Principi del trattamento conservativo dopo lesione del legamento crociato anteriore

Principi del trattamento conservativo dopo lesione del legamento crociato anteriore
Ultima modifica 12.01.2023
INDICE
  1. Introduzione
  2. Quale Trattamento per le Lesioni del Crociato Anteriore
  3. Terapia Conservativa
  4. Per proseguire la lettura

Introduzione

Lesione Crociato Anteriore: chi colpisce?

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La lesione del legamento crociato anteriore è tipica dello sportivo (84% dei casi); ecco alcuni numeri interessanti:

  • 41% delle lesioni si osserva nel calcio;
  • 11% nel basket;
  • 11% nello sci;
  • 8% nella corsa;
  • 9% in altri sport.

C'è poi un 16% delle lesioni che è dovuto a eventi accidentali.

Inoltre, altro dato da segnalare che nel 52% dei casi si associa a lesione meniscale.

Per approfondire: Legamento Crociato Anteriore: anatomia e funzioni

Quale Trattamento per le Lesioni del Crociato Anteriore

Lesione LCA: Terapia Conservativa o Chirurgia?

Dopo aver diagnosticato una lesione al LCA, il paziente, il medico, il terapista, il rieducatore e la famiglia del paziente devono scegliere il tipo di trattamento: chirurgico o conservativo.

Il paziente ideale per l'intervento chirurgico è un soggetto giovane, motivato e che segue attività ad alto livello; questo tipo di paziente è disposto ad affrontare i sacrifici necessari per completare con successo il programma di riabilitazione.

L'approccio conservativo è indicato per le persone anziane e sedentarie, che farebbero troppa fatica a seguire un programma riabilitativo dopo un intervento chirurgico per la mancanza di motivazione e la poca assiduità a seguire un programma intensivo.

Terapia Conservativa

Tappe e scopo del Programma di Rieducazione dopo Lesione LCA

Dopo la lesione, il paziente può immediatamente iniziare a eseguire delle contrazioni del quadricipite e dei sollevamenti dell'arto inferiore con la gamba estesa sulla coscia. 

Può cimentarsi anche in esercizi di mobilità, entro un arco di movimento privo di dolore.

Può lavorare al ciclo ergometro, con l'altezza della sella regolata in modo da consentire al ginocchio di effettuare la massima flessione tollerata.

Al diminuire del dolore, la mobilità migliora notevolmente e si possono compiere esercizi di flessione ed estensione isotonica a catena cinetica aperta (è consigliabile limitare l'estensione tra 0 e 45° per le prime 8-12 settimane per limitare le sollecitazioni a livello del LCA).  

Gli esercizi per il potenziamento muscolare devono andare a sollecitare i muscoli gastrocnemio e posteriori della coscia.
Gli esercizi a catena chiusa sono validi e sicuri, perché causano una minima traslazione anteriore della tibia, migliorano il controllo neuromuscolare e aumentano la stabilizzazione dinamica attraverso la contrazione simultanea dei muscoli posteriori della coscia e del quadricipite.  

Obbiettivo principale del rinforzo muscolare è quello di avere un rapporto di forza 1:1 tra i muscoli anteriori e quelli posteriori della coscia.

Il quadricipite può essere riabilitato, senza sovraccaricare il ginocchio, attraverso varie tecniche:

  • Precoci contrazioni isometriche multiangolari (110°-50°);
  • Contrazioni quadricipite/flessori sia fuori che sotto carico;
  • Esercizi attivi, evitando di arrivare oltre i 45° di estensione;
  • Estensione contro resistenza, applicando il carico sulla regione prossimale della tibia.

La contrazione eccentrica è utilizzata per il potenziamento dei muscoli ischiocrurali (bicipite femoralesemitendinoso e semimembranoso); a tale scopo, si utilizzano macchine per il potenziamento isotonico a carico fisso per tutto l'arco del movimento, dinamometri isocinetici, esercizi controllati funzionali di accelerazione/decelerazione.

Il metodo isocinetico (lavoro a velocità costante durante tutto l'arco del movimento) ottimizza il lavoro di rinforzo muscolare, poiché consente una contrazione massimale per tutto l'arco del movimento.
Inoltre, fornisce una valutazione quantitativa dei deficit muscolari.

Questi esercizi isocinetici vanno eseguiti evitando gli ultimi 20°-40° di estensione, per passare poi gradualmente a un'escursione articolare completa con maggior numero di ripetizioni, velocità inferiori e carichi massimali.

Alla fine della rieducazione funzionale, quando il paziente ha raggiunto adeguati livelli di forza eccentrica e di controllo dinamico dell'instabilità, per completare il tutto, il terapeuta inserisce la pliometria.

Un obiettivo fondamentale della rieducazione è la riprogrammazione dell'esperienza percettiva del movimento.
A tale scopo, il terapeuta può proporre, secondo la fase della riabilitazione, esercizi a catena cinetica aperta, come:

  • Cyclette con trascinamento passivo dell'arto infortunato;
  • Deambulazione precoce, con carico parziale;
  • Recupero degli schemi del passo (si possono fare anche in piscina);
  • Esercizi tecnici e di agilità, di corsa e di salto.

L'uso di un tutore funzionale, sia per la lesione parziale che per quella totale del LCA, fornisce vantaggi incrementando il senso della posizione dell'articolazione attraverso la stimolazione dei propriocettori.
Tuttavia, può provocare diminuzione della massa muscolare dell'arto ed ulteriore riduzione delle proprie prestazioni funzionali.
Per questo motivo, occorre alternare l'uso del tutore durante gli esercizi.

Rimedi naturali: gli impacchi di Ghiaccio

Si ricorda l'importanza di utilizzare il ghiaccio per 15-20 minuti al termine di ogni sessione di allenamento riabilitativo, anche se non c'è alcun segno di tumefazione o edema.

Per proseguire la lettura

Per approfondire: Riabilitazione dopo Ricostruzione chirurgica del Crociato Anteriore Per approfondire: Lesione del Crociato Anteriore e Intervento Chirurgico