Salute dei Piedi: Vesciche e Onicomicosi

Salute dei Piedi: Vesciche e Onicomicosi
Ultima modifica 11.05.2023
INDICE
  1. Vesciche ai Piedi: come e perché si formano?
  2. Vesciche ai Piedi: cosa NON fare
  3. Onicomicosi: perché si contraggono soprattutto in estate?
  4. Onicomicosi: perché colpisce soprattutto i piedi?
  5. Onicomicosi: come riconoscere i primi sintomi
  6. Come prevenire l’Onicomicosi

Vesciche ai Piedi: come e perché si formano?

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Le vesciche sono lesioni rilevate sul piano cutaneo, piene di liquido trasparente. Si formano molto velocemente, possono provocare una sensazione di bruciore ed essere molto dolorose (soprattutto se la membrana esterna va incontro a rottura). Nel piede, si sviluppano a causa dell'eccessiva pressione o della continua frizione esercitata contro una porzione di pelle particolarmente sensibile ed esposta.

Le vesciche si formano più facilmente sulla pelle umida e nella stagione calda, quando si percorrono lunghe distanze e si indossano un paio di scarpe nuove, rigide o strette. La pelle sfrega, si surriscalda e diventa arrossata. Alla fine, l'attrito continuo porta alla separazione dell'epidermide (lo strato più esterno della pelle) dagli strati inferiori e dai capillari fuoriesce del siero che si accumula sotto la cute, formando una bollicina trasparente. La vescica insorge, quindi, per proteggere la pelle infiammata da ulteriori pressioni.

A differenza dei calli e dei duroni, che si sviluppano a seguito di uno sfregamento prolungato (ma meno aggressivo), le vesciche provengono da un attrito intenso, relativamente breve e localizzato su una piccola area.

Vesciche ai Piedi: cosa NON fare

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Le vesciche ai piedi sono lesioni cutanee che si sollevano e si riempiono di liquido in reazione a pressioni eccessive sfregamenti continui.

  • Se non sono dolorose e permettono di camminare, è la cosa migliore da fare è lasciarle intatte, affinché guariscano spontaneamente. Per proteggere l'area da ulteriori pressioni e dallo sporco, è possibile applicare un cerotto per vesciche. Non c'è bisogno, quindi, di perforare la vescica.
  • Se la rottura della vescica si verifica accidentalmente per la frizione con i calzini o le scarpe, non staccare la membrana esterna che copre la lesione, poiché resta la migliore protezione dalle infezioni. Staccarla e lasciare la ferita aperta significherebbe esporla ad agenti esterni come acqua, sporco e batteri. Per ridurre i rischi di infezione, è possibile applicare un antisettico e coprire con una medicazione morbida e sterile la zona (assicurandosi che la parte centrale della stessa non si attacchi alla ferita), da cambiare quotidianamente.
  • Se una vescica è prossima alla rottura, disinfettare la parte e pungere con un ago sterile (come quello di una siringa monouso) il margine della vescica, in uno o più punti. Premere delicatamente con una garza per consentire la fuoriuscita del liquido e applicare un antisettico, per ridurre i rischi di infezione. Coprire il tutto con una medicazione morbida e sterile, finché la vescica non sarà guarita.
  • In passato, un rimedio popolare prevedeva di utilizzare ago e filo di cotone, come se si dovesse cucire. L'ago veniva utilizzato per bucare la bollicina da un lato all'altro e consentire la facile fuoriuscita del siero lungo il filo (fungerebbe da drenaggio; talvolta, il metodo prevede di lasciarlo all'interno della vescica per una notte). In realtà, questo trattamento, oltre ad essere traumatico, favorisce l'ingresso dei batteri all'interno della lesione; considerando poi che si parla dei piedi, il rischio è amplificato.

Onicomicosi: perché si contraggono soprattutto in estate?

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L'onicomicosi è un disturbo delle unghie causato da funghi microscopici (miceti), molto diffusi nell'ambiente. L'infezione si instaura a causa della penetrazione dei miceti nello spazio che si trova tra la lamina e il letto ungueale (cioè la parte su cui poggia l'unghia).

Abitudini, umidità e caldo

L'onicomicosi si riscontra più frequentemente al ritorno dalle vacanze estive. Il caldo e l'umidità tipici della stagione creano, infatti, un ambiente ideale per la proliferazione dei miceti. Camminare a piedi nudi in piscina o in spiaggia, favorisce il contagio durante le vacanze, così come le ripetute immersioni in acqua e la frequentazione di spogliatoi pubblici e docce in palestre e campeggi. Anche l'abitudine scorretta di usare calze e scarpe strette (che impediscono la traspirazione) aumentano la probabilità di contrarre una micosi delle unghie.

Altri fattori scatenanti

Le occasioni per entrare in contatto con i miceti sono moltissime, ma non sempre questi microrganismi sono in grado insediarsi e causare l'infezione.

L'onicomicosi è più probabile che si instauri in presenza di traumi pregressi dell'unghia, sudorazione eccessiva, problemi circolatori e alcune patologie che riducono le difese immunitarie, come il diabete. Durante l'invecchiamento, inoltre, le unghie tendono a diventare più spesse, quindi sono più suscettibili all'attacco dei miceti.

Onicomicosi: perché colpisce soprattutto i piedi?

L'onicomicosi è un'infezione che si instaura più facilmente a livello dei piedi. Il disturbo può presentarsi, infatti, anche nelle unghie delle mani, ma con frequenza nettamente inferiore.

Cosa rende più vulnerabile il piede

I piedi costituiscono l'habitat ideale alla proliferazione dei miceti: all'interno delle scarpe si forma, complice la sudorazione, un ambiente caldo-umido. Inoltre, la circolazione del sangue raggiunge le unghie dei piedi con maggiore difficoltà rispetto alle mani, quindi le difese immunitarie risultano più deboli.

Anche l'uso di calze poco traspiranti e i traumi pregressi dell'unghia possono facilitare l'instaurarsi dell'onicomicosi, così come l'abitudine a camminare scalzi in luoghi umidi. Costituiscono fattori predisponenti anche il piede d'atleta, la psoriasi e le patologie che riducono le difese immunitarie.

Qualche consiglio

Bastano alcuni semplici accorgimenti per prevenire l'onicomicosi. Prima di tutto, è necessario asciugare sempre i piedi, soffermandosi su unghie e spazi interdigitali dopo la detersione. La pedicure dovrebbe sempre essere accurata e rivolta a mantenere le unghie corte e pulite. Infine, è meglio preferire calzature non occlusive e calze traspiranti.

Onicomicosi: come riconoscere i primi sintomi

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L'onicomicosi è un disturbo che non deve essere trascurato: con il tempo, infatti, questo fastidioso inestetismo può trasformarsi in un danno all'unghia permanente.

All'inizio, l'infezione si avverte visivamente: l'unghia attaccata dai miceti cambia il suo naturale colore e aspetto, diventando bianco-giallastraopaca e fragile. In molti casi, compaiono strie longitudinali o piccole chiazze asimmetriche e discromiche (le macchie possono essere bianche, gialle, marroni o verdi). Quando l'infezione progredisce verso l'interno, l'onicomicosi si manifesta con l'ispessimento dello strato corneo e uno dei due margini della lamina ungueale può sollevarsi e dare dolore.

L'infezione, inoltre, non sempre è circoscritta ad un'unica estremità (l'alluce è interessato con maggiore frequenza), in quanto i miceti possono intaccare anche le altre unghie o la cute del piede. Nei casi più gravi, le onicomicosi possono causare il distacco e la mancata ricrescita dell'unghia. Inoltre, possono estendersi in altre zone del corpo.

Per tutte queste ragioni, sarebbe opportuno contattare il proprio medico o chiedere consiglio al farmacista, già dai primi sintomi.

Come prevenire l’Onicomicosi

Prevenire l'onicomicosi è possibile attraverso alcune essenziali regole:

  • Le unghie dovrebbero essere sempre mantenute cortepulite e asciutte.
  • Per cercare di mantenere i piedi asciutti, usare calze di cotone e cambiarle quotidianamente; andrebbero evitate, invece, quelle di nylon e sintetiche, che non lasciano traspirare i piedi.
  • Evitare i traumi ed il contatto con sostanze irritanti; le unghie, poi, non vanno mai strappate, ma tagliate accuratamente.
  • Le scarpe non dovrebbero essere strette ed occlusive; evitare i tacchi alti e le calzature poco confortevoli.
  • Quando si frequentano piscine, spogliatoi e servizi igienici pubblici usare sempre le ciabatte (o altre protezioni).
  • Sorvegliare attentamente l'eventuale comparsa di infezioni e trattare il prima possibile.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici