Ultima modifica 19.07.2019

Anzitutto, cerchiamo di capire meglio COS’E’ il riso rosso fermentato…

Il RISO ROSSO FERMENTATO può essere catalogato in diversi modi ma, PRIMARIAMENTE, si tratta di un prodotto EDULE che vanta tutti i requisiti di un ALIMENTO.

Infatti, deducibilmente dal nome, quello ROSSO FERMENTATO non è altro che un comunissimo RISO, ovvero il SEME della pianta appartenente alla Famiglia delle Poaceae, Genere Oryza e Specie sativa. Questo cereale, perfettamente edibile anche allo stato naturale, viene tuttavia FERMENTATO sfruttando l’azione di un MICETE, più precisamente un LIEVITO, chiamato MONASCUS PURPUREUS. Grazie a questa FERMENTAZIONE, il RISO bianco diventa ROSSO, si arricchisce dal punto di vista nutrizionale e MUTA in un FITOCOMPLESSO dalle proprietà NUTRACEUTICHE.

Nei luoghi di origine, ovvero Cina, Giappone, Indonesia e Filippine, il riso rosso fermentato è consumato abbondantemente come CIBO di base. Inoltre, viene utilizzato per la produzione di bevande alcoliche quali VINO di RISO e SAKE’, e (in polvere) impiegato a scopo CONSERVANTE o COLORANTE per altri alimenti.

Dal punto di vista NUTRIZIONALE, per quel che concerne i MACRONUTRIENTI ENERGETICI, quello rosso fermentato NON si distingue molto dal BIANCO naturale. Apporta più di 300kcal/100g fornite principalmente dall’amido, mentre le proteine e i grassi hanno un ruolo energetico MENO RILEVANTE. D’altro canto, le molecole PECULIARI che CARATTERIZZANO il riso rosso fermentato sono di natura totalmente differente.
Vediamo perché…

Come anticipato, l’azione fermentativa del MONASCUS PURPUREUS induce una certa modificazione del contenuto chimico-nutrizionale dell’alimento. Il componente fitoterapico “per ECCELLENZA” del riso rosso è costituito senza dubbio dalle MONACOLINE, delle quali il 75-90% è rappresentato dalla MONOCOLINA K. Questo metabolita prodotto dal lievito FERMENTANTE possiede NOTEVOLI proprietà IPOCOLESTEROLEMIZZANTI e, dal punto di vista FARMACOLOGICO, è del tutto sovrapponibile al principio attivo del medicinale chiamato LOVASTATINA.

Oltre alle varie MONOCOLINE, il riso rosso fermentato contiene ACIDO GAMMA-AMMINOBUTIRRICO (o GABA), POLIFENOLI-FLAVONOIDI, FITOSTEROLI, SAPONINE e ACIDI GRASSI POLINSATURI (PUFA).

Tra questi, supportano efficacemente l’azione ipocolesterolemizzante delle monacoline, i flavonoidi (tra l’altro, potenti ANTIOSSIDANTI e PROTETTORI dei VASI SANGUIGNI), i fitosteroli e gli acidi grassi polinsaturi.

Parallelamente, il GABA, quale neurotrasmettitore inibitorio del sistema nervoso centrale, “dovrebbe” combattere lo stress mentale e favorire la remissione di stati ansiosi e l’iperattività.

Le SAPONINE invece, sono molecole steroidee. Di vario genere, alcune sono utili come antinfiammatori, ANTI-EDEMIGENI e pro-cicatrizzanti gastrici; alcune sono implicate nella sintesi di ormoni steroidei.

Per esaltarne gli effetti salutistici, gli integratori di riso rosso fermentato sono commercializzati sotto forma si ESTRATTO SECCO.

Abbiamo già detto che la funzione terapica del riso rosso fermentato è principalmente IPOcolesterolemizzante, ma NON abbiamo ancora spiegato PERCHE’!

Ribadiamo che, analogamente ai farmaci contro il colesterolo alto, ovvero le famose STATINE, il riso rosso fermentato contiene MONACOLINE. Queste molecole, una volta assorbite e perfuse nel sangue, raggiungono il FEGATO e intervengono INIBENDO l’ENZIMA HMG-COENZIMA-A REDUTTASI. Questo, se INATTIVATO, non consente la trasformazione del HMG-COENZIAMA-A in ACIDO MEVALONICO, quale intermedio del colesterolo endogeno epatico. Come effetto FINALE, grazie all’assunzione di riso rosso fermentato, si assiste ad una diminuzione del COLESTEROLO TOTALE imputabile alla riduzione del COLESTEROLO CATTIVO LDL.
Ma non è tutto!

Da sommare a quanto descritto nella diapositiva precedente, forse anche grazie alla COMpresenza di FLAVONOIDI, FITOSTEROLI e ACIDI GRASSI POLINSATURI, gli studi clinici effettuati sul riso rosso fermentato hanno anche dimostrato altre reazioni. Tra queste ricordiamo:

  1. Un leggero aumento del COLESTEROLO BUONO HDL
  2. Una NOTEVOLE riduzione dei TRIGLICERIDI
  3. Una ELEVATA riduzione della MORTALITA’ nei soggetti affetti da DIABETE MELLITO TIPO 2
Le sperimentali di ricerca sugli effetti del riso rosso fermentato sono davvero moltissime e non è mio intento elencarle tutte o anche solo descriverne alcune ACCURATAMENTE. Tuttavia, per avvalorare quanto riferito sin ora, è essenziale fornire una piccola BASE di tipo scientifico.

Anzitutto, l’ESTRATTO di RISO ROSSO FERMENTATO è considerato un INTEGRATORE alimentare e NON un farmaco, purché la sua dose di MONACOLINA K non superi i 3mg/al giorno (ovvero circa 200mg di estratto secco).

A chi già svolge una terapia farmacologica, assumere una grammatura simile di INTEGRATORI NATURALI potrebbe sembrare insignificante… ma non è così! Infatti, sulla base di un noto studio pubblicato sull’American Journal of Nutrition del 1999, l’effetto IPOcolesterolemizzante di 5mg di monacolina K è risultato sovrapponibile a quella di 10-20mg di lovastatina.

Ciò è stato poi confermato da un altro studio pubblicato sull’American Journal Cardiol del 2008, nel quale si è evidenziato un DIMEZZAMENTO della manifestazione di EVENTI CORONARICI su un campione di soggetti a rischio che hanno assunto 5-6.4mg di monacolina K (in 2 compresse giornaliere da 300mg di ESTRATTO di riso rosso) per 4 anni e mezzo, rispetto ad altri che assumevano un placebo.

Va poi specificato che, nonostante i suoi effetti sorprendentemente POSITIVI, A DOSI di 200-1200mg di ESTRATTO al giorno, il riso rosso fermentato NON è privo di effetti collaterali. Questi si basano sulle STESSE REAZIONI AVVERSE indotte dalle statine, ovvero danni EPATICI e MUSCOLARI, di solito INVERTIBILI con la sospensione del trattamento.

Alcuni ricercatori hanno poi tentato di sostenere l’ipotesi CONTRARIA, mostrando l’esito di una ricerca (pubblicata sull’American Journal Cardiol del 2010) che documentava il MIGLIORAMENTO dei sintomi tipici delle statine RIMPIAZZANDOLE con l’estratto di riso rosso fermentato. In realtà, lo stesso progresso può essere ottenuto ANCHE sostituendo il tipo di statina POCO tollerata, con un’altro più facilmente metabolizzabile.

In definitiva, CI SONO O NON CI SONO delle controindicazioni all’uso del riso rosso fermentato?

Di per sé, il consumo di riso rosso fermentato COME ALIMENTO NON sortisce alcun effetto collaterale degno di nota, poiché la concentrazione di monacoline NON è paragonabile a quella di un farmaco.

D’altro canto, anche in dosi di solo 200mg al giorno (seppur raramente), l’ESTRATTO di riso rosso fermentato può NON essere ben tollerato da certi soggetti. Oltre alla sintomatologia tipica delle statine, certe persone accusano anche mal di testa e piccoli disagi dell’apparato gastro intestinale, come: bruciore di stomaco, reflusso esofageo e flatulenza.

E’ sempre SCONSIGLIABILE assumerlo in: gravidanza, allattamento, con insufficienza renale e/o epatica, e in concomitanza di terapie farmacologiche con: IPOlipemizzanti, antibiotici, antivirali, fibrati e inibitori enzimatici del metabolismo delle statine.

Infine, come per i farmaci, è ipotizzabile che alti dosaggi di estratto di riso rosso fermentato (se assunti per lunghi periodi), possano ridurre sensibilmente la produzione di UBIQUINONE. Questo, anche conosciuto come COENZIMA Q10, è un potente antiossidante molto utile all’organismo; in tal caso, è caldamente consigliabile introdurlo per mezzo dell’integrazione alimentare specifica.