Ultima modifica 23.10.2019

Oltre a T3 e a T4, la tiroide, con le sue cellule "parafollicolari" o "cellule C" (situate sul contorno dei follicoli), produce un terzo ed importantissimo ormone, chiamato calcitonina. La sua azione è definita ipocalcemizzante, in quanto viene prodotta e secreta con lo scopo di abbassare il calcio in circolo, ostacolandone l'assorbimento a livello intestinale, favorendo la sua deposizione nelle ossa e l'escrezione a livello renale. La calcitonina ha attività diametralmente opposta a quella dell'ormone delle paratiroidi o paratormone.

Ormoni e Tiroide - Valori di Riferimento Analisi del sangue

Valutando, tramite il semplice esame di un campione ematico, la concentrazione plasmatica di ormoni tiroidei e TSH è possibile indagare l'attività della tiroide. Quando questa ghiandola funziona troppo (ipertiroidismo) si registrano elevati livelli di T3 e T4, ma basse concentrazioni di TSH; l'inverso avviene in caso di ridotta produzione di ormoni tiroidei (ipotiroidismo).

Il test del TRH viene eseguito iniettando in vena l'omonimo ormone, per poi valutare a tempi prefissati (0', 30', 60') la risposta dell'ipofisi tramite il dosaggio del TSH; ciò consente di capire se la riduzione dei valori di TSH del paziente è attribuibile all'eccessiva produzione di ormoni tiroidei o se sussistono altre anomalie.

 

VALORI DI RIFERIMENTO

 

T3 libero (FT3): 3,8 - 9.2 pmol/l (2,5-6 pg/ml)
T4 libero (FT4): 10,4 - 26 pml/l (8 - 22 pg/ml)
TG (tireoglobulina): 5-10 ng/ml

I valori si alterano in caso di: dieta troppo ricca o povera di iodio (considerare anche il ruolo dei prodotti erboristici e degli integratori); malattie della tiroide; terapia con ormoni tiroidei o loro inibitori; analisi radiografiche con mezzi di contrasto contenenti iodio.

CT (calcitonina): 8-20 pg/ml.

Un forte aumento di questi valori si registra nel carcinoma midollare della tiroide.

TSH: lattanti: fino a 20 mU/l
       basale: 0,1 - 3,5 mU/l

Livelli elevati di TSH si accompagnano generalmente al gozzo, a causa dell'eccessiva stimolazione tiroidea.

Test del TRH: TSH misurato dopo 30 minuti dalla somministrazione di TRH: 100 - 200 microUnità/ml.

In caso di ipotiroidismo tale picco è nettamente più elevato, mentre in presenza di ipertiroidismo non si osserva nessun picco di TSH.

ALTRI TEST: normale consumo di Ossigeno a riposo= 250 ml/min,

In caso di ipotiroidismo tale valore si abbassa a 150 ml/min.

In caso di ipertiroidismo si alza invece fino a raggiungere i 400 ml/min

Malattie della tiroide

Si definisce ipertiroidismo una condizione clinica caratterizzata dall'aumento degli ormoni tiroidei in circolo. L'ipotiroidismo ricalca invece la condizione opposta (sindrome clinica caratterizzata da sintesi insufficiente o carente azione di T3 e T4 a livello tissutale).
Gli ipertiroidismi possono essere primitivi, cioè dovuti a malattie della tiroide, secondari e terziari; i primi dipendono da patologie che ne incrementano l'attività, quali la malattia di Basedow o morbo di Graves (di origine autoimmune), l'adenoma iperfunzionante ecc; gli ipertiroidismi secondari dipendono da iperincrezione di TSH, in genere a causa di un tumore ipofisario; infine, le forme terziarie sono provocate da eccessiva secrezione ipotalamica di TRH. Qualunque sia la sua natura, l'ipertiroidismo determina un aumento del consumo di ossigeno, cui consegue un aumento dell'attività cardiaca, della produzione di calore, del catabolismo e dell'irritabilità del sistema nervoso.
Similmente all'eccesso, anche un difetto nella quantità di ormoni tiroidei (ipotiroidismo) può avere origini primitive o secondarie. Gli ipotiroidismi primitivi dipendono da alterazioni della tiroide che ne abbassano l'attività, quali atrofia idiopatica, carenza di iodio nella dieta o tiroidectomia (asportazione chirurgica della tiroide). Gli ipotiroidismi secondari sono in relazione con deficit di increzione dei due principali ormoni che regolano l'attività della ghiandola (TRH e TSH) per patologie ipotalamiche e/o ipofisarie, quali neoplasie, o per loro asportazione chirurgica.

I sintomi dell'ipotiroidismo dipendono dal rallentamento generale del metabolismo e della funzionalità nervosa, che determina cretinismo nel feto, ridotta crescita staturale e dello sviluppo sessuale in epoca puberale, mixedema nell'adulto (pallore, voce roca, cute mixedematosa ecc). Qualunque sia la sua causa, la difettosa sintesi di ormoni tiroidei stimola l'increzione dell'ormone tireostimolante ed il suo fattore di rilascio ipotalamico. Come descritto in precedenza, il bersaglio di questi ormoni è la tiroide, che accelera la propria attività aumentando, come i muscoli in risposta all'allenamento, il proprio volume (ipertrofia tiroidea o gozzo) fino a raggiungere un peso di centinaia di grammi.

Se tale compenso è sufficiente si mantiene la normale funzionalità tiroidea (gozzo semplice), in caso contrario si ha ipotiroidismo con gozzo.

Nell'adulto, quindi, gli ormoni tiroidei non sono essenziali per la sopravvivenza, ma sono importanti per la qualità della vita.

I disturbi della tiroide sono piuttosto frequenti, tanto da colpire in media una persona su venti, con una netta prevalenza nella popolazione femminile. Come accennato queste disfunzioni possono avere varia natura (ipertiroidismo, ipotiroidismo, crescita anomala della tiroide e, più raramente, tumori della ghiandola tiroidea). La cura del disturbo, attraverso farmaci specifici, porta generalmente alla guarigione e anche il cancro alla tiroide, se preso in tempo, può essere debellato.

NOTA BENE: la semplice presenza del gozzo non è sufficiente per stabilire quale patologia affligga il paziente; l'aumento di volume della tiroide è infatti un sintomo comune sia a casi di iper, normo che ipotiroidismo.



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