Apnea Subacquea - Rischi e Pericoli

Ultima modifica 03.07.2019

Nell'articolo che seguirà verrà trattato un argomento fondamentale, comune a tutte le attività sportive potenzialmente a rischio: la SICUREZZA; più precisamente la riduzione dei rischi e dei pericoli nell'attività dell'apnea subacquea.
SubacqueaL'apnea subacquea è una disciplina sportiva praticabile a tutti i livelli, dall'amatoriale al professionismo; si tratta di un cosiddetto sport MINORE, in quanto il livello di popolarità e l'importanza degli sponsor risultano assolutamente marginali rispetto a molte altre attività più conosciute (calcio, pallavolo, pallacanestro, nuoto, tennis ecc). L'apnea subacquea si svolge in acqua, quindi in un ambiente speciale, e per definizione è caratterizzata dalla totale assenza di ventilazione polmonare durante la performance (NON va quindi confusa con l'immersione provvista di autorespiratore - ARA). Le specialità dell'apnea subacquea sono molte ed abbastanza eterogenee:

  • Apnea Statica: è considerata la forma più pura di apnea subacquea. Consiste nel raggiungimento del tempo massimo di assenza respiratoria; l'allenamento specifico è costituito soprattutto da training mentale (guidato e/o autogeno), respirazione prana-yama (estrapolata dallo yoga) e tabelle specifiche svolte sia a secco che in piscina.
  • Apnea Dinamica: come si intuisce dal termine stesso, rappresenta la disciplina di apnea subacquea che si sviluppa "in movimento". Consiste nel raggiungimento della maggior distanza possibile e misurabile in verso "orizzontale" (con pinne o a rana subacquea); l'allenamento specifico si svolge in piscina e prevede un grosso volume di lavoro organizzato per tabelle; anche in questo caso non mancano il training mentale e la respirazione prana-yama.
  • Apnea Profonda: che misura il raggiungimento della profondità massima misurabile per mezzo di un cavo guida (perpendicolare al fondo); a sua volta si differenzia in 3 discipline:
    • Assetto Costante: che sfrutta la propulsione del corpo (con pinne o a rana subacquea) sia in discesa che in risalita
    • Assetto variabile regolamentato: che in discesa sfrutta la propulsione di una "slitta" zavorrata (max 30kg), mentre in risalita consente la trazione delle braccia sul cavo guida (simile ad un'arrampicata)
    • Assetto variabile NO limits: che in discesa sfrutta la propulsione di una slitta zavorrata senza limiti di massa, mentre in risalita si è facilitati dall'abbrivio di un pallone gonfiato a gas mediante una bombola applicata sulla slitta.

L'allenamento specifico varia nelle tre discipline e quello dell'assetto costante risulta più "fisico" rispetto agli altri; in ogni caso, ogni specialità comprende training mentale e respirazione prana-jama con l'aggiunta di esercizi/esercitazioni di profondismo (per facilitare la compensazione dei seni). Il volume di allenamento specifico è abbastanza ridotto e si caratterizza per l'ampiezza dei tempi di recupero.

  • Jump blue: L'atleta deve compiere in apnea un percorso dinamico orizzontale, con pinne o monopinna, a 10 metri di profondità seguendo un percorso prestabilito, costituito da un quadrato formato da un cavo guida di 15 metri per ogni lato. Partendo dalla boa di partenza (Start Island) posta in superficie, deve raggiungere e toccare un piattello posizionato alla fine della cima a 10 metri di profondità, e da quel momento pinneggiare lungo il quadrato. Vince l'atleta che riesce a percorrere il tragitto più lungo, riguadagnando poi la superficie (fonte: subaqva).
  • Skandalopetra: l'immersione in apnea con la skandalopetra risale all'antica Grecia, nata tra i pescatori greci di spugne come tecnica appunto di pesca ed è stata riproposta con successo negli ultimi anni in qualità di disciplina sportiva dell'apnea. Consiste in un tuffo in apnea in assetto variabile usando come zavorra una "petra" legata con una fune. Un compagno su una barca segue il tuffo dalla superficie e recupera l'apneista con la petra salpando la fune al termine della discesa (fonte wikipedia)
  • Pesca in apnea: è una vera e propria disciplina mista; si tratta di caccia subacquea ai pesci in apnea per mezzo di un fucile (arbalete od oleopneumatico) capace di sparare un colpo per volta (come una balestra o un arco). La prestazione è influenzata dall'istinto dell'atleta, dalla tecnica di pesca e dalle capacità apneistiche.

I rischi ed i pericoli per l'apneista sono numerosi e di varia entità; pertanto, al fine di ridurre al minimo le possibilità di esordio o manifestazione infausta di tali circostanze, è opportuno e raccomandabile comprenderne le cause e le conseguenze specifiche.

Rischi e pericoli legati ad una scorretta ventilazione: l'iperventilazione

La ventilazione è senz'altro la componente più importante nella preparazione della performance apneistica. L'atleta deve conoscere e padroneggiare a sufficienza le tecniche di respirazione prana-yama (ventilazione profonda, diaframmatica e controllata) che consentono di raggiungere un livello eccellente di ossigenazione (O2) e di rilassamento psico-fisico, mentre dovrebbe ripudiare totalmente la pratica dell'iperventilazione forzata (frequente ed innaturale). Il prana-yama determina un rallentamento della frequenza cardiaca, un massaggio viscerale diaframmatico che favorisce la circolazione sistemica (spremitura della milza e del fegato) ed un atteggiamento mentale adeguato alla gestione della propria autonomia durante l'apnea. L'iperventilazione, invece, provoca una riduzione drastica della pressione parziale dell'anidride carbonica (CO2) del sangue, un aumento delle pulsazioni cardiache ed un senso di ebbrezza a causa dell'alcalinizzazione del sangue; tutto ciò favorisce un aumento del dispendio energetico e dell'ossigeno a riposo (riducendo anche l'autonomia dell'apnea), e POSTICIPA eccessivamente la percezione della "fame d'aria" e delle contrazioni respiratorie diaframmatiche" VANIFICANDONE l'azione di "campanello fisiologico". In parole povere, mentre la ventilazione prana-jama favorisce l'autonomia e la consapevolezza della propria condizione fisica, l'iperventilazione determina un'alterazione del ph ematico, induce stordimento e compromette la naturale interpretazione dei segnali fisici AUMENTANDO LE POSSIBILITA' DI INFORTUNIO PER APNEA ECCESSIVAMENTE PROTRATTA.



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Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer