Ultima modifica 22.11.2019

Afrodisiaci nella storia e rimedi afrodisiaci

Vedi anche: Afrodisiaci naturali e Cibi Afrodisiaci


Gli afrodisiaci sono sostanze che stimolano e provocano desiderio ed eccitazione sessuale. Il loro nome deriva da Afrodite, dea greca dell'amore, della bellezza, della sessualità e della lussuria.

Cibi afrodisiaciSin dall'antichità (egiziani, greci e romani) l'uomo ha ricercato, selezionato e diffuso sostanze con proprietà afrodisiache in modo da risvegliare i propri appetiti sessuali al momento opportuno. Tra tutte queste sostanze figurano anche molti cibi, selezionati perché in grado di vincere blocchi emotivi e riluttanze. Pensiamo ad esempio all'alcol e alle sue proprietà se non afrodisiache, perlomeno disinibenti e socializzanti.

Prestazioni sessuali d'eccezione sarebbero, secondo la tradizione, attribuibili anche a determinati cibi. Tra questi i più conosciuti sono le ostriche, il caviale, i gamberi, il tartufo e alcune spezie (pepe, peperoncino, cannella, noce moscata, chiodi di garofano, zafferano, vaniglia, zenzero).

Particolarmente triste e desolante è la convinzione che determinati intrugli esotici derivanti da parti del corpo di animali in via di estinzione abbiano proprietà afrodisiache (corna di rinoceronte, sangue di serpente, carne di balena ecc.).

Nonostante si tratti di inutili leggende, la sconsideratezza con cui uomini e donne acquistano ed utilizzano tali sostanze per rendere di più sotto le lenzuola, dovrebbe far riflettere.

Se poi tali rimedi afrodisiaci vengono impiegati con lo scopo di portarsi a letto una persona, significa che, oltre ad averlo toccato, abbiamo anche sfondato il fondo. Eppure il web pullula di rimedi, spray magici a base di feromoni, in grado di far cadere il partner tra le nostre braccia. Che ci riescano o meno si tratta comunque di rimedi subdoli e viscidi proprio come lo spirito di chi li acquista ed utilizza. Probabilmente esistono ben poche cose più umilianti del ridursi ad aver bisogno di cibi o sostanze dal presunto effetto afrodisiaco per portarsi a letto una persona. Significa semplicemente essere insicuri, non credere in se stessi, ed avere una spiccata propensione per la frode (un po' come ridursi a rubare per fare soldi).

Il discorso ovviamente cade se si aggiunge, per esempio, un pizzico di peperoncino al piatto del partner con la convinzione che lo possa rendere più disinibito e sessualmente attivo. Se compiere tale gesto al primo appuntamento non è moralmente lodevole, farlo con il consenso e la complicità del partner, quando questo ha già espresso chiaramente il suo interesse nei nostri confronti, può contribuire a creare un'atmosfera di complicità aggiungendo, è proprio il caso di dirlo, un po' di pepe alla serata.

Gli afrodisiaci non devono essere impiegati con lo scopo di conquistare e sedurre l'oggetto dei nostri desideri. Possono caso mai contribuire ad aggiungere un po' di pepe e complicità ad una piacevole serata con il proprio partner.

Per conquistare la persona di nostro interesse, per favore, cerchiamo di puntare sulle nostre qualità, senza far ricorso a miserabili trucchetti che, se ci pensiamo bene, sono solo il frutto spregevole di un animo insicuro.

Gli afrodisiaci funzionano davvero?

L'anafrodisia è la mancanza del desiderio sessuale che può essere legata a malattie psicofisiche congenite o acquisite (alterazioni ormonali, blocchi psicologici, stress severo ecc.). Nella maggior parte dei casi l'origine del problema è proprio di natura psicologica e la convinzione che una determinata sostanza possa riaccendere il desiderio perduto può essere d'aiuto (effetto placebo). L'atmosfera, l'intimità, la complicità e l'aver trascorso momenti piacevoli in compagnia del partner contribuiscono a rinvigorire ulteriormente gli appetiti sessuali.

Sono questi gli aspetti più o meno scientifici e razionalmente accettabili su cui si fonderebbe l'efficacia degli afrodisiaci.

Numerose ricerche scientifiche hanno infatti dimostrato che il potere afrodisiaco di determinate sostanze o alimenti sarebbe legato soltanto ad un fenomeno di suggestione psichica. Dal punto di vista farmacologico non esistono invece dati certi che ne provino l'efficacia.

Ritornando un po' con i piedi per terra, qualsiasi persona con un minimo di logica, si renderebbe conto che i tempi piuttosto lunghi dei processi digestivi non consentirebbero un effetto afrodisiaco immediato. Non ha inoltre alcun fondamento scientifico la credenza secondo cui alcuni cibi avrebbero proprietà afrodisiache in virtù della loro ricchezza in sostanze fondamentali per le funzioni sessuali. Il caviale, per esempio, è ricco di zinco, un minerale importante per la produzione di sperma ma, a meno che non esista una carenza importante, l'assunzione di questa sostanza non aumenta il numero di spermatozoi prodotti.

Senza sbilanciarci troppo possiamo dunque affermare che alcuni cibi e sostanze hanno effettivamente proprietà afrodisiache che si fondano però soprattutto su fattori psicologici e culturali (effetto placebo).