Ricette con seppioline

Seppioline in Cucina

Le seppie sono prodotti della pesca appartenenti al gruppo dei molluschi (cefalopodi).

La parte edibile è costituita dalla carne del corpo e della testa; si escludono la pelle, “l'osso centrale”, la bocca, gli occhi e quasi tutti gli organi.

Sono molto prelibate anche le gonadi femminili immature (uova di seppia) e l'inchiostro (nero di seppia).

In Giappone viene preparata una salsa a base di fegato di seppia fermentato.

Le seppie sono commestibili crude e cotte; vengono utilizzate per confezionare antipasti, primi piatti, pietanze e piatti unici.

Le seppie hanno una forma inconfondibile. Il corpo è più affusolato rispetto a quello del polpo ma più tozzo del calamaro e del totano. La testa è munita di otto tentacoli, due lunghe appendici retrattili, due occhi molto grandi e una bocca provvista di rostro. La livrea cambia colore in base allo stato e al metodo di conservazione (da marrone scuro a marroncino chiaro). Da pulite sono totalmente bianche.

Di seppie ne esistono molte specie diffuse in ogni angolo del mondo. Le più consumate in Italia sono quelle nostrane (Mar Mediterraneo) e quelle provenienti dall'Oceano Atlantico (più grandi).

La stagionalità delle seppie nostrane fresche è tipicamente primaverile, da marzo a giugno (in base alla regione e alle condizioni meteorologiche). Quelle congelate e di provenienza estera sono disponibili tutto l'anno. La densità di popolazione delle seppie nel Mar Mediterraneo è in calo significativo.

In commercio sono disponibili da pulire è già pulite. Le prime sono sempre fresche, mentre nel secondo caso possono essere anche congelate o decongelate.

Al momento dell'acquisto è necessario verificare che le seppie fresche o decongelate abbiano un colore gradevole e un odore naturale. Quelle ancora da pulire dovrebbero avere una pelle marroncina sul dorso e bianco perlato sul ventre, mentre già pulite assumono un aspetto candido, non ingiallito. Sono da evitare assolutamente le seppie che odorano di zolfo (mal conservate).

I metodi più idonei alla cottura delle seppie sono: lessatura (in acqua, a vapore e a pressione), stufatura, arrosto (al forno o alla griglia) e frittura.

Esistono delle conserve in vaso che contengono pezzi di seppia.

Il contenuto nutrizionale delle seppie è buono. L'apporto calorico è basso e la percentuale proteica elevata. Discreto il contenuto di certi minerali e vitamine del gruppo B.

Si tratta di alimenti che non richiedono condimenti troppo intensi. Il grasso più indicato è l'olio extravergine di oliva. Gli aromi più idonei sono: limone (scorza o succo), prezzemolo fresco, origano, rosmarino, salvia, maggiorana, aglio, peperoncino e pepe.

Gli abbinamenti gastronomici più noti sono: altri prodotti della pesca (molluschi, pesci e crostacei), uova di gallina e di pesce (anche conservate), ricotta di vacca, cereali, legumi, sfarinati, impasti derivati (riso, pasta, pane, polenta, piselli, fave, tegolini, fagioli cannellini) e ortaggi (pomodoro, zucchine, cipolla, sedano, carciofi ecc).

Le ricette a base di seppie più diffuse in Italia sono: seppie stufate con i piselli, insalata di mare, insalata di seppia gigante, seppie al cartoccio, spiedini di seppie alla griglia, seppie gratinate al forno, spaghetti allo scoglio, seppie fritte, polenta con le seppie, carpaccio di seppie ecc.