Dieta per la cistite: cosa mangiare e cosa bere

Dieta per la cistite: cosa mangiare e cosa bere
Ultima modifica 21.02.2024
INDICE
  1. Dieta e cistite: cosa fa sempre bene o sempre male?
  2. Dieta per la cistite interstiziale
  3. Cistite infettiva: prevenzione alimentare

La cistite è un'infiammazione / irritazione della vescica che costituisce una tra le più frequenti patologie del tratto urinario.

Interessa prevalentemente il sesso femminile e si manifesta principalmente con bruciore e dolore alla minzione, sensazione di fastidio, sensazione di svuotamento incompleto della vescica e aumento della frequenza (ma riduzione del volume) delle minzioni.

Raramente la cistite si rivela pericolosa (con infezione renale) e i casi più lievi si risolvono spontaneamente nel giro di qualche giorno. Tuttavia, alcuni soggetti tendono frequentemente alle recidive e necessitano di una cura specifica.

E' sempre consigliabile appoggiarsi alla valutazione di un medico specialista anche se, spesso, le persone spesso colpite imparano a gestire autonomamente la cistite recidivante. Al contrario, l'intervento dell'urologo è fondamentale e urgente quando:

  • Compaiono sangue e/opus nelle urine;
  • In gravidanza;
  • Nei bambini
  • Nel sesso maschile, perché, pur essendo meno soggetto, ha più possibilità di riscontrare un quadro grave.

Esistono fondamentalmente due tipologie di cistite: batterica e interstiziale.

Quella batterica si basa sulla risalita dei microorganismi - in genere coliformi - attraverso l'uretra fino alla vescica (evento favorito ad es. dall'uso del catetere, dalla scarsa o errata igiene intima ecc.). Si cura generalmente con l'uso di farmaci antibiotici, antinfiammatori e antispastici.

La cistite interstiziale è una forma di cistite non evidente (priva di segni clinici) e resistente ai farmaci; colpisce soprattutto le donne di mezza età e va trattata differentemente rispetto alla cistite batterica. La causa eziologica è quasi sempre sconosciuta ed in molti sospettano che si possa trattare di una reazione avversa a certi alimenti o bevande, con conseguente irritazione, o di una reazione psicosomatica.

In questo breve articolo cercheremo di capire meglio come impostare la dieta per la cistite.

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Dieta e cistite: cosa fa sempre bene o sempre male?

Prima di tutto, è bene tenere a mente che le due forme di cistite necessitano di un trattamento specifico e, spesso, rispondono diversamente alla terapia dietetica e comportamentale.

In secondo luogo, rammentiamo che la correlazione tra dieta e cistite è maggiore nella forma interstiziale rispetto a quella batterica, perché nella prima gli alimenti e le bevande costituiscono l'unica possibile causa scatenante e, pertanto, l'unica possibile prevenzione o cura.

Sono pochi gli elementi dietetici comuni tra la terapia della cistite infettiva e quella della cistite interstiziale.

Il primo filo conduttore che lega entrambi i quadri clinici è il ruolo benefico dell'acqua. Aumentare il livello di idratazione, consumando cibi che ne sono più ricchi e bevendo maggiormente nell'arco della giornata, con conseguente aumento della diuresi, è un comportamento benefico sia per la cistite infettiva che per quella interstiziale. Un flusso di urina più frequente ottimizza l'espulsione di eventuali patogeni. Inoltre, le urine più diluite sono meno ricche delle molecole che, potenzialmente, possono irritare la vescica nella cistite interstiziale.

Il secondo punto comune tra le due forme è l'influsso negativo dei cibi e delle bevande piccanti o irritanti. Peperoncino, pepe nero, bevande gassate e grosse quantità di caffè peggiorano sempre la condizione della vescica.

Se invece prendiamo in esame la variabile del pH urinario, la faccenda si complica. Un pH molto lontano dai valori normali si rivela sempre poco tollerato da una vescica già di per sé irritata o infiammata. Bisogna però considerare che, nella cistite interstiziale, l'abbondanza di potassio - che sappiamo essere un agente alcalinizzante - tende ad interagire con i recettori del dolore, aggravando i sintomi. Inoltre, sappiamo anche che i batteri più comunemente implicati nella colonizzazione della vescica sono sensibili all'acidità. Abbassare il pH delle urine può, quindi, partecipare alla prevenzione della cistite infettiva - una strategia che tentano di adottare le persone recidive.

Tutto lascerebbe pensare, quindi, che il pH giusto per la cistite sia più acido che basico. Nella pratica, d'altro canto, spesso alcuni alimenti percepiti come acidi arrecano fastidio. Questo dipende soprattutto dal fatto che il gusto acido non è un buon parametro di riferimento, e che gli alimenti realmente acidificanti o alcalinizzanti le urine sono diversi da quelli che potremmo pensare.

Dieta per la cistite interstiziale

Come anticipato, l'importanza della dieta nella cistite interstiziale è molto elevata. Un'alimentazione appropriata non risolve il problema nel senso stretto del termine, perché si tratta di una condizione piuttosto che di una malattia, ma può prevenire l'insorgenza dei sintomi o alleviare in maniera importante il fastidio cronico con cui molti sono obbligati a convivere.

Nella ricerca dei prodotti potenzialmente responsabili dei sintomi di cistite interstiziale, bisogna tenere conto che il tempo di insorgenza è di sole 2 o 4 ore dall'ingestione.

Una buona scelta alimentare, però, può ridurre fino al 50% la gravità delle manifestazioni e, complessivamente, portare a buoni risultati in soli 3 mesi.

Uno studio del 2023 che ha valutato la sensibilità alimentare tra le persone con cistite interstiziale o altri dolori pelvici e un gruppo di controllo senza la condizioni ha scoperto che:

  • Circa il 70% delle persone nel gruppo con cistite interstiziale presentava più di una sensibilità alimentare;
  • Le persone con sintomi di cistite interstiziale erano più sensibili a determinate bevande e cibi piccanti rispetto ad altri gruppi;
  • Rispetto ai partecipanti di etnia caucasica, i partecipanti di etnia nera con cistite interstiziale hanno riportato una maggiore sensibilità alle bevande alcoliche e non contenenti caffeina, e un tasso più elevato di urgenza urinaria.

[Food Sensitivities in a Diverse Nationwide Cohort of Veterans With Interstitial Cystitis/Bladder Pain Syndrome - Aubrey Jarman, Jessica L Janes, Barbara Shorter, Robert Moldwin, Amanda M De Hoedt, Kamil E Barbour, Jayoung Kim, Stephen J Freedland, Jennifer T Anger - PMID: 36001744 PMCID: PMC10542818 DOI: 10.1097/JU.0000000000002938]​.

La American Urological Association ha stilato una lista di alimenti innocui per chi soffre di cistite interstiziale:

Al contrario, il consumo di certi alimenti può aumentare i sintomi della cistite interstiziale.

L'Interstitial Cystitis Association rileva che gli alimenti e le bevande che scatenano i sintomi variano da persona a persona.

Secondo la Global Interstitial Cystitis/Bladder Pain Society, la modifica della dieta è un piano di trattamento vitale per le persone con sensibilità alimentari. Ciò può includere la limitazione o l'esclusione di cibi e bevande che modificano profondamente il pH delle urine, come:

L'importanza del diario alimentare nella terapia contro la cistite interstiziale

Nella ricerca del fattore scatenante la cistite interstiziale può essere molto utile compilare un diario alimentare.

La compilazione non deve limitarsi ad annotare solo i cibi consumati, ma deve tenere in considerazione anche: attività sportiva, lavorativa, eventuali situazioni particolari o stressanti ed il momento di insorgenza dei sintomi.

Il sistema più corretto sarebbe quello di iniziare la dieta per la cistite con una terapia così detta "elementare", aggiungendo progressivamente, uno per volta, tutti gli alimenti e le bevande (lasciando trascorrere 7 giorni tra uno e l'altro). In questo modo è possibile identificare il prodotto responsabile della sintomatologia.

Un altro sistema è quello inverso. In presenza dei sintomi, partendo dal un regime alimentare consuetudinario, andranno esclusi progressivamente (uno per volta, con 7 giorni tra uno e l'altro) tutti i cibi "vietati".

Il diario alimentare della dieta per la cistite può essere utilizzato sia a livello personale, sia come strumento di consulto per il medico di base o l'urologo curante.

Cistite infettiva: prevenzione alimentare

Una volta contratta, la cistite infettiva dovrebbe essere debellata con l'aiuto di farmaci antibiotici. Per questo, la dieta svolge un ruolo importante soprattutto nella prevenzione, assieme ad una certa modifica delle abitudini e dei comportamenti a rischio.

La prevenzione della cistite infettiva prevede una serie di accorgimenti comportamentali e nutrizionali ben definiti:

  • Cura dell'igiene intima:
    • pulizia regolare ma senza esagerare;
    • evitare prodotti molto aggressivi, per non annientare la naturale barriera della flora batterica fisiologica;
    • non pulire prima l'ano e poi i genitali;
  • Limitare i comportamenti sessuali a rischio;
  • Curare lo svuotamento della vescica;
  • Mantenere lo stato di idratazione ed incrementare la minzione giornaliera, sia in frequenza, sia in volume;
  • Consumare alimenti che potrebbero favorire la remissione della cistite. Un prodotto abbastanza conosciuto è il mirtillo rosso americano (cranberry) che, grazie alle proantocianine di tipo A (PACs), può ridurre l'adesione dei batteri all'epitelio della vescica;
  • Secondo alcuni, potrebbe essere utile la riduzione del pH urinario.

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer