secrezione insulinica.

Nota: Il diabete gestazionale si correla molto frequentemente ad anamnesi familiare per diabete mellito tipo 2.
Il diabete gestazionale è una condizione morbosa abbastanza diffusa e da non sottovalutare; oltre a "cronicizzare", peggiorando lo stato di salute della madre anche dopo il parto, il diabete gestazionale può compromettere lo sviluppo fetale fino a determinarne la morte neonatale. E' quindi deducibile che il controllo dei fattori di rischio, il monitoraggio dei valori in gravidanza e la diagnosi precoce del diabete gestazionale siano precauzioni necessarie alla riduzione della sua morbilità.

Fattori di rischio del diabete gestazionale: obesità, familiarità per diabete mellito, glicosuria, diabete gestazionale pregresso ed età >25 anni.

In gravidanza è normale che, a partire dal 3° mese, si manifesti una certa riduzione della tolleranza glucidica; per verificare che il cambiamento sia fisiologico e non patologico, è necessario che la gestante inizi un iter di screening glicemico mediante il "test da 50g di glucosio" il quale, se con esito positivo, richiede un ulteriore approfondimento con il "test da 100g di glucosio".

Nota: Il diabete gestazionale (che insorge nel periodo della gravidanza) DEVE essere ben differenziato da quello PRECEDENTE il concepimento (quindi già presente da prima della gravidanza), meglio definibile "diabete mellito in gravidanza".

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Dieta

Riassumere in poche righe le linee guida per una buona e sana alimentazione in gravidanza (ancor più importanti nel caso di un diabete gestazionale), non è semplice; cercheremo quindi di essere esaustivi ma allo stesso tempo specifici, trattando prevalentemente gli aspetti energetici e di ripartizione dei macronutrienti.

Iniziamo col precisare che, se al primo posto tra i fattori di rischio riconosciamo l'obesità, per ridurre al minimo l'insorgenza e l'ingravescenza del diabete gestazionale, è innanzi tutto necessario normalizzare il peso corporeo PRIMA dell'inizio della gravidanza. Ciò può essere applicato in una situazione "pianificata" rammentando che: per dimagrire rimanendo in salute è necessario perdere NON più di 3kg al mese (ergo, massimo 36kg all'anno). Se ne evince che, in un oggetto obeso, normalizzare il peso al fine di ridurre il rischio di diabete gestazionale potrebbe necessitare un cospicuo posticipo della gravidanza stessa.

Anche in corso di gravidanza è FONDAMENTALE monitorare (meglio se settimanalmente) l'incremento ponderale; l'aumento del peso per una gravida obesa (sovrappeso (7-11,5kg), normopeso (11,4-16kg) o in sottopeso 12,5-18kg), ma ciò non significa che durante la gestazione debba manifestarsi un dimagrimento generalizzato, poiché ciò impedirebbe il corretto sviluppo del nascituro!

Il fabbisogno calorico di un soggetto con diabete gravidico (mediamente) NON dovrebbe superare le 30-32 kcal per ogni kg di peso corporeo fisiologico desiderabile; pertanto, DAL 2° MESE in avanti, la gravida deve assumere un quantitativo energetico-giornaliero proporzionale al suo stato di nutrizione: per un soggetto obeso o in sovrappeso è +200kcal/die, per un soggetto in normopeso è +300kcal/die e per un soggetto sottopeso è +365kcal/die.

NB. Nel caso in cui la gravida debba rimanere a riposo completo (semi-allettamento), per i soggetti obesi o in sovrappeso il surplus calorico deve attestarsi intorno alle 100kcal/die.
In caso di diabete gestazionale, la quota proteica della dieta rimane invariata: circa il 13% delle kcal totali + 6g, oppure 1,3-1,7g per kg di peso corporeo fisiologico desiderabile. La porzione lipidica è addirittura proporzionalmente uguale a quella normale, ovvero il 25% delle kcal totali, anche se, più nel diabetico che in quello sano, sarebbe opportuno mantenere i livelli di grassi saturi al 7-10% e favorire di più l'introito degli acidi grassi monoinsaturi ed essenziali (ω‰3 = 0,5% delle kcal tot e ω‰‰6 = 2% delle kcal tot).
Prima di affrontare la stima dei glucidi nella dieta, ricordiamo che il diabete mellito è una malattia metabolica che induce una ridotta tolleranza al glucosio e spesso una ridotta secrezione di insulina, pertanto nella terapia alimentare risulta estremamente importante valutare:

Purtroppo NON è possibile abbattere eccessivamente la porzione di carboidrati totali, in quanto risultano necessari ai processi energetici del feto, ma è comunque auspicabile ridurli al minimo indispensabile per favorire il ripristino di una condizione metabolica soddisfacente.
Se in un soggetto sano e sedentario, la ripartizione nutrizionale è di circa: 13% proteine, 25-30% lipidi e 62-57% carboidrati... nella gravida sana diventa 13%+6g proteine, 25-30% lipidi e quel che rimane carboidrati. A mio avviso, oltre a prediligere alimenti con il minor indice glicemico, nel diabete gestazionale è fondamentale ridurre "all'osso" la porzione di glucidi semplici (non superiore all'8-10%, contro il 12% del soggetto sano) e aumentare l'apporto di grassi e proteine fino al limite superiore del raccomandato. Facciamo un esempio:

Gravida con diabete gestazionale, 6° mese, IMC 29,4 per un peso di 78kg (peso fisiologico 55kg)

  •  Fabbisogno energetico 32kcal * 55kg (peso desiderabile) = 1760kcal (che corrispondono all'energia normale + 200kcal della gravidanza in presenza di sovrappeso).
  • Proteine, due metodi di calcolo:
    • (13% di 1760) + 6g = 63,2g
    • 1,3g * kg di peso fisiologico (55)/coefficiente energetico proteine (4) = 71,5g

In tal caso, per poter mantenere al minimo la quota di carboidrati complessiva, scegliamo il 2° metodo!

Nota. Si è scelto un coefficiente di 1,3, ma come già specificato sopra, è possibile raggiungere anche 1,7g/kg di peso corporeo fisiologico desiderabile.

  • Lipidi: tra il 25% e il 30%, scegliamo il 30% per mantenere al minimo al quota di carboidrati complessiva, con il semplice accorgimento di mantenere al 7-10% i grassi saturi e aumentare drasticamente la quota dei grassi essenziali e monoinsaturi (compito del dietista):
    30% di 1760kcal/coefficiente energetico lipidi (9) = 58,7g
  • Carboidrati TOTALI: si calcolano sull'energia rimanente, escludendo lipidi e proteine dall'apporto complessivo:
    1760kcal - energia proteine (286kcal) - energia grassi (528kcal)/coefficiente energetico carboidrati (3,75) = 252g

Nota: La quota di glucidi semplici deve rimanere attorno all'8-10% (compito del dietista).

Ovviamente non è intenzione di quest'articolo "semplificare" o fornire gli strumenti necessari per comporre la dieta di un diabetico gestazionale, le nozioni di cui tener conto sono molte di più e ciò rappresenta un lavoro complesso anche per un professionista. Tuttavia, per i soggetti a rischio, credo possa essere d'aiuto avere un prospetto generale delle reali necessità riferite ad un disturbo così diffuso e altrettanto grave come il diabete gestazionale.

Bibliografia

  •  IL DIABETE MELLITO: Criteri Diagnostici e Terapeutici: un aggiornamento -   C. M. Rotella, E. Mannucci, B. Cresci – SEE Firenze – pag 43:45
  •  Manuale di nutrizione clinica – R. Mattei – Medi Care – Franco Angeli – pag 407:409.

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  1. Diabete gestazionale
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Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer