Artrosi - Video: Cause, Sintomi, Cure

Ultima modifica 18.07.2019

Con questo video iniziamo a conoscere più da vicino un problema che, purtroppo, a una certa età, non risparmia quasi nessuno. Mi riferisco all'artrosi, una tra le malattie reumatiche più diffuse al mondo.

L’artrosi è una malattia degenerativa che interessa le articolazioni. L'aggettivo degenerativo ci ricorda come l'artrosi tenda a peggiorare progressivamente nel tempo. In effetti, l'artrosi non si manifesta improvvisamente, ma crea disturbi solo con il passare degli anni. Il processo degenerativo inizia sempre dalle cartilagini articolari, e si estende poi gradualmente a tutta l’articolazione. Oltre ad essere degenerativa, l'artrosi è anche considerata una malattia da usura. Il danno alle articolazioni è infatti in qualche modo legato all’eccessivo uso delle stesse. Non a caso, è spesso conseguenza dell’invecchiamento, anche se può essere favorita da traumi o da anomalie posturali. Per capire l'artrosi bisogna anzitutto avere ben chiaro alcuni semplici concetti sull'anatomia e sulla fisiologia delle articolazioni. Brevemente, vi ricordo che le articolazioni sono strutture che collegano fra di loro le ossa. Proprio per evitare che le ossa si usurino sfregandosi tra loro nei movimenti, le loro estremità coinvolte nelle articolazioni sono rivestite da cartilagine. Si tratta di un tessuto levigato, soffice ed elastico che permette appunto lo scorrimento senza attriti dei capi articolari durante i movimenti. In tal senso è molto importante anche la presenza di un liquido, detto liquido sinoviale, che bagna l'articolazione riducendo gli attriti e nutrendo la cartilagine. In presenza di artrosi la cartilagine si consuma ed aumentano gli attriti all'interno dell'articolazione. Di conseguenza, oltre a comportare un dolore cronico, l'artrosi può limitare i movimenti delle articolazioni colpite.

I capi ossei, infatti, non sono più protetti dalla cartilagine e possono fare frizione l’uno sull’altro provocando, a questo punto, i primi dolori e aumentando le difficoltà nei movimenti. Se la condizione peggiora, insorgono gonfiore, rigidità e, addirittura, deformità ossee. Qualsiasi articolazione può essere colpita dall’artrosi, ma alcune sono più frequentemente “prese di mira” rispetto ad altre. Ad essere colpite sono soprattutto le articolazioni più sollecitate dal peso corporeo e dalle attività quotidiane, quindi ginocchia, anche, spalle, mani e colonna vertebrale. L’artrosi è purtroppo irreversibile, poiché la cartilagine danneggiata non è in grado di rigenerarsi spontaneamente. Tuttavia, una serie di trattamenti farmacologici e chirurgici possono alleviare il dolore e migliorare le funzioni dell’articolazione colpita.

L’artrosi può essere favorita da diversi fattori. Innanzitutto, occorre precisare che a differenza dell’artrite, con la quale è spesso confusa, l’artrosi non è una malattia infiammatoria, bensì una malattia degenerativa cronica da usura. Infatti, abbiamo già osservato come sia quasi inevitabile con l'invecchiamento. Tuttavia, occorre precisare che anche persone giovani, al di sotto dei 40 anni, possono soffrire di artrosi. La degenerazione della cartilagine può infatti essere causata da traumi, come quelli dovuti a lavori o attività sportive che richiedono carichi eccessivi e ripetuti, a posizioni forzate o all’uso continuo di alcune articolazioni.
Ad esempio, l’artrosi della spalla è frequente in chi utilizza mazze o martelli pneumatici, mentre l’artrosi della colonna vertebrale colpisce spesso chi lavora come autista, quindi sta in posizione seduta per molte ore al giorno subendo le vibrazioni trasmesse dalla guida. Anche il sovrappeso e l’obesità sottopongono le articolazioni a sollecitazioni eccessive. L’artrosi può anche rappresentare la conseguenza di fratture, di malformazioni nelle sedi colpite o di altre malattie, per esempio il diabete, la gotta o l’artrite reumatoide. Implicazioni ormonali, invece, possono spiegare perché nelle donne l’artrosi si manifesti, di solito, dopo la menopausa. Comunque, come avviene per tutte le malattie, la suscettibilità all’artrosi è individuale, nel senso che esistono diversi fattori locali e sistemici che possono predisporre alla malattia.

I sintomi caratteristici dell'artrosi sono il dolore, la rigidità e la limitazione dei movimenti dell’articolazione. A volte, si verificano intorpidimento e perdita della forza muscolare, soprattutto al mattino o dopo un periodo di inattività. Possono, inoltre, essere presenti rumori, detti “scrosci” articolari, e tumefazione, quindi gonfiore dell'articolazione. Nelle fasi iniziali, momenti di crisi si alternano a periodi in cui il dolore è praticamente assente. Ciò non significa che i danni provocati dall’artrosi scompaiano. Anzi, nel corso degli anni, tendono a peggiorare, per cui se inizialmente il dolore è intensificato dagli sforzi e alleviato dal riposo, nelle fasi più avanzate può essere presente anche a riposo ed ostacolare addirittura il riposo notturno.

La diagnosi dell’artrosi viene stabilita attraverso una visita medica supportata da indagini radiologiche. Il medico, per prima cosa, indaga l’età del paziente, il suo peso corporeo, eventuali patologie associate e traumi pregressi. Inoltre, valuta la sede e le caratteristiche del dolore, oltre a testare la mobilità dell'articolazione colpita. Le alterazioni strutturali delle articolazioni vengono messe in evidenza con i raggi X. Nelle fasi iniziali dell'artrosi, osservando le radiografie, si apprezza una riduzione dello spazio articolare, a causa della scomparsa del tessuto cartilagineo; inoltre si evidenziano alterazioni dell’osso al di sotto della cartilagine consumata o sofferente. Nelle fasi tardive, lungo i margini dell’articolazione possono anche comparire delle escrescenze ossee chiamate osteofiti.

Anche se negli ultimi anni sono stati compiuti numerosi progressi nel trattamento dell'artrosi, non esiste ancora una terapia veramente risolutiva. In genere, il trattamento consiste nell’alleviare il dolore, prevenire gli episodi acuti ed evitare ulteriori peggioramenti, o perlomeno rallentarli. La terapia degli attacchi acuti è di tipo farmacologico e prevede la somministrazione di analgesici e antinfiammatori per limitare il dolore e consentire il movimento articolare. In casi particolari, è possibile ricorrere ad infiltrazioni con acido ialuronico, mentre l’utilizzo di corticosteroidi va limitato ai casi di infiammazione acuta. Nei casi più gravi e invalidanti, si può ricorrere a interventi chirurgici che sostituiscono l’articolazione colpita con una protesi artificiale. Il posizionamento di una protesi articolare consente di correggere o ripristinare l’articolazione compromessa, con buoni risultati. Nei pazienti giovani, infine, possono essere presi in considerazione trattamenti innovativi, come il trapianto di condrociti o di cellule staminali, allo scopo di ricostruire la cartilagine danneggiata.

Una delle principali cause dell’artrosi è l’eccessiva usura delle articolazioni dovuta ad un sovraccarico. Risulta quindi fondamentale la riduzione del peso corporeo, laddove questo sia in eccesso. Andrebbero inoltre evitati traumi ripetuti e tutte quelle posture scorrette che predispongono alla malattia. Anche l'immobilità è comunque dannosa, tanto che l'esercizio fisico dev'essere incoraggiato. Avendo cura di evitare sport ad alto impatto e soggetti a traumi, una sana attività sportiva può infatti contribuire a rinforzare la muscolatura, controllare il peso corporeo e mantenere la funzione articolare.