Infezioni Urinarie - Video: Cause Sintomi Diagnosi Cure

Ultima modifica 25.02.2020

Le infezioni delle vie urinarie sono disturbi che possono riguardare diversi tratti dell’apparato urinario: reni, ureteri, vescica o uretra. Possono colpire entrambi i sessi e in qualsiasi fascia di età, anche se sono più frequenti nelle donne per diversi motivi, che più avanti approfondiremo. La cistite e l’uretrite sono le infezioni urinarie più comuni e, in genere, presentano un decorso benigno, a patto che vengano trattate adeguatamente. Qualche volta, però, questi disturbi possono essere molto fastidiosi e cronicizzare, cioè ripresentarsi in modo frequente nella stessa persona. Inoltre, se trascurati, possono dar luogo a complicanze molto gravi, come l'infezione dei reni, detta pielonefrite, l'insufficienza renale o, addirittura, la setticemia. Per questo motivo, le infezioni delle vie urinarie non devono mai essere sottovalutate.

Prima di procedere, vi ricordo che l’apparato urinario è costituito anzitutto da due reni, che filtrano il sangue ripulendolo dalle sostanze di rifiuto e dando origine all'urina. Questa viene convogliata nella vescica tramite due sottili tubicini, uno per ogni rene, chiamati ureteri. La vescica urinaria è una specie di sacca che accoglie l'urina prima di svuotarsi attraverso la minzione, che è l'atto con cui si espelle l'urina all'esterno. La minzione è resa possibile dall'uretra, un sottile tubicino che collega la vescica all'esterno. Reni, ureteri, vescica e uretra fanno quindi tutti parte dell'apparato urinario. Questo breve richiamo ci permette di suddividere le infezioni delle vie urinarie in due grandi categorie: quelle delle basse vie urinarie e quelle delle alte vie urinarie. Le infezioni delle vie inferiori si verificano più frequentemente a livello della vescica, e in questo caso si parlerà di cistite, oppure possono interessare l’uretra, determinando la cosiddetta uretrite. Meno frequenti, ma associati ad un quadro clinico più critico sono i casi di pielonefrite, che sono infezioni delle alte vie urinarie che insorgono quando il processo infettivo colpisce i reni. Rispetto agli uomini, le donne sono più suscettibili alle infezioni delle vie urinarie a causa di diversi fattori predisponenti. Per spiegare questo fenomeno, partiamo da una considerazione anatomica. L’uretra, ovvero il piccolo canale che permette il deflusso dell’urina dalla vescica durante la minzione, ha diversa lunghezza nei due sessi. Gli uomini sono dotati di un’uretra più lunga, dato che si estende dalla vescica all’apice del pene, passando attraverso la prostata. Se l’uretra maschile misura circa 15-20 cm, quella femminile è lunga appena 3-5 cm. Nella donna, quindi, gli agenti infettivi possono risalire e raggiungere facilmente la vescica per la brevità dell’uretra. Inoltre, sempre nella donna, l'infezione è favorita dalla vicinanza del meato urinario, cioè dell'apertura esterna dell'uretra, con gli orifizi vaginale e anale. Questo si traduce in una maggiore possibilità di contaminazione da parte dei germi di origine intestinale. Anche la gravidanza e i traumi uretrali durante i rapporti sessuali possono favorire le infezioni delle vie urinarie. Per contro, va detto che l'uomo, avendo un'uretra più lunga, è più esposto al rischio di uretrite, dato che maggiore è il tratto a disposizione dei patogeni per attecchire.

Ma perché si manifestano le infezioni urinarie? Abbiamo accennato al fatto che alcuni agenti infettivi provenienti dall'intestino, quindi presenti nell'area ano-genitale, possono arrivare alle vie urinarie risalendo l’uretra. Oltre a questa via, detta ascendente proprio per la risalita dei patogeni dall'esterno, i germi, seppur più raramente, possono raggiungere le vie urinarie anche per via ematica e linfatica. Responsabili delle infezioni delle vie urinarie sono soprattutto batteri che normalmente colonizzano i genitali esterni o fanno parte della normale flora intestinale, come l’Escherichia coli. In determinate condizioni, questi microrganismi, normalmente innocui, possono riprodursi nelle vie urinarie causando l’infezione. Meno frequentemente, sono chiamati in causa virus o funghi, come la Candida albicans. Le infezioni urinarie croniche, quindi ricorrenti, possono invece rappresentare il segno di anomalie anatomico-funzionali, che facilitano l’ingresso in vescica degli agenti infettivi, o provocano il reflusso di urina dalla vescica verso l’uretere. In generale, indipendentemente dalle cause che la provocano, la stasi urinaria in vescica, oltre a favorire la sopravvivenza e la proliferazione dei batteri, può agevolare la diffusione dell’infezione alle vie urinarie superiori, ovvero fino al parenchima renale. Tra le possibili anomalie strutturali che predispongono alle infezioni urinarie, ricordiamo anche le malformazioni congenite, i tumori, la presenza di calcoli delle vie urinarie o dei reni, e le stenosi, cioè i restringimenti, dell'uretra. Nell’uomo, le infezioni delle vie urinarie possono essere legate a problemi a carico della prostata, come l’ipertrofia prostatica benigna, cioè l’ingrossamento della ghiandola, che può determinare problemi di ostruzione urinaria. Altre cause di infezione delle vie urinarie comprendono la cateterizzazione e patologie predisponenti di varia natura, come diabete, deficit immunitari, infezioni vaginali e alcuni disturbi neurologici.

Le infezioni delle vie urinarie, in genere, si manifestano con sintomi caratteristici, quali fastidio e bruciore durante la minzione, necessità impellente di urinare, dolore al basso ventre e nella regione lombare. È comune avvertire, inoltre, il bisogno di urinare con maggior frequenza, anche se spesso l’espulsione di urina è dolorosa, difficoltosa, debole come intensità ed associata alla sensazione di uno svuotamento della vescica incompleto. L´urina può, inoltre, risultare torbida, di colore scuro e di odore pungente. Talvolta, può presentare tracce di sangue. Altri sintomi associati alle infezioni urinarie possono essere febbre, vomito e diarrea. La febbre e il dolore lombare, in particolare, sono segnali di allarme per una possibile infezione renale, detta pielonefrite, che merita immediata attenzione medica.

Spesso, i sintomi appena elencati sono sufficienti per porre diagnosi di infezione urinaria. Per confermare la presenza di un’infezione sono comunque necessari l’esame delle urine e l’urinocoltura. L’esame delle urine evidenzierà la presenza di globuli bianchi, batteri e, in alcuni casi, globuli rossi. L’urinocoltura con antibiogramma, invece, permette di isolare lo specifico microrganismo responsabile e verificarne la risposta a specifici antibiotici, in modo da selezionare il farmaco più efficace. Nelle forme recidivanti o in caso di pielonefriti può essere utile sottoporsi ad un esame più approfondito, con un’ecografia renale o una cistoscopia, per verificare l’eventuale presenza di un problema anatomico-funzionale dell’apparato urinario.

La terapia delle infezioni urinarie prevede un trattamento farmacologico, spesso con antibiotici o antisettici urinari che devono essere prescritti dal medico. La terapia deve essere seguita per tutto il periodo indicato, anche quando i sintomi tendono a scomparire rapidamente. Il rischio di una sospensione anticipata del trattamento, è di sviluppare recidive e di favorire la resistenza batterica agli antibiotici.
In presenza di un’infezione più grave, può essere necessario il ricovero ospedaliero e ricorrere al trattamento antibiotico per via endovenosa. La pielonefrite, in particolare, se non è riconosciuta e trattata rapidamente, può provocare danni permanenti e compromettere la funzionalità renale, portando addirittura alla necessità di ricorrere alla dialisi. Infine, se l’infezione è sostenuta da difetti anatomici dell’apparato urinario, si può ricorrere alla correzione chirurgica dell’anomalia stessa.

Spesso, la prevenzione è un’arma efficace contro le infezioni delle vie urinarie. Per prima cosa, è buona regola curare quotidianamente l’igiene intima, in particolare durante il periodo mestruale e prima e dopo i rapporti sessuali. Le donne devono fare particolare attenzione a lavarsi e pulirsi con movimenti diretti dalla vulva all’ano, mai viceversa. In caso contrario, si rischia di trasferire i batteri fecali verso gli orifizi vaginale e urinario. Inoltre, andrebbero evitati i detergenti intimi aggressivi, la biancheria in fibra sintetica e gli indumenti troppo aderenti. Per la prevenzione delle infezioni urinarie, è importante evitare di trattenere l’urina a lungo se si sente il bisogno di svuotare la vescica, e di favorire il transito intestinale, evitando la stitichezza. Per favorire il flusso di urina e mantenere una corretta idratazione quotidiana, è inoltre consigliato bere almeno un paio di litri d’acqua al giorno. Un ottimo rimedio naturale per prevenire ulteriori infezioni urinarie e combattere quelle in atto è il mirtillo rosso americano, detto anche cranberry. Utili in tal senso sono anche il mannosio e l'uva ursina. Andrebbero, invece, evitati o limitati, gli zuccheri raffinati, che favoriscono la proliferazione dei batteri. Anche i cibi acidi speziati e molto piccanti, le bevande alcoliche e il caffè possono irritare le vie urinarie, intensificando ulteriormente il bruciore e il dolore associato a queste infezioni.