Infezioni Urinarie - Video: Cause Sintomi Diagnosi Cure
Le
infezioni delle vie urinarie sono disturbi che possono riguardare diversi
tratti dell’apparato urinario: reni, ureteri, vescica o uretra. Possono colpire
entrambi i sessi e in qualsiasi fascia di età, anche se sono più frequenti
nelle donne per diversi motivi, che più avanti approfondiremo.
La
cistite e l’uretrite sono le infezioni urinarie più comuni e, in genere,
presentano un decorso benigno, a patto
che vengano trattate adeguatamente. Qualche volta, però, questi disturbi
possono essere molto fastidiosi
e cronicizzare, cioè ripresentarsi in modo frequente nella stessa persona. Inoltre,
se trascurati, possono dar luogo a complicanze molto gravi, come l'infezione
dei reni, detta pielonefrite, l'insufficienza renale o, addirittura, la
setticemia. Per questo motivo, le infezioni delle vie urinarie non devono mai essere sottovalutate.
Prima
di procedere, vi ricordo che l’apparato urinario è costituito anzitutto da due
reni, che filtrano il sangue ripulendolo dalle sostanze di rifiuto e dando
origine all'urina. Questa viene convogliata nella vescica tramite due sottili
tubicini, uno per ogni rene, chiamati ureteri. La vescica urinaria è una specie
di sacca che accoglie l'urina prima di svuotarsi attraverso la minzione, che è
l'atto con cui si espelle l'urina all'esterno. La minzione è resa possibile
dall'uretra, un sottile tubicino che collega la vescica all'esterno.
Reni,
ureteri, vescica e uretra fanno quindi tutti parte dell'apparato urinario.
Questo
breve richiamo ci permette di suddividere le infezioni delle vie urinarie in
due grandi categorie: quelle delle basse vie urinarie e quelle delle alte vie
urinarie. Le infezioni delle vie inferiori si verificano più frequentemente a
livello della vescica, e in questo caso si parlerà di cistite, oppure possono
interessare l’uretra, determinando la cosiddetta uretrite. Meno frequenti, ma
associati ad un quadro clinico più critico sono i casi di pielonefrite, che
sono infezioni delle alte vie urinarie che insorgono quando il processo
infettivo colpisce i reni.
Rispetto
agli uomini, le donne sono più suscettibili alle infezioni delle vie urinarie a
causa di diversi fattori predisponenti. Per spiegare questo fenomeno, partiamo da
una considerazione anatomica. L’uretra, ovvero il piccolo canale che permette
il deflusso dell’urina dalla vescica durante la minzione, ha diversa lunghezza
nei due sessi.
Gli
uomini sono dotati di un’uretra più lunga, dato che si estende dalla vescica
all’apice del pene, passando attraverso la prostata. Se l’uretra maschile
misura circa 15-20 cm, quella femminile è lunga appena 3-5 cm. Nella donna,
quindi, gli agenti infettivi possono risalire e raggiungere facilmente la
vescica per la brevità dell’uretra. Inoltre, sempre nella donna, l'infezione è
favorita dalla vicinanza del meato urinario, cioè dell'apertura esterna
dell'uretra, con gli orifizi vaginale e
anale. Questo si traduce in una maggiore possibilità di contaminazione da parte
dei germi di origine intestinale. Anche la gravidanza e i traumi uretrali
durante i rapporti sessuali possono favorire le infezioni delle vie urinarie.
Per
contro, va detto che l'uomo, avendo un'uretra più lunga, è più esposto al
rischio di uretrite, dato che maggiore è il tratto a disposizione dei patogeni
per attecchire.
Ma
perché si manifestano le infezioni urinarie? Abbiamo accennato al fatto che alcuni
agenti infettivi provenienti dall'intestino, quindi presenti nell'area
ano-genitale, possono arrivare alle vie urinarie risalendo l’uretra. Oltre a
questa via, detta ascendente proprio per la risalita dei patogeni dall'esterno,
i germi, seppur più raramente, possono raggiungere le vie urinarie anche per via
ematica e linfatica.
Responsabili
delle infezioni delle vie urinarie sono soprattutto batteri che normalmente
colonizzano i genitali esterni o fanno parte della normale flora intestinale,
come l’Escherichia coli. In
determinate condizioni, questi microrganismi, normalmente innocui, possono
riprodursi nelle vie urinarie causando l’infezione. Meno frequentemente, sono chiamati
in causa virus o funghi, come la Candida
albicans.
Le infezioni urinarie croniche, quindi ricorrenti, possono
invece rappresentare il segno di anomalie anatomico-funzionali, che facilitano l’ingresso in vescica degli
agenti infettivi, o provocano il reflusso
di urina dalla vescica verso l’uretere. In generale, indipendentemente dalle
cause che la provocano, la stasi urinaria in vescica, oltre a favorire
la sopravvivenza e la proliferazione dei batteri, può agevolare la diffusione dell’infezione
alle vie urinarie superiori, ovvero fino al parenchima renale.
Tra le possibili anomalie strutturali che
predispongono alle infezioni urinarie,
ricordiamo anche le malformazioni congenite, i tumori, la presenza di calcoli
delle vie urinarie o dei reni, e le stenosi, cioè i restringimenti, dell'uretra.
Nell’uomo,
le infezioni delle vie urinarie possono essere legate a problemi a carico della
prostata, come l’ipertrofia prostatica benigna, cioè l’ingrossamento della
ghiandola, che può determinare problemi di ostruzione urinaria.
Altre cause di infezione delle vie urinarie comprendono la cateterizzazione e
patologie predisponenti di varia natura, come diabete, deficit immunitari,
infezioni vaginali e alcuni disturbi neurologici.
Le infezioni delle vie urinarie, in genere, si
manifestano con sintomi caratteristici, quali fastidio e bruciore durante la
minzione, necessità impellente di urinare, dolore al basso ventre e nella
regione lombare. È comune avvertire, inoltre, il bisogno di urinare con maggior
frequenza, anche se spesso l’espulsione di urina è dolorosa, difficoltosa,
debole come intensità ed associata alla sensazione di uno svuotamento della
vescica incompleto. L´urina può, inoltre, risultare torbida, di colore scuro e
di odore pungente. Talvolta, può presentare tracce di sangue. Altri sintomi associati
alle infezioni urinarie possono essere febbre, vomito e diarrea. La febbre e il
dolore lombare, in particolare, sono segnali di allarme per una possibile
infezione renale, detta pielonefrite, che merita immediata attenzione medica.
Spesso,
i sintomi appena elencati sono sufficienti per porre diagnosi di infezione
urinaria. Per confermare la presenza di un’infezione sono comunque necessari l’esame
delle urine e l’urinocoltura.
L’esame
delle urine evidenzierà la presenza di globuli bianchi, batteri e, in alcuni
casi, globuli rossi. L’urinocoltura con antibiogramma, invece, permette di
isolare lo specifico microrganismo responsabile e verificarne la risposta a
specifici antibiotici, in modo da selezionare il farmaco più efficace. Nelle
forme recidivanti o in caso di pielonefriti può essere utile sottoporsi ad un
esame più approfondito, con un’ecografia renale o una cistoscopia, per
verificare l’eventuale presenza di un problema anatomico-funzionale dell’apparato urinario.
La terapia delle
infezioni urinarie prevede un trattamento farmacologico,
spesso con
antibiotici o antisettici urinari che devono essere prescritti dal medico. La terapia deve essere seguita
per tutto il periodo indicato, anche quando i sintomi tendono a scomparire
rapidamente. Il rischio di una sospensione anticipata del trattamento, è di
sviluppare recidive e di favorire la resistenza batterica agli antibiotici.
In
presenza di un’infezione più grave, può essere necessario il ricovero
ospedaliero e ricorrere al trattamento antibiotico per via endovenosa. La pielonefrite, in
particolare, se non è riconosciuta e trattata rapidamente, può provocare danni
permanenti e compromettere la funzionalità renale, portando addirittura alla
necessità di ricorrere alla dialisi.
Infine, se l’infezione è sostenuta da difetti anatomici dell’apparato
urinario, si può ricorrere alla correzione chirurgica dell’anomalia stessa.
Spesso, la prevenzione è un’arma efficace contro le infezioni delle vie
urinarie. Per prima cosa, è buona regola curare quotidianamente l’igiene
intima, in particolare durante il periodo mestruale e prima e dopo i rapporti
sessuali.
Le donne devono fare particolare attenzione a lavarsi e pulirsi con
movimenti diretti dalla vulva all’ano, mai viceversa. In caso contrario, si
rischia di trasferire i batteri fecali verso gli orifizi vaginale e urinario. Inoltre, andrebbero evitati i detergenti intimi
aggressivi, la biancheria in fibra sintetica e gli indumenti troppo aderenti.
Per la prevenzione delle infezioni urinarie, è importante evitare di trattenere
l’urina a lungo se si sente il bisogno di svuotare la vescica, e di favorire il
transito intestinale, evitando la stitichezza. Per favorire il flusso di urina
e mantenere una corretta idratazione quotidiana, è inoltre consigliato bere
almeno un paio di litri d’acqua al giorno.
Un ottimo rimedio naturale per prevenire ulteriori infezioni urinarie e
combattere quelle in atto è il mirtillo rosso americano, detto anche cranberry.
Utili in tal senso sono anche il mannosio e l'uva ursina. Andrebbero, invece, evitati
o limitati, gli zuccheri raffinati, che favoriscono la proliferazione dei
batteri. Anche i cibi acidi speziati e molto piccanti, le bevande alcoliche e
il caffè possono irritare le vie urinarie, intensificando ulteriormente il
bruciore e il dolore associato a queste
infezioni.